Francesco Cito
Francesco Cito sognava l’avventura, sin da ragaz- zo. Lo faceva davanti a Epoca di Bonatti ma forse anche guardando fuori dalla finestra. E allora proba- bilmente già sapeva, che sarebbe partito: senza una scusa, tralasciando promesse, dimenticando rivalse o desideri sommersi. Francesco era già un reporter anche senza quella fotocamera che più tardi sarebbe diventata un mezzo per comprendere. trovarlo, ne- gli anni ’70, in Inghilterra non ci sorprende. Londra lo educa senza cambiarlo; gli offre la fotografia, le tendenze, una lingua, qualche promessa luccicante, una risposta alla solitudine. Per lui non vale, non serve, non basta. Meglio tornare a Milano, in Italia, se non altro per viaggiare di continuo, dando spazio al passo e alle idee. Poi si parte ancora: Afghanistan, Palestina e anche Libano, Pakistan, Iran, Kuwait, Arabia saudita. sono luoghi difficili, tutti da camminare prendendoli col pensiero, con la voglia di tornare.