MARGARET THATCHER PRIMO MINISTRO
3 maggio 1979 Margaret Thatcher, prima donna nella storia, viene nominata Primo Ministro dalla regina Elisabetta II. La sua politica, nota come Thatcherismo, risultò essere molto controversa. I favorevoli ricordano la modernizzazione economica e il maggior peso politico internazionale, i detrattori sottolineano ancora l'aumento delle diseguaglianze sociali.
La Thatcher condusse i conservatori a una decisiva vittoria elettorale nel 1979 a seguito di una serie di grandi scioperi durante l'inverno precedente (il cosiddetto "inverno del malcontento"), sotto il governo del Partito Laburista di James Callaghan. In qualità di primo ministro che rappresentava la nuova energica ala destra del Partito conservatore (i "Dries", come si chiamarono in seguito, in contrasto con i conservatori moderati vecchio stile, o "Wets"), Thatcher sostenne una maggiore indipendenza dell'individuo dallo stato; la fine della presunta eccessiva interferenza del governo nell'economia, compresa la privatizzazione delle imprese statali e la vendita di alloggi pubblici agli inquilini. Ridusse le spese per i servizi sociali, come l'assistenza sanitaria, l'istruzione e l'alloggio. Limitò la stampa di moneta secondo la dottrina economica del monetarismo. Il termine thatcherismo finì per riferirsi non solo a queste politiche, ma anche ad alcuni aspetti della sua visione etica e del suo stile personale, tra cui l'assolutismo morale, il feroce nazionalismo, uno zelante rispetto per gli interessi dell'individuo e un approccio combattivo e intransigente in politica.
Margaret ebbe anche il merito, quando tutti davano ormai per scontato il tramonto della Gran Bretagna, di aver restituito ai suoi concittadini l'orgoglio di essere inglesi, impegnandoli addirittura in un’impensabile guerra contro l'Argentina, in difesa delle dimenticate isole Falkland.