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FELICE PASQUA

«Il periodo che precede la Pasqua è il periodo in cui la vita si muove nuovamente verso la sua pienezza e, con questa sua forza oggi così poco compresa, spinge anche noi a rinnovarci, ad abbracciare con una nuova visione lo scorrere incerto della vita». A dircelo è Susanna Tamaro, che spiega come la festività della resurrezione non arrivi all’improvviso, essendo attesa già a inizio anno, con l’arrivo del calendario nuovo. Già, perché la data della domenica pasquale è variabile e dipende dalla luna. I ricordi personali ci riportano a un tempo antico, quando la sirena della fabbrica di fronte casa suonava alle ore 15 del venerdì santo, per consentire a operai e impiegati di raccogliersi in preghiera. Le emittenti, al tempo, nei due giorni prima di Pasqua trasmettevano solo musica classica e le campane erano mute, come legate. Diciamo che l’aspetto liturgico era maggiormente presente, tramandato dai nonni, che spesso mescolavano religione e superstizione. La tradizione prevedeva poi una gita fuori porta, il lunedì dell’Angelo. Non veniva raggiunta una meta turistica, ma un luogo piacevole e conosciuto. L’atmosfera era quella de “La scampagnata”, il film capolavoro di Jean Renoir, ispirato da Guy de Maupassant e dagli impressionisti, che peraltro amavano dipingere “en plein air”, all’aria aperta. Alla pellicola collaborò anche Henri Cartier Bresson (oltre al nostro Luchino Visconti), che anni dopo ci avrebbe regalato la famosa fotografia “Sulle rive della Marna”, sempre a tema gita domenicale. Divagazioni a parte, si cucinava in casa per mangiare su un prato, utilizzando le stesse stoviglie domestiche. Nel menù comparivano le uova sode, benedette a dire della nonna. Il vero uovo, però, era quello del giorno prima, fatto di cioccolato. Al suo interno conteneva una sorpresa, il più delle volte insignificante, ma attesa ogni anno anche dagli adulti. Chi scrive, da bambino, all’interno del simbolo pasquale trovò una fotocamera di plastica, finta ovviamente. Permetteva solo di inquadrare e scattare (faceva click). Quel ragazzino ci giocò tutto il giorno, avendo cura di conservarla nella vetrinetta delle cose buone fino a oggi. La semplicità è il germe di tutte le passioni e l’augurio che rivolgiamo parte da lì: per Pasqua non dimentichiamo di fotografare, occupandoci degli istanti consueti. Ne salveremo il valore.
Felice Pasqua da Image Mag

IMAGEMAG

La prestigiosa rivista

dedicata a te che ami e vivi

la fotografia

Caffè Letterario

a cura di Mosè Franchi


IN SPAGNA FINISCE LA GUERRA CIVILE

28 marzo 1939. Le truppe nazionaliste, guidate da Francisco Franco, entrano a Madrid. Quattro giorni dopo verrà annunciata la fine della guerra civile spagnola, vinta dai nazionalisti. Sono trascorsi tre anni di sanguinosi scontri, nel corso dei quali hanno perso la vita oltre un milione e mezzo di persone.

Per onore di cronaca, vogliamo ricordare come il 28 marzo abbiano visto i natali tre fotografi importanti nella storia della fotografia: André Adolphe-Eugène Disderi e Roger Fenton, entrambi nel 1819; Étienne Carjat nel 1828. Il primo è probabilmente il personaggio più singolare e caratteristico tra i fotografi del XIX secolo. Nel 1854 apre uno studio al n° 8 di Boulevard des Italiens, richiedendo contemporaneamente il brevetto per una sua invenzione in campo fotografico, le “Carte-de-visite”, fotografie delle dimensioni di 10x6 cm. Per ottenere queste piccole immagini Disderi usava un apparecchio particolare fornito di quattro obiettivi e di un porta-lastre scorrevole.
Roger Fenton divenne fotografo ufficiale della guerra di Crimea, iniziata il 4 ottobre 1853. Lui e il suo assistente, Marcus Sparling, sistemarono la loro camera oscura in un carro. Utilizzando il processo fotografico a collodio umido. hanno scattato circa 360 fotografie della guerra. Non ripresero mai soldati feriti, probabilmente nel rispetto della sensibilità vittoriana.
Étienne Carjat era tanto giornalista e caricaturista grafico quanto fotografo. Il suo talento nel catturare lo spirito dei suoi soggetti celebri spesso eguagliava o superava quello del suo contemporaneo più noto, Felix Nadar, del quale era molto amico.

Torniamo alla guerra civile spagnola. Il conflitto ha influito sulla vita delle donne spagnole, diventate più autonome a livello decisionale. La guerra permise loro di mettere a frutto le capacità possedute, in una società spagnola ancora molto arretrata. Combatterono costruendo barricate, curando i feriti e organizzando gli aiuti. Rifornirono i soldati dell’equipaggiamento necessario per la guerra. Alcune parteciparono attivamente ai combattimenti come miliziane, con le armi in pugno.
Le donne spagnole acquisirono una nuova voce e la loro partecipazione alla vita politica finì per aumentare.

Volendo parlare del conflitto spagnolo al femminile, ci piace far emergere una donna che ha dato molto alla fotografia e a quegli anni di Spagna. Abbiamo già parlato di lei, è bello, però, poterla mettere in primo piano almeno una volta, visto che il suo lavoro è stato spesso oscurato da quello di altri autori. E poi, ci piacerebbe potesse venir fuori la stima che è riuscita a costruirsi e anche l’affetto di molti dal quale è stata circondata.

EDITORIALE

L’AUTORE DEL MESE

I grandi autori della fotografia incontrati per voi

Francesco Francia


”Il click è l’ultimo dei problemi, perché occorre che emerga il progetto fotografico, già a livello istintivo. Io penso sempre all’impaginato, che poi è il prodotto finale. Alla fine, è necessario che emerga la personalità dell’autore."



FRANCESCO FRANCIA, LA FORZA DELLA LUCE

Della luce oggi se ne parla poco, ce ne rendiamo conto parlando con Francesco Francia, conosciuto al telefono. Pensare che per anni abbiamo sentito dire come fotografare significhi scrivere con la luce, o quantomeno leggerla. Il tempo e le tecnologie hanno dirottato le attenzioni su abilità differenti, con una continua ricerca della scorciatoia, della semplificazione, pur tra attenzioni tecniche di utilizzo o comportamentali.


IMAGE MAG

Una grande avventura animata dalla voglia di creare una rivista dedicata all’universo della fotografia ma che sia profondamente diversa nei contenuti e soprattutto nelle intenzioni. Una rivista che è l’espressione del desiderio di parlare ad appassionati di fotografia usando la lingua degli appassionati di fotografia: le immagini. Immagini stupefacenti che compongono gli epici portfolio, cuore e anima della rivista, realizzate da professionisti ma soprattutto dagli stessi appassionati. Quella che avrete fra le mani è la concretizzazione in formato “oversize” di un sogno “oversize”: andare controtendenza, superare le convenzioni e realizzare una pubblicazione che utilizza i codici dell’eleganza rinforzati dall’autorevolezza del parere di esperti. C’è passione in Image Mag: quella dei lettori e degli operatori PHOTOP; un unico sentimento da condividere e conservare. La rivista è comunque disponibile presso tutti i punti vendita PHOTOP.


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    Spedizione gratuita. Acquisto minimo 3 riviste. Buona fotografia a tutti!

  • Francesco Francia

    ”Il click è l’ultimo dei problemi, perché occorre che emerga il progetto fotografico, già a livello istintivo. Io penso sempre all’impaginato, che poi è il prodotto finale. Alla fine, è necessario che emerga la personalità dell’autore."
  • Daniele Guidetti

    "A livello fotografico, ho sempre guardato poco gli altri. Non si tratta di presunzione, ma di paura: quella per la quale mi sarei lasciato influenzare. Il mio modo di scattare è intuitivo. Quando faccio il sopralluogo per un catalogo, difficilmente riesco a pianificare gli scatti; se anche lo facessi, sarebbe inutile: fotografo al momento. Se vuoi dei nomi, eccone due: Mario Testino, per i colori; Peter Lindbergh, per le atmosfere."
  • Antonio Schiavano

    ”Dai tempi della pandemia, ho iniziato a intraprendere un percorso di ricerca. Fotografo per come io vedo l’immagine scattata, senza vincoli, tentando di far comprendere chi io sia realmente. Sto lavorando tra figura umana e architettura. Io non riesco a operare sempre nella stessa direzione. Come con il cliente, devo propormi in maniera differente."
  • Angelo Ferillo

    "C’è anche la possibilità, rara a dire il vero, che un cliente mi chieda di fotografare con quel linguaggio. Io lo faccio volentieri, preferendo però il medio formato."
  • Pepi Merisio

    "Prevedere ciò che accadrà. E’ così per tutti i ritratti ambientati. Occorre capire la logica del momento: bisogna intuire. La delusione più grande nasce quando credi di aver previsto tutto, ma in realtà non accade nulla. La tua idea si dissolve. Questo vale per la gente che vuoi ritrarre, ma pure per la luce. Ricordo un tramonto che cercai il giorno dopo: non c’era più. Ci sono dei momenti che accadono una sola volta, e basta."
  • Maurizio Galimberti

    "Credevo nei sogni e cercavo di cavalcarli. Non ho mai smesso di ricercare. Mi rispecchiavo nei lavori di Man Ray. “Posso manipolare e voglio continuare a farlo”, ripetevo spesso a me stesso. Juliet, moglie dell’artista, raccontava spesso di lui e io avrei voluto vi fosse stata una donna simile anche per me. La mia poetica però era più vicina a quella di Giacomelli, viveva anche di musica"
  • Jacques Henri Lartigue

    ”CIÒ CHE M’INTERESSA È L'ISTANTE PRESENTE, BISOGNA TROVARE OGNI GIORNO IL MODO PER ESSERE FELICI"
  • Elio Leonardo Carchidi

    Vorrei che la fotografia diventasse un lavoro artigianale. Oggi si rasenta la volgarità. Capisci che vorrei avere dei modelli cui fare riferimento: per migliorare ancora.
  • Gabriele Rigon

    "In fotografia, non mi piace pensare al denaro, preferisco ascoltare la passione. Per quanto attiene al contenuto, invece, credo di essere un interprete a tutto tondo.“
  • Aurelio Amendola

    "Quando ho iniziato a fotografare sculture non c’era nessuno che lo facesse, per giunta a luce naturale come il mio pulpito."
  • Ansel Adams

    Ho sempre pensato che la fotografia sia come una barzelletta: se la devi spiegare non è venuta bene.“ Ansel Adams
  • Bob Krieger

    L'eleganza non è un valore assoluto, ma dipende dalla persona che la osserva e la percepisce. In definitiva dipende dalla cultura e dall'estrazione culturale di ciascuno. Per qualcuno eleganza è sobrietà, per qualcun altro non necessariamente.“ Bob Kriger
  • Malena Mazza

    Per me l'artista deve essere in grado di esprimere arte anche su commissione. Mi spiego: se mi viene chiesto di eseguire un lavoro commerciale o editoriale e io, a fronte di quanto richiesto, riesco a produrre arte, allora sono perfettamente in sintonia con me stessa e con la mia professione. Sento inoltre di aver fatto qualcosa in più della media.
  • Antonio Guccione

    “Non ho scelto di fare il fotografo, sono stato scelto dalla fotografia”.
  • Edoardo Bauer

    "Sono totalmente autodidatta. Non ho frequentato alcuna scuola. Da sempre cerco un mio stile, pur nelle difficoltà. Nelle gare che documento, si ha solo una possibilità al giorno, senza margini per gli errori.“
  • Marino Parisotto

    il movimento crea l’emozione. Nell’istante deve distinguersi un “adesso”, un “prima” e un “dopo.
  • Irving Penn

    Un buon fotografo è una persona che comunica un fatto, tocca il cuore, fa diventare l’osservatore una persona diversa.
  • Francesco Cito

    “Mi attrae soprattutto l'uomo in tutte le sue forme, difficilmente ho delle fotografie dove non ci sia la presenza dell'uomo."
  • Guido Harari

    "Non è che ho passato tutta la vita sul fronte del palco, di certo però la musica è stata la mia passione più forte, e da lì ho cominciato.“
  • Ferdinando Scianna

    "Fotografare è una maniera di vivere. Ma importante è la vita, non la fotografia. Importante è raccontare. ... “
  • Gianni Berengo Gardin

    “La Fotografia non rappresenta quasi mai la realtà. Il fotografo impara a vedere e guardare. Non so se questo serva a raggiungere e catturare l’istante magico di Bresson, di sicuro aiuta a pensare, a usare occhi, testa e cuore”. Gianni Berengo Gardin uno dei fotografi italiani più celebrati nel mondo racconta la sua vita e il suo particolare approccio alla creazione delle immagini.“
  • Romano Cagnoni

    “Un’immagine deve comunque far scaturire la meraviglia.”
  • Alberto Buzzanca

    “Un talento per la fotoglamour che viene da suggestioni giovanili filtrate da un gusto per l’eleganza e il ritratto garbato”
  • Toni Thorimbert

    “Negli ultimi dieci anni la moda è diventata parte di un progetto. Non più un’estemporanea espressione che segue o anticipa i tempi e le tendenze della moda quanto un progetto più complesso che viene elaborato e prodotto con lo scopo di produrre comunicazione.”
  • Marco Glaviano

    “La donna come parte della natura, avulsa cioè da qualsiasi contatto “animale”. Mi interessa la “forma”.
  • Giovanni Cozzi

    La fotografia non rappresenta mai la verità, ma un’interpretazione della realtà, e questo vale per tutti, anche per Gianni Berengo Gardin o Henri Cartier Bresson”. Parola di Giovanni Cozzi che delle sue modelle spoglia prima l’anima che il corpo. ”
  • Settimio Benedusi

    "È l’enfant terrible della fotografia di moda, il gianburrasca dell’obiettivo. Settimio Benedusi si racconta e ci racconta come diventare
un grande fotografo senza esserlo... ”
  • Gian Paolo Barbieri

    “Non mi sono mai piaciute le “Barbie” e neanche le donne troppo perfette, anche se sarebbero state più facili da fotografare.”
  • Fabrizio Ferri

    "Ho iniziato a fotografare quasi per caso: ero al liceo e un amico mi chiese di fare qualche scatto alla manifestazione del primo maggio. Ne feci uno e fu comprato da Paese Sera per 50 lire. Non mi sono più fermato".
  • Franco Fontana

    " … occorre capire che prima di diventare bisogna "essere"; ed essere significa testimoniare e significarsi per quello che si è e non per quello che si immagina."
  • Ercole Colombo

    "Nato e cresciuto a pochi passi dall’autodromo di Monza, il fotografo brianzolo approda al mondo della fotografia nel 1970. Da allora segue per le più importanti testate italiane e straniere le manifestazioni motoristiche."
  • Oliviero Toscani

    "IL CONFORMISMO È IL PEGGIOR NEMICO DELLA CREATIVITÀ "
  • Frank Horvat

    "IN UNA MIA AUTOBIOGRAFIA HO SCRITTO CHE SE, ALLE PORTE DEL PARADISO O DELL’INFERNO, MI AVESSERO CHIESTO COSA HO FATTO NELLA VITA, L’ULTIMA RISPOSTA CHE AVREI DATO SAREBBE STATA FOTOGRAFO."
  • Owe Ommer

    “Fare una fotografia è come competere ai Giochi Olimpici; si deve vincere la medaglia d’oro!”
  • Douglas Kirkland

    “MI DOMANDAVO SPESSO QUALE SAREBBE POTUTO ESSERE IL MIO LAVORO, COSÌ PENSAVO DI TROVARMI IN MEZZO A QUELLE PERSONE CHE ANDAVANO IN GIRO PER IL MONDO CON LA MACCHINA FOTOGRAFICA AL COLLO ”
  • Guido Argentini

    “NON SI PUÒ INTRAPRENDERE NULLA SENZA PASSIONE. PUÒ ESSERE CONSIDERATA L’ELEMENTO FONDAMENTALE IN TUTTO QUELLO CHE SI FA.”
  • Joseph Cardo

    “Dicono che c'è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettareio dico che c'era un tempo sognato che bisognava sognare”
  • Giulio Andreini

    "viaggiavo per vedere e conoscere; fotografavo per documentare, anche a livello personale. Il rivedere le immagini mi avrebbe fatto rivivere l’esperienza.“
  • Nadia Baldo

    "Solo una costante attività di aggiornamento permette di realizzare immagini sempre innovative, con digressioni anche nel video e nell'interactive image per il mondo web and app."
  • Larry Marchant

    “Probabilmente ci siamo: le fotografie che vediamo rappresentano solo un ponte, tra ieri e domani, dove il meglio deve ancora venire.”
  • Max Cardelli

    "Vorrei continuare a fotografare, trovando il modo di farlo fino all’ultimo giorno“
  • Giuseppe Gradella

    "Vorrei concentrarmi su una ritrattistica diversa, dove all’interno vive una storia raccontata. Una ritrattistica espansa, anche nel tempo; perché le persone verrebbero seguite dal risveglio fino al subentrare della notte. E poi, davanti l’obiettivo, preferirei avere gente comune, normale, di tutte le età, e non le solite modelle."
  • Roberto Nencini

    "Ho avuto la fortuna di vivere in un ambiente particolare. La mia ex moglie aveva studiato arte, mio padre era scultore, pittore e insegnante. Ogni volta che uscivo con la fotocamera, lui era la prima persona alla quale facevo vedere le mie immagini, e ne era contento."
  • Carlo Carletti

    “IL MATRIMONIO RACCONTATO CON UN BIANCO E NERO DI CLASSE. E’ REPORTAGE, QUELLO DEI GRANDI”
  • Mauro Galligani

    "La pellicola io la uso da sempre, stampando il bordo. Non amo il crop e Bresson ha fatto scuola in tal senso."
  • Mirco Lazzari

    "Il viaggio è la parte più bella del mio lavoro, anche se le destinazioni spesso si ripetono. La cultura diversa mi affascina, solo il cibo mi mette in difficoltà. Spesso, durante i trasferimenti, allungo il viaggio prima e dopo gli appuntamenti sportivi."
  • Raoul Iacometti

    "Sono un professionista, con davanti venticinque anni di lavoro. Ho fatto in tempo a vivere i tempi buoni. Oggi si vive solo di progetti, perché tutti sono in grado di scattare belle immagini."
  • Giorgio Galimberti

    "IFaccio tutto io. La mia post è comunque rapida, perché tendo a raggiungere il risultato con la fotocamera. Diciamo che preferisco fotografare, ecco tutto; anche se al computer si chiude un processo, ed è per questo che altri non possono sostituirsi a me."
  • Alessandro Dobici

    "Amo scattare all’aperto. Non è una questione di luce, ma credo che il soggetto si possa trovare maggiormente a suo agio, posando in confortevolezza. Lo studio è una scatola chiusa, che può restituire imbarazzo a chi posa davanti l’obiettivo. Tra quattro mura, spesso siamo costretti a ritrarre marziani."
  • Daniele Venturelli

    "La qualità più importante che un fotografo deve possedere è un insieme di cose: essere gentile, educato, preparato."
  • Valentina Tamborra

    "Sono “nomade” per definizione», ci ha raccontato. E poi: «Lo spostamento fa parte della mia vita. Penso con dolore alle persone che non possono affrontarlo"
  • Paolo Curto

    "Si è immerso in tutti i mari del mondo, per realizzare documentari su squali, balene, piovre ed orsi polari.“
  • Iago Corazza

    "In viaggio con me viene solo chi nutre una certa passione, condividendo la mia stessa curiosità di conoscenza."
  • Simone Nervi

    "Guardo tanti film, ai quali poi s’ispirano le mie immagini. Molte delle mie fotografie sono orizzontali e non verticali. Con quell’inquadratura riesco a includere il contesto narrativo"
  • Nisian Hughes

    Per me è importante raccontare una storia. A seconda della situazione, il ballerino può essere in posa o in movimento. Utilizzo entrambe le situazioni in egual misura nella mia fotografia.
  • Arnold Newman

    La macchina fotografica è uno specchio con memoria, ma senza capacità di pensiero."Arnold Newman
  • Bernice Abbott

    "Ci sono molti insegnanti che potrebbero rovinarti. Prima che tu te ne accorga potresti essere una pallida copia di questo o di quell'insegnante. Devi evolverti da solo."
  • André Kertész

    “Tutto quello che abbiamo fatto, Kertész l’ha fatto prima”
  • Carlo Mari

    Vorrei raccontare per immagini la mia spiritualità. Ho creato una serie d’immagini dove parlo dei miei stati d’animo.
  • Roberto Rocchi

    Raccontare la bellezza è piacevole; anche responsabilmente importante e impegnativo. Ho sempre cercato di farlo bene, raccontando il soggetto e aggiungendo qualcosa di mio
  • Henri Cartier Bresson

    È porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore. È un modo di vivere.”
  • Nino Migliori

    Mi sono sempre interessati tutti coloro che hanno rotto col passato. L’incontro con Pollok mi ha lasciato basito, assieme alla visione delle opere di Veronesi e Man Ray.
  • Helmut Newton

    "Le sue immagini rappresentano un valore universale e sarebbe sbagliato connotarle in un tempo, anche perché le controprove non sono percorribili. Diciamo che anche oggi occorre superare la ragione per la quale si scatta, l’obiettivo a breve. Io ci provo sempre."
  • Robert Doisneau

    “Un centesimo di secondo qui, un centesimo di secondo là... anche se li metti tutti in fila, rimangono solo un secondo, due, forse tre secondi... strappati all’eternità”.
  • Robert Mapplethorpe

    "Se mi trovo a una festa, voglio essere alla festa”. “Troppi fotografi utilizzano la fotocamera per evitare di partecipare alle cose”. “Diventano così osservatori professionali”.
  • Diane Arbus

    “IFreaks sono i soggetti ai quali ho dedicato più scatti...La maggior parte delle persone passano la vita temendo il momento in cui avranno un’ esperienza traumatica. I Freaks sono nati con il loro trauma. Hanno già superato il loro esame nella vita. Sono aristocratici.” Diane Arbus
  • Elliott Erwitt

    Uno dei risultati più importanti che puoi raggiungere, è far ridere la gente. Se poi riesci, come ha fatto Chaplin, ad alternare il riso con il pianto, hai ottenuto la conquista più importante in assoluto. Non miro necessariamente a tanto, ma riconosco che si tratta del traguardo supremo
  • Richard Avedon

    “I miei ritratti dicono molto più di me che delle persone che io fotografo”
  • Steve Mc-Curry

    LA VITA È A COLORI E PER QUESTO LA SCELTA DEL COLORE MI SEMBRA PIÙ LOGICA, MOLTO NATURALE. ATTRAVERSO IL COLORE RESTITUISCO LA VITA COME APPARE
  • Sebastião Salgado

    IL VIAGGIO DI UN UOMO DENTRO SE STESSO. UNO SGUARDO CHE CI AVVICINA ALLA NATURA, PER LA RICERCA DI UNA NUOVA ARMONIA

I PORTFOLI DEL MESE

Image Mag, in questo angolo del WEB, invita i lettori a caricare i propri lavori, perché possano essere presi in visione dalla redazione, la quale pubblicherà i migliori, un po’ come accade per la rivista cartacea. Avremo quindi i portfoli del periodo, che contribuiranno comunque a divulgare la fotografia: come strumento creativo e di comunicazione. Rappresenteranno anche un viatico per nutrire la nostra reciproca conoscenza, come si conviene nelle comunità più aggregate. Ne aspettiamo tante, d’immagini. Più ne arriveranno, maggiore sarà la nostra soddisfazione; convinti di aver preso la decisione giusta..
I Portfoli del mese