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NASCE GIANGIACOMO FELTRINELLI

Prima di parlare di Feltrinelli desideriamo ricordare Anouk Aimée, appena deceduta. L’abbiamo festeggiata quest’anno nel giorno del suo compleanno, il 27 aprile. L’attrice ha lasciato al cinema tutto il suo fascino elegante.

Giangiacomo Feltrinelli, detto Osvaldo, è nato il 19 giugno 1926 a Milano, da una delle famiglie più ricche d'Italia. Durante la seconda guerra mondiale Feltrinelli decise di prendere parte attiva alla lotta anti-fascista. Aderì poi al Partito Comunista, che sostenne con ingenti somme di denaro. Nel 1954 Giangiacomo Feltrinelli fondò l'omonima casa editrice, che pubblicò alcuni tra i libri più importanti della letteratura italiana del tempo, come "Il Gattopardo", di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, e "Il dottor Zivago", di Boris Pasternak.
Nei suoi viaggi a Cuba incontrò Fidel Castro. Riportò a casa "Diario in Bolivia", opera di Che Guevara, e soprattutto la foto "Guerrillero Heroico", scattata il 5 marzo 1960 da Alberto Korda, divenuta poi celebre in tutto il mondo rendendo iconografico il volto del Che.

Il 14 marzo del 1972, Giangiacomo Feltrinelli morì mentre si trovava su un traliccio dell’ENEL per provocare un black-out a Milano. Le cause del suo decesso conservano ancora oggi molte ombre.

Parlando di Giangiacomo Feltrinelli è giusto ricordare anche la figura di Che Guevara. Lui nasce a Rosario, in Argentina, il 14 giugno del 1928. Verso la metà degli anni '50 si trasferisce a Cuba e diventa il braccio destro di Fidel Castro. Insieme, guidano e vincono la rivoluzione cubana. Dopo il 1965, Guevara, soprannominato “Il Che”, ormai noto in tutto il mondo, abbandona l’isola caraibica per combattere altre battaglie per la liberazione dei popoli, prima nell’ex Congo Belga e poi in Bolivia. Il 9 ottobre 1967 viene ucciso per mano di un gruppo di militari governativi boliviani assistiti dai servizi segreti americani.
La figura di Ernesto diventa un "mito", un'icona di livello internazionale per tutti quelli che si riconoscono nei suoi ideali rivoluzionari. Una sua foto scattata nel 1960 dal fotografo Alberto Korda e da questi regalata all'editore italiano Giangiacomo Feltrinelli è diventata una delle immagini più famose del Ventesimo secolo, la più riprodotta in assoluto nella storia della fotografia.

Alberto Korda, piccole note

Alberto Korda nasce a l'Avana il 14 settembre 1928. E’ divenuto famoso per la sua foto Guerrillero Heroico, una delle immagini più riprodotte di Ernesto Che Guevara e una delle foto più diffuse in assoluto. Alberto Diaz Gutierrez (questo era il vero nome) era anche un fotografo di moda, particolarmente abile nell’uso della luce naturale.

È il 5 marzo del 1960 nel porto dell’Avana si sta celebrando la cerimonia d’addio alle vittime dell’esplosione della nave a vapore francese La Coubre, avvenuta nel porto della capitale. Tra la folla addolorata, in mezzo ai tanti, c’era Alberto Korda con la sua macchina fotografica. Il Che stava in disparte e lo si notava appena. A un certo punto, però, si spostò in avanti, come per vedere meglio quella folla riunita. L’occhio di Korda era attento e venne colpito dallo sguardo del Che, così scattò la foto.
Il viso del Guerrigliero, con il baschetto nero, la stella, la barba rada e lo sguardo alto verso l’orizzonte divenne il simbolo della ribellione.
Korda usò una Leica M2 con lenti di 90 mm e con pellicola Kodak Plus-X, che ospitava già fotogrammi di Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir e Fidel Castro, tutti presenti alla cerimonia. Korda riuscì a scattare due fotografie al comandante Guevara, la prima in orizzontale e la seconda in verticale. Disse il fotografo: «L'ho guardato attraverso la Leica e ho scattato due foto: una orizzontale, mentre stava chiudendo la zip del giubbotto, una verticale, più bella».
Nel primo scatto, orizzontale, Che Guevara venne ritratto insieme al giornalista argentino Jorge José Ricardo Masetti Blanco (di origini bolognesi, noto anche come Comandante Segundo, fu fondatore e primo direttore di Prensa Latina a Cuba, poi desaparecido in Argentina nel 1964). In seguito, nel corso del processo di stampa, lo stesso Korda decise di isolare la figura del "Che" tramite un'operazione di cropping, e di pubblicare solamente il primo piano del rivoluzionario argentino.
Quella foto però fu pubblicata solamente nel 1967, dopo la morte di Che Guevara, per merito di un italiano: Giangiacomo Feltrinelli. Fu lui a visitare lo studio del fotografo cubano, cercando alcune foto interessanti del Che del quale era un ammiratore.
Korda gli mostrò, tra le altre, l’immagine di quel giorno, che piacque molto a Feltrinelli, che gli chiese due copie, disposto a pagarle, ma Korda non volle denaro e gli regalò le foto. Quattro mesi dopo il Che fu ucciso e Feltrinelli, che era padrone di una casa editrice a Milano, fece stampare un poster alto un metro con la foto, senza mettere nemmeno il nome del fotografo autore.
L’immagine ebbe un successo incredibile e l’editore italiano vendette un milione di copie del poster a dieci mila lire l’uno. Korda non venne comunque pagato.

Torniamo ad Alberto Díaz Gutiérrez. Perché si faceva chiamare Korda? Per ragioni commerciali. A Cuba Gutiérrez è molto comune e Korda sembrava essere l’ideale, anche per via della similitudine con le pellicole Kodak.
Korda amava dire: «Se non fosse per la fotografia sarei solo un uomo».

Le fotografie

Giangiacomo Feltrinelli
Guerrillero Heroico, di Alberto Korda

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