[VINCENZO DEL PEDALE, AUGURI]
Correva l’anno 2014
Lo aspettavano in tanti, ed erano mani, urla, applausi, grida: la gente del pedale. Si ammassavano lassù, sulle vette dell’Izoard e del Tourmalet, solo per vederlo comparire. Il campione della bicicletta sarebbe sbucato dietro la curva, dopo il lungo silenzio delle montagne. Tutti avrebbero capito gli occhi e il cuore, ma anche il volto e la fatica. Non sarebbe stato importante conoscerne il nome: la sentenza arrivava dalla strada; meglio quindi corrergli dietro, fino allo spasimo, urlandogli l’emozione del momento e dell’attesa, esortando un altro giro di pedale verso la vetta.