NASCE WALTER BENJAMIN
Questa è una notizia d’inizio settimana, un po’ pigra; quando il caldo (finalmente) parla d’estate, quella vera. Non vedremo fotografie d’autore, anche perché il soggetto sarà lui: Walter Benjamin (nato il 15 luglio 1892), autore del libro "Piccola storia della fotografia" (di Skira è l’edizione proposta).
Leggiamone la sinossi. "Piccola storia della fotografia" di Walter Benjamin, compare per la prima volta nel 1931 sulla rivista "Die literarische Welt", dove viene pubblicata in tre articoli successivi. Si tratta di un testo in qualche modo pionieristico, uno dei primi tentativi di tirare le fila di una disciplina che proprio in quegli anni si andava affermando su più fronti - esposizioni, editoria, grafica - e in modo sempre più massiccio e accessibile al vasto pubblico. Benjamin individua le tematiche e le ricerche che muovono la fotografia dai primi dagherrotipi fino agli autori a lui contemporanei, intrecciando il suo racconto con un dibattito di natura teorica sui legami tra arte e fotografia, ancora oggi di grande attualità. L’edizione che proponiamo ripropone alcune delle immagini scelte da Benjamin nel 1931.
Walter Benjamin (1892-1940) è stato uno dei massimi filosofi e pensatori tedeschi del Novecento. La sua teoria sulla perdita dell’aura espressa nel celebre saggio “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica” è uno dei capisaldi dell’estetica moderna.
Walter Guadagnini ha scritto: «Solamente la lucidità di Benjamin poteva trasformare l’attualità delle discussioni in corso intorno alla fotografia, alla sua funzione e al suo destino, in una storia che ha nutrito e continua a nutrire generazioni di studiosi. Insieme all’aspetto storiografico, esiste poi, non meno importante, quello descrittivo, la capacità di lettura delle immagini e la loro resa per via letteraria: la pescivendola di New Haven, la giacca di Schelling, il cappello di Kafka, la città vuota di Atget, non sono solo modelli di evocazione di climi e ambienti attraverso l’immagine fotografica, ma sono diventate icone della fotografia grazie a una lingua che sa ridare le profondità del pensiero e la sensibilità dello sguardo».
C’è da leggere, quindi, in questo lunedì: giorno spesso dedicato alla consultazione di saggi sulla fotografia. Del resto, proprio per passione, siamo obbligati a riflettere su cosa vi sia dietro a quel click tanto agognato. Tutto parte da molto prima e ci coinvolge socialmente, prendendo spunto da tematiche filosofiche e di pensiero. Non dimentichiamolo: la fotografia fa parte dell’uomo, della sua vita, del suo racconto.
Walter Benjamin, note biografiche
Walter Benjamin nasce il 15 luglio 1892 a Berlino. Lui era un letterato ed esteta, oggi considerato il più importante critico letterario tedesco di tutti i tempi.
Nato in una prospera famiglia ebrea, Benjamin studiò filosofia a Berlino, Friburgo in Brisgovia, Monaco e Berna. Si stabilì a Berlino nel 1920 e da allora in poi lavorò come critico letterario e traduttore. La sua timida ricerca di una carriera accademica fu interrotta quando l'Università di Francoforte respinse la sua brillante ma non convenzionale tesi di dottorato, Ursprung des deutschen Trauerspiels (1928; L'origine del dramma tragico tedesco). Benjamin alla fine si stabilì a Parigi dopo aver lasciato la Germania nel 1933 per via dell’ascesa al potere dei nazisti.
Continuò a scrivere saggi e recensioni per riviste letterarie, ma dopo la caduta della Francia nelle mani dei tedeschi, nel 1940 fuggì verso sud con la speranza di fuggire negli Stati Uniti attraverso la Spagna. Informato dal capo della polizia della città di Port-Bou, al confine franco-spagnolo, che sarebbe stato consegnato alla Gestapo, Benjamin si suicidò.
La pubblicazione postuma della prolifica produzione di Benjamin aumentò significativamente la sua reputazione alla fine del XX secolo. I saggi che contengono le sue riflessioni filosofiche sulla letteratura sono scritti in uno stile denso e concentrato che contiene una forte tensione poetica. Mescola critica sociale e analisi linguistica con nostalgia storica, comunicando al contempo un senso di pessimismo. La qualità metafisica del suo primo pensiero critico lasciò il posto a un'inclinazione marxista negli anni '30. La pronunciata indipendenza intellettuale e l'originalità di Benjamin sono evidenti nel lungo saggio Goethes Wahlverwandtschaften (1924–25; “Le affinità elettive di Goethe”) e nei saggi raccolti postumi in Illuminationen (1961; Illuminations), tra cui “Das Kunstwerk im Zeitalter seiner technischen Reproduzierbarkeit” (1936; “L'opera d'arte nell'epoca della riproduzione meccanica”).
Walter Benjamin muore il 27 settembre 1940, vicino a Port-Bou, in Spagna.
Le fotografie
Walter Benjamin, 1928. Autore sconosciuto.Copertina del libro "Piccola storia della fotografia", Skira editore