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[RICORDANDO TRUMAN CAPOTE]

25 agosto 1984. Muore a Los Angeles il giornalista e scrittore Truman Capote. Giovanissimo, entra a far parte della redazione del New Yorker. Personaggio estroverso, come scrittore raggiunge ben presto la notorietà con “A sangue freddo”, il suo romanzo-verità. È autore anche di “Colazione da Tiffany”, reso celebre dalla trasposizione filmica di Blake Edwards con protagonisti Audrey Hepburn e George Peppard.

La pellicola, comunque, non segue fedelmente quanto scritto da Capote. Uno dei cambiamenti più importanti riguarda il finale. Il libro, infatti, non chiude con un lieto fine: il bacio che si vede, prima dei titoli di coda, tra Holly e Paul insieme (sotto la pioggia, con tra loro il gatto), non appare nello scritto, dove Holly prende l’aereo per il Sud America, con lo scopo di raggiungere un ricco magnate. Nel romanzo, retrospettivo, Paul, a parecchi anni di distanza, si chiede dove sia finita Holly e se mai la rivedrà.

Truman Capote e Irving Penn

Nel 1948 Penn inizia a scattare ritratti in un piccolo spazio composto da due piccole pareti disposte ad angolo, con al pavimento un pezzo di vecchia moquette. Ecco le parole del fotografo: “Ne è risultata una serie di immagini molto ricca”. “La reclusione, sorprendentemente, sembrava confortare le persone, calmandole”. “Le pareti hanno rappresentato una superficie sulla quale appoggiarsi o anche spingere”. “Per me le possibilità fotografiche diventavano interessanti; limitando il movimento dei soggetti venivo sollevato dal problema di trattenerli".

I soggetti di Penn erano i più disparati: scrittori, ballerini, artisti, musicisti, personaggi politici e altre celebrità dell'epoca. Tra coloro che sono apparsi nell'angolo di Penn troviamo: Noel Coward, la duchessa di Windsor, Marcel Duchamp, Joe Louis, Duke Ellington e Truman Capote.

Il ritratto di Irving Penn dell'autore Truman Capote è una fotografia ampiamente riconosciuta. Scattato quando lo scrittore aveva 24 anni, dopo il riconoscimento della critica per i suoi racconti, lo scatto è tutt'altro che una celebrazione: con le mani infilate nelle tasche, le gambe infilate e nascoste in un cappotto troppo grande e il corpo incastrato in un angolo dello studio del fotografo, l’immagine cattura invece la vulnerabilità di Capote in un momento cruciale della sua carriera.

Irving Penn e la tecnica

L'estetica distinta di Irving Penn ha trasformato l'eleganza e lo stile del ventesimo secolo. Lui ha iniziato a scattare per Vogue a metà degli anni '40, producendo oltre 150 copertine per la rivista nel corso della sua carriera. Penn era un maestro delle tecniche fotografiche a lui contemporanee, e utilizzava una varietà di fotocamere e tecnologie di stampa per creare le sue opere impeccabili.

La serie Cigarette del 1972 è stata la sua prima in cui tutte le stampe erano al platino palladio.

Irving Penn, la vita

Irving Penn nasce il 16 giugno 1917. Dopo le scuole pubbliche, a diciotto anni, Penn frequentò il corso di disegno pubblicitario tenuto da Alexej Brodovitch, capo redattore di Harper's Bazar. A venticinque anni partì per il Messico, dove iniziò a dipingere. Dopo un anno, si convinse che non sarebbe mai diventato un grande pittore.

Tornato a New York, divenne assistente di Alexander Liberman, art director della rivista Vogue. Nel 1948, per quest'ultima, lavorò in Perù; ma furono le campagne fotografiche legate al mondo della moda, realizzate nel corso degli anni cinquanta, a dargli la prima fama internazionale.

Nel 1967 creò un piccolo studio fotografico da viaggio, con il quale era in grado di fotografare sullo stesso scenario in ogni parte del mondo e in ogni condizione: nacque cosi la famosa serie dei Worlds in a small rooms (mondi in una piccola stanza), nella quale si alternavano ritratti di personaggi celebri e fotografie di gruppo dove l'etnografia si mescolava alla moda.

Mentre proseguiva la sua attività di fotografo di moda, nel 1977 il Metropolitan Museum di New York presentò il ciclo Street Material (materiale di strada),
nel quale Penn fotografava i resti abbandonati dell'esistenza quotidiana, conferendo loro un nuovo valore estetico.
Divenuto ormai uno dei fotografi più rinomati del mondo, si susseguono le mostre a lui dedicate. In particolare, si ricordano le retrospettive al MOMA di New York nel 1984, quella alla National Portrait Gallery di Washington nel 1990 e quella prodotta dal Moderna Museet di Stoccolma nel 1995, in occasione di una grande donazione del fotografo al museo svedese.

Irving Penn è deceduto nel 2009, a 92 anni, nella sua casa di Manhattan.

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