Siamo in estate ed è domenica, per cui ci sembra giusto divagare: magari cercando “cose” da approfondire e sulle quali riflettere. La fotografia ce ne offre il modo, perché vive di “tempo”: nella genesi (1/125 sec?), ma anche nella lettura per il ricordo o il racconto.
Tempo, tempo: da vivere e ricollocare, magari altrove. Click, e una scheggia di eternità si stacca sulle nostre mani: più o meno coscientemente. Forse qui sta il segreto: la raggiunta consapevolezza (oggi) che tra le mani rivivrà la nostra emozione. Non era così, un tempo: perché l'immagine “avrebbe potuto” restituirci il momento, filtrato però dai balzelli artigianali collocati da sviluppo e stampa. Come dire: non eravamo convinti del tutto.