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IL RUGGITO DELLA MGM

17 aprile 1924. Viene fondata la Metro-Goldwyn-Mayer (MGM), storica casa di produzione cinematografica USA. Tante volte il ruggito del suo leone a scandito l’inizio del film che aspettavamo.

La Metro-Goldwyn-Mayer, un tempo era lo studio cinematografico più grande e redditizio del mondo. Raggiunse il suo apice negli anni '30 e '40. In quel periodo la MGM ebbe sotto contratto personalità di spicco del cinema come Greta Garbo, John Gilbert, Lon Chaney, Norma Shearer, i Barrymore (Ethel, Lionel e John), Joan Crawford, Jeanette MacDonald, Clark Gable, Jean Harlow, William Powell, Myrna Loy, Katharine Hepburn, Spencer Tracy, Judy Garland, Mickey Rooney, Elizabeth Taylor, Gene Kelly e Greer Garson.

La società venne costituita quando Marcus Loew, esercente e distributore cinematografico, acquistò la Metro Pictures nel 1920. Quattro anni dopo la società si fuse con la casa di produzione Goldwyn. I Goldwyn Studios di Culver City, vicino a Hollywood, divennero infine la sede centrale dello studio della MGM.
Nel 1925 Louis B. Mayer Pictures si unì al gruppo e Mayer fu capo esecutivo dello studio per 25 anni. Nei primi anni Irving Thalberg (1899-1936) era il giovane produttore creativo dello studio con l’autorità di rimontare qualsiasi film della MGM. Lo studio ha prodotto successi come Grand Hotel (1932), David Copperfield (1935), The Good Earth (1937), The Women (1939), The Philadelphia Story (1940), Mrs. Miniver (1942), Gaslight (1944), e La giungla d'asfalto (1950).

La MGM divenne particolarmente celebre per i suoi sontuosi musical, tra cui Il mago di Oz (1939), Ziegfeld Girl (1941), Meet Me in St. Louis (1944), Till the Clouds Roll By (1946), Easter Parade (1948 ), In città (1949), Un americano a Parigi (1951), Cantando sotto la pioggia (1952) e Gigi (1958). La MGM iniziò a declinare negli anni '50 e subì una serie di cambiamenti di gestione a partire dagli anni '60. Le produzioni successive dello studio includevano Doctor Zhivago (1965) e 2001: Odissea nello spazio (1968). Lo studio vendette molte delle sue attività negli anni '70 e per un certo periodo si diversificò in iniziative non cinematografiche, come hotel e casinò. Dal 1973 in poi, la MGM ebbe vari rapporti finanziari con un altro studio cinematografico, la United Artists Corporation. Il 17 marzo 2022 MGM viene ufficialmente acquisita da Amazon.

Il leone della Metro-Goldwyn-Mayer

La mascotte della MGM, e prima ancora della Goldwyn Pictures, che compare nei loghi animati delle compagnie, si chiama Leo the Lion ("Leo il leone"); storicamente, nel ruolo di Leo the Lion furono alternati sei leoni diversi, il primo dei quali, Slats, fu addestrato da Volney Phifer a ruggire al segnale del ciak. Nato allo Zoo di Dublino il 20 marzo 1919, Slats è morto nel 1936 ed è sepolto a Gillette, nel New Jersey.

Le scelte fotografiche

Circa le due immagini, non potevamo dimenticare il leone, quello dell’inizio di molti film. Abbiamo poi optato l’attrice Leslie Caron, che a debuttato nel film della MGM Un americano a Parigi, con Gene Kelly, per la regia di Vincente Minnelli. La fotografia che la ritrae porta la firma di Cecil Beaton.

Leslie Caron, note biografiche

Leslie Claire Margaret Caron nasce il 1° luglio 1931 a Boulogne-Billancourt, in Francia. E’ stata un'attrice, ballerina e scrittrice franco-americana. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui un Golden Globe, due BAFTA Awards e un Primetime Emmy Award, oltre a nomination per due Academy Awards.
La sua carriera è iniziata come ballerina. Ha fatto il suo debutto cinematografico nel musical Un americano a Parigi (1951), seguito dal ruolo in La casa del corvo (1951), La strada dell'eternità (1952) e La storia di tre amori (1953), prima di ricevere il plauso della critica per la sua interpretazione. il ruolo di orfana in Lili (sempre del 1953), che le è valso il BAFTA Award come migliore attrice straniera e ha ottenuto nomination per un Academy Award e un Golden Globe.
Come protagonista, Caron ha continuato a recitare in film come La scarpetta di vetro, Papà Gambelunghe (entrambi del 1955), Gigi (1958), Fanny (1961), entrambi i quali le sono valsi una nomination ai Golden Globe.
Gli altri ruoli di Caron includono Parigi brucia? (1966), L'uomo che amava le donne, Valentino (entrambi del 1977), Il Danno (1992), Il Commediante (1995), Chocolat (2000) e Le Divorce - Americane a Parigi 2003). Nel 2007, ha vinto il Primetime Emmy Award come miglior attrice ospite in una serie drammatica per la sua interpretazione di una vittima di molestie su minori in Law & Order: Special Victims Unit.

Cecil Beaton, note biografiche

Cecil Beaton nasce il 14 gennaio 1904. Lui s’interessa di fotografia sin dall’infanzia, spinto dalla sua bambinaia, che si dedica allo stesso hobby. Il suo primo soggetto sarà la sorella.
Già dagli esordi, l’ambito artistico di Beaton sarà indirizzato nei confronti del ritratto artistico, influenzato da maestri del calibro di Edward Steichen. Si concentrerà molto sugli sfondi delle sue immagini, ponendo l’accento non tanto sulla persona o sugli abiti, quanto sui valori estetici dell'atmosfera compositiva. Quest’attitudine gli aprirà le porte a una seconda attività: quella di scenografo e di costumista, che svilupperà appieno dal 1940 al 1970. Vincerà anche due Oscar: per “Gigi” e “My Fair Lady”.
Il successo gli arriva in seguito alla prima mostra fotografica, allestita a Londra nel 1926. Ne seguirà un contratto con la rivista «Vogue», per la quale continuerà a lavorare come fotografo di moda fino alla metà degli anni '50. Negli anni '30, a Hollywood, ritrae le dive dei cinema negli ambienti di sapore surreale, creati con quinte inutilizzate. Nel 1937 viene nominato fotografo di corte dalla famiglia reale e durante la seconda guerra mondiale lavora come fotografo di guerra per il Ministero dell'Informazione britannico.
Nel 1974 all'Imperial War Museum, si tiene una mostra delle sue fotografie di guerra. Nello stesso anno gli viene conferito il titolo di baronetto. A luglio, però, viene colpito da un ictus estremamente invalidante. Beaton reagisce, adatta gli apparecchi fotografici, continua per quanto possibile il suo lavoro.
Nel 1979, fotografa le collezioni autunno di Parigi per Vogue francese.


Beaton muore a Rossastro House, la sua casa in Broad Chalke in Wiltshire, il 18 gennaio 1980.

Le fotografie

Il leone della Metro-Goldwyn-Mayer
Leslie Caron sul set del film Gigi. Ph. Cecil Beaton

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