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ANNETTE BENING, LA COMPOSTEZZA

Ci piace, Annette Bening; amiamo la sua compostezza. In trentacinque anni di carriera, ha interpretato i personaggi più diversi. In ogni ruolo, la sua è stata una presenza consistente, dominante.
L’attrice brilla nell’interpretare donne difficili, intelligenti e problematiche, complicate. Questa è la ragione per la quale ama recitare in teatro, a contatto col pubblico. Li emerge la sua fisicità, la compostezza recitativa, quasi sia necessario sincronizzare gesti e respiro, alla stregua di un atleta.

Ricordiamo Annette Bening nel film “Il presidente - Una storia d'amore” di Rob Reiner, al fianco di Michael Douglas. Non si tratta della sua pellicola più famosa, anzi. Lì veste i panni di un avvocato ambientalista, Sydney Ellen Wade, che irrompe all’interno della Casa Bianca, ma anche nella vita del presidente, il quale, attirato dalla franchezza della donna, se ne innamora perdutamente. Annette, nel suo ruolo, commette una gaffe dopo l'altra; ed è questo ciò che ci è piaciuto maggiormente, anche perché il tutto si mescola con una signorilità innata, composta potremmo dire.

La love story presidenziale provoca le manovre del senatore avversario, il quale scopre che dieci anni prima Sydney Ellen Wade (Annette, appunto) durante un corteo di protesta aveva bruciato la bandiera americana e utilizza questo fatto per screditarne l'immagine. L'idillio giunge al capolinea quando viene dimezzata la portata del trattato sull'ambiente, per il quale Sydney, da brava ambientalista, si era battuta col suo staff. Gli attacchi sempre più pesanti dell’avversario politico e l'abbandono della donna amata scatenano l'orgoglio del presidente, che reagisce in diretta televisiva, facendo riportare il decreto alla stesura originaria e promuovendo il disarmo che aveva promesso. La stampa, l'opinione pubblica e il senato reagiscono con entusiasmo e Sydney può riabbracciare l'uomo che ama e che ora stima. Questi avrebbe detto: «Perché l'uomo più potente del mondo non può avere l'unica cosa che più desidera?».

Annette Bering, note biografiche

Annette Bening nasce il 29 maggio 1958 a Topeka, nel Kansas (USA). È un'attrice americana nota per la sua compostezza e presenza tranquilla in una vasta gamma di ruoli.

Bening era la più giovane di quattro figli. Suo padre era un venditore di assicurazioni e, quando lei era bambina, il suo lavoro portò la famiglia a trasferirsi dal Kansas a San Diego, in California, dove lei crebbe. Ha iniziato a recitare nelle recite scolastiche e nel 1975 si è diplomata al liceo. Dopo un anno di lavoro come cuoca per una compagnia di pescherecci charter, Bening s’iscrisse al San Diego Mesa College, dove prese lezioni di teatro. In seguito ha studiato recitazione alla San Francisco State University ( 1980).

Nel 1987 Bening ha fatto il suo debutto a Broadway, apparendo come fotografa in Coastal Disturbances. In seguito, è apparsa in piccoli ruoli televisivi, a cominciare da un film per la TV nel 1986. Nel suo debutto cinematografico ha interpretato la moglie del personaggio di Dan Aykroyd nella commedia “Non è stata una vacanza, è stata una guerra!” (1988), recitando anche di fianco s John Candy. Si è fatta notare per la sua interpretazione della manipolatrice marchesa de Merteuil al fianco di Colin Firth in “Valmont” (1989) di Miloš Forman. La performance rivoluzionaria di Bening è stata quella di una truffatrice altrettanto complessa in “Rischiose abitudini” (1990) di Stephen Frears, per il quale ha ricevuto una nomination all'Oscar.

Nel 1991 Bening ha recitato con Warren Beatty nel film biografico “Bugsy”, e l'anno successivo la coppia si è sposata. Hanno recitato di nuovo nella commedia romantica “Love Affair, un grande amore (1994)”. In seguito la Bening ha interpretato la protagonista femminile in un'altra storia d'amore, “Il presidente - Una storia d'amore” di Rob Reiner, questa volta al fianco di Michael Douglas, proseguendo poi con la regina Elisabetta in “Riccardo III”(entrambi del 1995). In seguito è apparsa con Denzel Washington nel thriller “Attacco al potere” (1998). Per la sua interpretazione della moglie ossessionata dal successo del protagonista in “American Beauty” (1999), Bening è stata nuovamente nominata all'Oscar.

I suoi film successivi includevano la commedia di fantascienza “Da quale pianeta vieni?” (2000) e “Terra di confine - Open Range (2003)”. Ha ricevuto la sua terza nomination all'Oscar per aver interpretato il personaggio del titolo nel melodramma “La diva Julia - Being Julia” (2004), su un'attrice anziana. Dopo essere apparsa in “Correndo con le forbici in mano” (2006), “The Women” (2008) e “Mother and Child” (2009), Bening ha ricevuto la sua quarta nomination all'Oscar, per il suo ruolo da protagonista accanto a Julianne Moore in “I ragazzi stanno bene” (2010), una commedia drammatica su una coppia lesbica sposata i cui due figli cercano il padre naturale.

Bening ha continuato a trovare ruoli gratificanti in film basati sui personaggi come “Ruby Sparks” (2012), “The Face of Love” (2013), “The Search” (2014), “Danny Collins la canzone della vita” (2015) e “Le donne della mia vita” (2016). È apparsa anche in “L'eccezione alla regola” (2016), scritto e diretto da Beatty, e ha interpretato un'anziana Gloria Grahame in “Le stelle non si spengono a Liverpool” (2017). Bening ha successivamente interpretato la senatrice Dianne Feinstein in “The Report” (2019) ed è stata scelta per il film di supereroi Captain Marvel ( 2019). Nel 2022 ha recitato nel film misterioso del regista Kenneth Branagh “Morte sul Nilo” e nella commedia drammatica “erry e Marge giocano alla lotteria” con Bryan Cranston. Ha ottenuto la sua quinta nomination all'Oscar per la sua interpretazione della nuotatrice di lunga distanza Diana Nyad nel film biografico sportivo “Nyad oltre l’oceano” (2023).

Annie Leibovitz, note biografiche Annie Leibovitz nasce il 2 ottobre 1949 a Waterbury, nel Connecticut. Era uno dei sei figli di Sam, un tenente dell’aviazione, e Marilyn Leibovitz, un’istruttrice di danza moderna. Ha viaggiato gli USA in lungo e in largo e forse, al finestrino della Station Vagon paterna ha sviluppato quella sensibilità fotografica che oggi conosciamo. Grande appassionata di Avedon, nel 1967 si iscrive al San Francisco Art Institute, dove ha sviluppato l’amore per la fotografia .
Nel 1970 si presenta alla rivista rivista Rolling Stone. Impressionato dal suo portfolio, l’editore non esita ad assumerla. Nel giro di due anni, Annie ne ha 23, è capo fotografo. Nel 1975 la rivista le ha offerto l'opportunità di accompagnare la band dei Rolling Stones nel loro tour internazionale.
Nel 1983 la Leibovitz lascia Rolling Stone per la rivista Vanity Fair, dove diventerà autrice di molte copertine di personaggi celebri; ricordiamo, tra questi, Demi Moore in dolce attesa e Whoopi Goldberg semisommersa in una vasca da bagno piena di latte.
Durante la fine degli anni 1980, la Leibovitz ha iniziato a lavorare su una serie di campagne pubblicitarie di alto profilo. Tra queste quella per l’American Express "Abbonamento", per la quale ha ritratto celebrità del calibro di Tom Selleck e Luciano Pavarotti.
Annie è considerata una delle migliori fotografe americane, particolarmente per quanto attiene al ritratto. Nel 1999 ha pubblicato il libro Women, che è stata accompagnato da un saggio dell’amica Susan Sontag. Nella pubblicazione Leibovitz ha presentato una serie d’immagini femminili: dai Giudici della Corte Suprema, fino alle showgirl dello spettacolo.

Di Annie ricordiamo la fotografia dove John Lennon (completamente nudo) è avvinghiato a sua moglie Yoko Ono. Si tratta dell'ultimo ritratto dedicato all’ex Beatles. E’ L'8 dicembre 1981. Poche ore dopo la posa per questa fotografia, Lennon fece due passi fuori dalla sua residenza a New York. Lì è stato colpito a morte da Stalker Mark David Chapman.
Nel gennaio del 1981 (22 gennaio), l'immagine è apparsa sulla copertina della rivista Rolling Stone. Anni dopo la Leibovitz ha raccontato che quando Lennon ha visto il primo test Polaroid delle riprese, si era espresso così: "Hai catturato esattamente il nostro rapporto".

Anche Lavazza ha affidato un lavoro importante alla fotografa statunitense, la campagna pubblicitaria che il brand italiano del caffè ha lanciato, nel 2009, in 15 paesi. Si trattava di fotografare cinque top model italiane per il calendario The Italian Espresso Experience 2009. Eva Riccobono, Elettra Rossellini Wiedemann, Alessia Piovan, Gilda Sansone e Kate Ballo, sono diventate le protagoniste del viaggio paradossale che la fotografa americana ha intrapreso sfruttando i “luoghi comuni” dell’italianità: quelli che hanno reso famoso il Made in Italy in tutto il mondo. Annie ha mescolato, con ironia e classe, i luoghi famosi, la moda, i set cinematografici, le belle donne, gli spaghetti e le immancabili tazzine di caffè. La Leibovitz ha messo in scena la nostra Italia, ben consapevole che gli stessi italiani amano la teatralità, il divertimento e la bella vita.

Un’altra campagna famosa portata avanti da Annie è quella relativa alle fiabe Disney. La stessa doveva reclamizzare i parchi divertimenti. Lei ha usato la sua capacità di ritrarre le celebrità.
Annie Leibovitz continua a essere richiesta come fotografa ritrattista, per ritrarre le celebrità di oggi.

Le fotografie

Locandina del film “Il presidente - Una storia d'amore”.
Annette Bening fotografata da Annie Leibovitz, Febbraio 2011.

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