PARTONO I MILLE
5 maggio 1860, parte la Spedizione dei Mille di Giuseppe Garibaldi da Quarto di Genova, su due piroscafi: il Piemonte e il Lombardo.
Abbiamo già fatto cenno all’evento, gli anni scorsi. Crediamo sia giusto riprenderlo, anche perché un fotografo genovese del tempo, Alessandro Pavia, con i partenti da Quarto è riuscito a costruire uno dei primi grandi progetti fotografici che la storia ricordi.
Alessandro Pavia vive in prima persona, nel 1860, l’epopea della spedizione dei Mille e concepisce l’idea di fotografare, uno per uno, tutti i partecipanti all’impresa, realizzando i loro ritratti con delle “carte de visite”.
In previsione della partenza, i Mille si radunano a Genova, da dove prendono il largo il 5 maggio 1860 dallo scoglio di Quarto. E’ probabilmente in quel momento che il fotografo concepisce il suo progetto, ma non può evidentemente riprenderli in quell’occasione, per evidenti motivi logistici e di tempo. Per realizzare il suo intento inizia quindi un lavoro di ricerca che lo impegnerà per un lungo periodo, ben oltre lo spazio temporale durante il quale si svolgono le azioni militari e che, nel giro di circa sei anni, gli consentirà di completare il suo album.
Ricordiamo che la “carte de visite” fu brevettata dal francese André Adolphe Eugène Disdéri (1854). Le ragioni del brevetto risiedevano nella modalità con la quale avveniva la ripresa fotografica, soprattutto per quanto riguarda l’attrezzatura. La fotocamera per carte de visite era infatti dotata di quattro obiettivi, che in un secondo tempo diventeranno otto o anche dodici, attraverso i quali su di un’unica lastra potevano essere riprese quattro, otto o dodici pose, uguali oppure diverse fra loro, sia dello stesso soggetto che di soggetti diversi.
Alessandro Pavia era nato a Milano il 12 settembre 1824. Quando aveva ventitré anni partecipò alle Cinque giornate di Milano. Lui possedeva un atelier fotografico a Genova, in Borgo Lanieri (poi in Piazza Valoria) ed era un professionista di notevole valore, soprattutto per quanto riguarda i trattamenti chimici del materiale sensibile. Impartiva anche lezioni di fotografia, oltre a vendere materiale fotografico.
Nel 1873 Pavia ritorna a Milano, dove apre uno studio in Corso Garibaldi 86 e quindi in Corso di Porta Romana 129. Nel 1883 si trasferisce ancora a Genova. Lì apre il suo ultimo studio, in via Pila 21. Muore nella città ligure il 2 settembre 1889.