GRANDI FOTOGRAFI A 33 GIRI

Raffaella Perna - Stanno tornando di moda e molti li ricordano tra le nostalgie giovanili. Sono i 33 giri, gli LP per dirla tutta: lato A e lato B, la puntina che scende lentamente, il suono (caldo) che si diffonde, la copertina (grande) da tenere tra le mani. .

Ai tempi con la musica s’intratteneva anche un rapporto tattile e visuale. La custodia di cartone ha fatto la storia della musica, perfino come oggetto di culto.

C’era chi, di un disco, ne comprava due copie: una per l’ascolto, l’altra per la conservazione.

Grandi fotografi a 33 giri è stato pensato come una carrellata di cover che, dagli anni ‘50 fino a oggi, realizzate dai più grandi fotografi dell’epoca. Ne emerge una duplice valenza, culturale e commerciale, ma anche quello stimolo atto a costruire l’immaginazione visiva d’interpreti e musicisti.



bio

Raffaella Perna - Nel 2014 ottiene il titolo di Dottore di ricerca in Storia dell'arte presso l'Università di Roma La Sapienza. Nel 2015 è assegnista di ricerca presso la stessa università. Dal 2016 è professore a contratto di Storia dell'arte contemporanea all'Università di Macerata. In data 1/12/2017 ha conseguito l'Abilitazione Scientifica Nazionale, II fascia. I suoi studi si sono concentrati sui legami tra arte e fotografia nel XIX e XX secolo, sui rapporti tra arte e femminismo in Italia e in Nord America e sulla pittura a Roma dalla fine degli anni Cinquanta ai Settanta. A questi argomenti ha dedicato saggi, conferenze e i libri: Piero Manzoni e Roma (Electa, Collana Pesci Rossi, 2017), Arte, fotografia e femminismo in Italia negli anni Settanta (2013), Wilhelm von Gloeden (2013), In forma di fotografia. Ricerche artistiche in Italia tra il 1960 e il 1970 (2009). Tra i saggi recenti: Landscapes in Music: Luigi Ghirri and Record Covers, in Luigi Ghirri and the Photography of Place: Interdisciplinary Perspectives (Peter Lang, Oxford, 2017, atti del convegno Università di Leicester), Il potere del secondo sesso: il corpo della donna e il culto della Dea nell’arte femminista degli anni Settanta (catalogo della mostra La Grande Madre, a cura di M. Gioni, Palazzo Reale, Milano 2015); Mostre al femminile: Romana Loda e l’arte delle donne nell’Italia degli anni Settanta (in Ricerche di S/confine, 2015). Questioni legate all'acquisizione, la conservazione, la promozione e la valorizzazione della fotografia sono state al centro dei due convegni "Per un museo della fotografia a Roma" (2011) e "Quale museo della fotografia per Roma?"(2013), curati insieme a Ilaria Schiaffini, rispettivamente presso la Facoltà di Architettura di Roma Tre e la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università La Sapienza. È inoltre curatrice dei volumi: Ketty La Rocca. Nuovi studi (con F. Gallo, 2015); Etica e fotografia. Potere, ideologia e violenza dell’immagine fotografica (con I. Schiaffini, 2015); Il gesto femminista. La rivolta delle donne: nel corpo, nel lavoro, nell’arte (con I. Bussoni, 2014) e Le polaroid di Moro (con S. Bianchi, 2012). Tra le mostre: L'altro sguardo. Fotografe italiane 1965-2018 (Palazzo delle Esposizioni, Roma e Triennale, Milano, cat. Silvana Editoriale), Grandi fotografi a 33 giri e Synchronicity. Record Covers by Artists (Auditorium Parco della Musica di Roma), dedicate alle cover realizzate da fotografi e artisti internazionali dagli anni Cinquanta a oggi..

Edizioni: Postcard