[LA PRIMA VOLTA SUI 100]
La più lunga e la più corta, queste sono le corse olimpiche che scrivono la leggenda: i cento metri piani e la maratona (42,195 Km corsi a piedi, a ricordare Filippide che dalla città di Maratona volò fino all'Acropoli di Atene per annunciare la vittoria sui persiani, nel 490 a.C.). Anche quest’anno un atleta entrerà da solo nello stadio di Tokyo, per un ultimo giro di pista; e scriverà il suo nome nella storia di sempre.
C’è già, però, chi ha fatto sua la corsa degli uomini più veloci del mondo: 100 metri percorsi in un attimo, forse senza respirare, in meno di 10 secondi. Bolt non c’è, quest’anno; ma si apre una nuova era, quella di Marcel Jacobs: il primo italiano a vincere l’oro olimpico nella competizione che toglie il fiato. Tempo sul nastro: 9,80 secondi.
E’ successo tutto in un battibaleno, perché dieci minuti prima un altro italiano era volato sul cielo di Tokyo, Gianmarco Tamberi: oro nel salto in alto con metri 2,37. I due, Jacobs e Gianmarco, si abbracceranno a lungo, per un trionfo dell’atletica italiana.
La memoria corre a ritroso, tra le notizie che ormai sono in archivio. Vengono in mente Berruti, vincitore a Roma ’60 nei 200 metri, con una elegantissima corsa in curva; e anche Pietro Mennea, campione olimpico dei 200 metri piani a Mosca 1980, nonché primatista mondiale della specialità dal 1979 al 1996 con il tempo di 19"72 (che ad oggi costituisce, dopo più di 40 anni, il record europeo). Occorrerebbe ricordare anche Sara Simeoni, oro alle Olimpiadi di Mosca.
Questa volta, però, c’è qualcosa in più: non circa il valore sportivo, ma per quel che concerne il momento storico. E’ un’Italia che riparte, quella di Tokyo, e a dircelo è un ragazzone bresciano, cresciuto sportivamente a Desenzano. A lui il primo oro italiano sui 100, pochi minuti dopo il volo olimpico di Gianmarco.
Grazie.
Olimpiadi, Giancarlo Colombo, 2 agosto 2021, Marcel Jacobs, Tokyo