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RICORDI E GIULIO TORRINI

Il 12 agosto è un giorno ricco di ricordi: muore Ian Fleming (12 agosto 1964), nasce Mark Knopfler (12 agosto 1949), nasce Pat Metheny (12 agosto 1954), muore Les Paul (12 agosto 1909), nasce Gabriele Basilico (12 agosto 1944), Nasce Giulio Torrini (12 agosto 1914).

Ci soffermiamo un attimo sul fotografo milanese. Basilico è spesso abbinato alla fotografia d’architettura, anche se deve essere considerato uno dei più famosi fotografi italiani. Ha lavorato molto anche all’estero. Nel 1983, a Les Rencontres d’Arles, venne avvicinato da Bernard Latarjet, dirigente dell’agenzia statale francese DATAR, che si occupava di pianificare, o meglio di progettare, il futuro del paese sul piano dell’economia territoriale, urbana e agricola. Latarjet stava progettando una grande missione fotografica da realizzarsi dal 1984 in poi, per fare una ricognizione del paesaggio francese in un momento di grandi cambiamenti come quello del passaggio all’era post-industriale. La missione assomigliava a quella che era stata condotta negli anni ʼ30 in America, durante la grande crisi, e ancora in Francia agli inizi della fotografia. Basilico è stato il primo e unico italiano a partecipare a quella missione. Concentrandosi sulla costa atlantica della Francia e sui paesaggi balneari, nel 1990 pubblicherà le raccolte "Porti di mare" e "Bord de mer".

Basilico nasce a Milano il 12 agosto 1944. Dopo il Liceo artistico, si laurea in Architettura al Politecnico di Milano. Inizia a fotografare mentre è ancora studente, ed è la fotografia sociale il suo primo interesse: nel momento della contestazione studentesca, delle lotte operaie, delle manifestazioni di piazza, del desiderio di cambiare il mondo. Nonostante la gratitudine sempre dimostrata a Gianni Berengo Gardin, suo maestro, o all’amico Cesare Colombo, nonostante la stima per William Klein, il reportage non è il genere di fotografia che realmente gli appartiene. La sua indole riflessiva lo porta molto presto alla ricerca della forma e dell’identità della città. Da lì passerà ai mutamenti in corso nel paesaggio contemporaneo, fino alla sua urbanizzazione.

Lui ha sempre avuto un’alta concezione della fotografia. In una delle ultime interviste ha detto: «La fotografia è entrata da parecchio tempo, e a buon diritto, nel mondo dell’arte. Sono convinto però che un’unità della fotografia nel grande bacino della ricerca artistica è un’idea troppo riduttiva: una cosa è usare la fotografia come linguaggio per comunicare un’opera concepita in modo diverso (per esempio un’installazione), un’altra cosa è pensare «fotograficamente», interpretandola, la realtà».

Basilico ci ha lasciato il 13 febbraio 2013, generando un vuoto difficilmente colmabile. Le città e i paesaggi non avranno più la loro voce, perché non ci sarà più colui in grado di ascoltarla. E’ una questione di dedizione, cultura, sensibilità, coraggio. Gabriele delle sue città cercava l’anima.

Giulio Torrini, note di vita

Quella di Giulio Torrini è una storia che ci piace, quella di un’Italia che sapeva raccontarsi con le immagini del suo fotografo locale. Ce ne sono stati tanti di autori della prossimità e sarebbe bello salvare i loro archivi, per la conoscenza e non solo.
Torrini è nato a Firenze il 12 agosto 1914. Nel capoluogo toscano si è svolta tutta la sua attività, con una pausa di due anni trascorsi in Argentina (dal 1948 al 1950), dove incontrò Evita Perón. Sposato con Vanda, ha avuto tre figli: Giuliana, Vera e Brunellesco.
Nel 1944 fonda a Firenze l'agenzia Foto Torrini, poi Torrini Fotogiornalismo. Specializzatosi in fotogiornalismo, ha lavorato per agenzie quali l'Agenzia Giornalistica Italia, l'Associated Press, la United Press International e per le principali testate giornalistiche fiorentine e italiane, come “Il Giornale del Mattino” (dal 1953 al 1966), l'“Avvenire”, “Paese Sera”.
Momenti particolarmente significativi della storia di Firenze da lui documentati sono la liberazione (1944), il dopoguerra e la ricostruzione, l'alluvione del 1966.

Gli oltre tre milioni d’immagini di Firenze del ricchissimo archivio costituito in decenni di attività a partire dal 1944 dall'agenzia creata da Giulio Torrini sono ampiamente rappresentati in numerosi libri fotografici. Essi costituiscono una fotocronaca della Toscana e in particolare di Firenze di eccezionale valore documentario.
Imponente è anche la serie di personaggi celebri di ogni campo ritratti in occasione delle loro visite a Firenze, da Charlie Chaplin, al giovane Kennedy, allo scià di persia Reza Pahlavi, da Elizabeth Taylor a Sophia Loren.
Iscritto all'Ordine dei Giornalisti e socio (poi onorario) dell'Associazione Italiana Reporters Fotografi (AIRF), il 3 gennaio 1981 fu nominato Cavaliere del lavoro dal presidente Pertini. Giulio Torrini muore a Firenze il 2 luglio 2005.

(Fonte Wikipedia)

Le fotografie

Giulio Torrini, 1964.
Ragazzi in vespa e in motorino a Viareggio nel 1960 (archivio del fotogiornalista fiorentino Giulio Torrini).

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