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[NASCE PEGGY GUGGENHEIM]

Oggi incontreremo Peggy Guggenheim, ma soprattutto la sua vita: un’esistenza fortunata e ribelle, tra arte e amori. Riconosceremo anche Parigi, la città che negli anni venti stava dando vita a una vera e propria rivoluzione artistica. Non mancherà il fotografo di turno, quel Man Ray incontrato più volte e crocevia di altre vicende vissute, come quelle di Berenice Abbott e Lee Miller (fotografe anche loro). Arriverà poi in Italia, Peggy; a Venezia e morirà a Camposampiero, in provincia di Padova.

I primi anni

Marguerite "Peggy" Guggenheim nasce a New York il 26 agosto 1898 da una famiglia ebrea, piena di meravigliose eccentricità. Sua madre Florette Seligman, che proveniva da una famiglia di banchieri, era nota per ripetere tutto tre volte, mentre una delle sue zie cantava la maggior parte di quello che diceva. Suo padre, Benjamin Guggenheim, era membro di un’importante famiglia d’industriali minerari. Peggy aveva due sorelle: Hazel e Benita, le uniche compagne nella sua infanzia. Entrambe persero la vita in giovane età. La famiglia godeva della ricchezza e degli agi dell'alta società. Per Peggy, quei primi anni di vita borghese furono insopportabilmente noiosi. Quando suo padre morì sul Titanic aveva tredici anni e il patrimonio della sua famiglia era già stato decimato.

Peggy a Parigi

All'età di diciannove anni ha ereditato i soldi di suo padre. Si definiva una povera Guggenheim. Peggy bramava l'avventura, la realizzazione e il riconoscimento. Ribellandosi allo stile di vita aristocratico e al futuro come moglie di un ragazzo ricco, ha trovato lavoro nella libreria d'avanguardia The Sunrise Turn, dove ha conosciuto artisti e pensatori. Un anno dopo, nel 1921, si trasferì a Parigi, in una città che stava dando vita a una rivoluzione artistica. Lì conduce un’esistenza anticonformista. Si sposa con Laurence Vail, uno scrittore di poco conto, il quale tuttavia la introduce negli ambienti delle avanguardie artistiche e letterarie europee: Man Ray, Marcel Duchamp, Constantin Brancusi, Djuna Barnes, Piet Mondrian, e poi James Joyce, Ives Tanguy, Jean Cocteau, Samuel Beckett, con il quale ha anche una breve e tempestosa storia d’amore, Max Ernst, che sposerà, e molti altri. Nel 1938, inaugura la galleria Guggenheim Jeune, iniziando una carriera che influenzerà il corso dell'arte dell'ultimo dopoguerra. Negli anni successivi, sicura di voler "comprare un quadro al giorno", Peggy Guggenheim acquista opere di artisti emergenti come Georges Braque e Salvador Dalí. Contribuisce a far conoscere in Europa la nuova generazione degli espressionisti astratti americani, in particolare Jackson Pollock.

Peggy a Venezia

Trasferitasi a Venezia, nel 1948 acquista Palazzo Venier dei Leoni sul Canal Grande, dove sposta definitivamente la sua collezione. Peggy Guggenheim muore all'età di ottantuno anni, il 23 dicembre 1979.

Tutti gli uomini di Peggy

Una curiosità. Si dice che Peggy, durante la sua vita, abbia avuto più di 400 amanti, oltre ai due mariti ufficiali e a diverse relazioni di lungo corso con alcuni nomi piuttosto accattivanti. Era attratta dall'intelletto e dalla passione artistica. I suoi uomini erano importanti per Peggy quanto lo era l'arte, e in molti modi erano intrecciati con il suo incredibile viaggio nella vita.

Il fotografo

Emmanuel Rudnitzky, noto come Man Ray, nacque a Filadelfia nel 1890. Si trasferì a New York con la famiglia all’età di sette anni e lì intraprese i suoi studi. Crescendo, rivelò il proprio carattere ostinato e ribelle, dimostrando un certo disprezzo per gli insegnamenti tradizionali. Spirito libero e individualità segnarono sempre il suo percorso artistico, difficilmente riconducibile unicamente a un gruppo o movimento; questo nonostante i rapporti che lo legarono ai surrealisti e ai dadaisti.

Nel 1921 Man Ray arrivò a Parigi, dove appunto incontrerà anche Peggy Guggenheim. Il Dadaismo stava scomparendo e il Surrealismo prendeva forma attorno a poeti quali Breton, Eluard e ad artisti quali Ernst, Duchamp, Arp e Masson. Durante gli anni del suo primo soggiorno a Parigi (1921-1940), Man Ray s’affermò come fotografo professionista, divenendo collaboratore d’importanti riviste di moda e il ritrattista della ricca borghesia francese. Nel giugno del 1940, quando il governo francese aveva dichiarato l’armistizio, Man Ray fu costretto ad abbandonare Parigi. Vi tornerà nel 1951, deluso dall’America; e lì rinnoverà il suo stile, sperimentando nuove tecniche.

Nel novembre 1876 Man Ray morì e fu sepolto al cimitero di Montparnasse. Sulla sua lapide si legge: “Unconcerned but not indifferent – Man Ray – 1890-1976 – love Juliet”. Incurante ma non indifferente. Con amore Julet. La sua compagna.

Berenice Abbott, Man Ray, Lee Miller, Peggy Guggenheim, 26 agosto 1898