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[CI VEDREMO A PARIGI]

Giancarlo Colombo ci invia le ultime fotografie (grazie, come sempre). Domenica 8 agosto 2021 si sono conclusi i 32esimi giochi Olimpici di Tokyo. Si è trattato di un’edizione speciale, disputata con un anno di ritardo, per via della pandemia da Covid-19: quella che ha spaventato tutto il mondo.

Parliamo di casa nostra. L'Italia puntava naturalmente a migliorare il medagliere dei Giochi di Rio 2016: 5 anni fa la spedizione azzurra conquistò complessivamente 28 medaglie (8 ori, 12 argenti e 8 bronzi). Tutto è andato per il meglio, con un record di 40 medaglie, peraltro ben distribuite. Dei 10 ori, cinque sono arrivati dall’atletica: sport olimpico per eccellenza; diventata all’improvviso un fiore all’occhiello della spedizione a Tokio. Chi se lo aspettava? Siamo i più veloci al mondo e anche quelli che saltano più in alto. Bene così.

Sarebbe giusto parlare anche degli argenti e dei bronzi, che sommati alle medaglie pregiate ci collocano al decimo posto nel ranking mondiale; ma tutti i movimenti sportivi hanno fatto la loro parte. Ha deluso un po’ la scherma, ma ci sarà tempo per riprendersi in quella disciplina. Parigi dista solo tre anni: manca poco.

In molti hanno parlato dei giochi della rinascita: un colpo di coda iniziato già dagli europei di calcio. Non sappiamo se sia realmente così. Ci vengono in mente i giorni bui della pandemia, con la gente relegata sui balconi e le città deserte. Retorica a parte, pareva venisse a mancare la sostenibilità sociale, economica, e anche quella sportiva. Diciamo che l’Italia ha reagito, da par suo. Nelle competizioni, il Covid ha mescolato le carte e le formazioni di casa nostra ne hanno tratto beneficio, gestendo al meglio una situazione difficile. Ci rivedremo a Parigi: là potremo fare bilanci.

Un ultimo commento vogliamo rivolgerlo alla fotografia. In un’Olimpiade dagli orari impossibili, l’immagine scattata ha rappresentato un supporto sostanziale: sul WEB, ma anche altrove. E il bello viene adesso, perché le leggende continueranno ad alimentarsi proprio sugli scatti di Giancarlo e colleghi. Ci richiameranno alla memoria le emozioni uniche di un’estate che passerà alla storia e che racconteremo ai nipoti. Qualche ritaglio uscirà da chissà dove e sarà disponibile a farci ridere, piangere, meravigliare: come sempre ha fatto la fotografia.

Olimpiadi, Giancarlo Colombo, Olimpiadi di Tokyo