[6 GIUGNO 1944 E LE MAGNIFICHE 11]

6 giugno 1944, all'alba inizia una delle più importanti e decisive azioni militari della seconda guerra mondiale: lo sbarco, sulle coste della Normandia, delle truppe alleate, al comando del generale Eisenhower. È il D Day.

“Se le vostre foto non sono abbastanza buone, non siete abbastanza vicino”, così amava dire Robert Capa. Lui, il 6 Giugno 1944, sbarcò sulle spiagge francesi con le truppe alleate. Si trattava di una primizia e alla redazione di LIFE tutti aspettavano le immagini di Bob, ma molte di queste (la maggioranza) andarono perdute.

Cosa accadde? Le versioni sono contrastanti. Una volta arrivati, i rulli furono passati subito al laboratorio di sviluppo, dove li trattarono, mettendoli poi ad asciugare nell'apposita stanza. Pare che questa fosse troppo calda. A fine processo, i negativi erano irrimediabilmente fusi e grigi. Solo uno spezzone di undici fotogrammi riuscì a salvarsi (quasi), mostrando immagini comunque rovinate e confuse. Ancora oggi vengono chiamate le Magnifiche 11.

Quando Life pubblicò le immagini, si scusò per la loro qualità, attribuita alla concitazione del momento. Nacque lì il titolo del diario di Robert Capa: "Leggermente fuori fuoco".

Le fotografie di Robert Capa dell'assalto delle forze statunitensi a Omaha Beach il D-Day rimangono oggi un prezioso documento storico dell'invasione alleata della Francia occupata dai tedeschi. Guardandole, ci si accorge come il suo genio risiedesse nella narrativa. Del resto, la fotografia di Capa consisteva tutta sull'essere lì, vicino. La sua arte consisteva nel rischiare dove sistemarsi e quando, nel modo in cui costruiva le relazioni che gli permettevano di trovarsi in quel posto, e nel modo in cui plasmava la narrazione degli eventi a quali aveva assistito. Senza sottovalutare il suo talento nello scattare fotografie, poco importava se fossero “leggermente sfocate” e se la storia in questione avesse gli ingredienti del mito. Le guerre di Capa possono essere state terribili, ma nelle sue mani conservavano comunque un senso omerico del romanticismo.

Capa aveva scattato in Normandia circa 100 foto di uno dei maggiori eventi bellici del secolo e la maggioranza erano svanite nel nulla. Non possiamo immaginare cosa abbia pensato. Tuttavia proprio l’aver perso tutte quelle immagini ha reso famose quelle che si salvarono. Del resto, spesso per dar valore a qualcosa, bisogna perdere qualcos’altro.

Capa tornerà in Francia e seguirà gli Alleati fino a Parigi e poi in Germania. Aveva conosciuto Ingrid Bergman e tra i due era nata un’intensa storia di passione, vissuta tra Europa e Stati Uniti. Lei chiederà di più, ma lui farà marcia indietro. Capa non rinuncia alla sua filosofia: per un meglio occorre rinunciare a qualcos’altro. C’è sempre una nuova guerra che lo aspetta. In quella questa indocinese perderà la sua vita, saltando in aria su una mina il 25 maggio 1954. Per dar valore a qualcosa, bisogna spesso rinunciare a qualcos’altro. Capa l’ha fatto anche con la propria vita.

La fotografia. Robert Capa: sbarco delle truppe americane a Omaha Beach, Normandia, Francia, 6 Giugno, 1944.