TRE COMPLEANNI E UN BACIO
I tre compleanni di oggi cadevano il 14 agosto, giorno nel quale, nel 1945, il marinaio baciava l’infermiera in Times Square nella famosa immagine scattata da Alfred Eisenstaedt; questo per dire che la fotografia ha sempre qualcosa da dire, seppure ripescata a caso dopo anni dal cassetto della nostra memoria. Ci farà ridere, piangere, meravigliare.
Le tre ricorrenze riguardavano Horst Paul Horst (1906), Willy Ronis (1910), Lucien Clergue (1934).
Il famoso bacio di Alfred Eisenstaedt è nella copertina del libro “50 icone della fotografia” di Hans-Michael Koetzle - Edizioni Taschen. All’interno si parla a lungo dello scatto e delle vicende a esso legate. Ci faremo aiutare dal volume.
Da “50 icone della fotografia” Le storie dietro gli scatti. Editore Taschen
New York, Times Square, 14 agosto 1945. Un giovane uomo bacia una giovane donna. A prestare fede alla fotografia, lui l’ha letteralmente ghermita in mezzo alla strada. Col braccio destro le cinge la vita, con il braccio sinistro piegato le tiene in posizione la testa e la bacia appassionatamente sulla bocca. La ragazza tenta di divincolarsi? Forse; ma ha il braccio destro incastrato tra il seno e il busto di lui, mentre la mano sinistra s’agita a mezz’aria all’altezza del fianco. La ragazza si è fatta bella per l’occasione, oppure indossa una divisa? In ogni caso è vestita tutta di bianco: bianco il vestito, bianche le scarpe, bianche le calze con la cucitura in evidenza che le segna la gamba. Pare che incespichi: ha perso l’equilibrio e porta indietro la gamba destra per bilanciarsi, il che conferisce alla fotografia un tocco di innegabile frivolezza. Le persone sullo sfondo osservano sorprese, ridono. Il dinamismo dell’azione scaturisce dalla tensione tra i due corpi. La fotografia, infatti, potrebbe anche essere interpretata come uno sfoggio di fascino e virile forza bruta ai danni della donna. La coppia, questo è certo, domina il centro della fotografia. Il messaggio è il bacio. Non si tratta di un bacio d’amore, ammesso che sia possibile stilare una classifica dei baci, ancorché vaga. E’ un bacio che esprime la gioia di vivere, l’esultanza. Si lega all’esaltazione di un momento storico, senza il quale probabilmente i due giovani non si sarebbero mai incontrati. Pochi istanti dopo s separeranno, forse si guarderanno negli occhi e si sorrideranno, per poi riprendere ognuno la propria strada e non incontrarsi mai più.
La guerra è finita, l’annuncio era arrivato da Radio Tokyo con le parole Hirohito. Non si trattava di una guerra qualunque, ma la più crudele, sanguinaria e devastante nella storia dell’umanità. Il conflitto non conosceva precedenti, anche dal punto tecnologico, culminato col lancio di due bombe atomiche. L’immagine di Eisenstaedt esprime a modo suo la gioia per la pace, espressa dall’esuberanza privata: un capolavoro per questo.
Alfred Eisenstaedt, note biografiche
Alfred Eisenstaedt nasce a Dirshau, oggi in Polonia, il 6 dicembre 1898. Già all’età di tredici anni scattava le prime fotografie con una Eastman Kodak.
Nel 1935 migrò negli Stati Uniti, dove iniziò a lavorare come freelance per Harper's Bazaar, Vogue, Town and Country e altre pubblicazioni. Nel 1936, fu assunto, insieme a Margaret Bourke-White, Peter Stackpole e Thomas McAvoy, come fotografo per la neonata rivista LIFE. Eisenstaedt è rimasto a LIFE per i successivi quarant’anni, continuando a lavorare come fotoreporter fino a ottanta.
Eisenstaedt amava lavorare a luce naturale. E’ stato anche tra quegli europei che hanno aperto la strada all'uso della fotocamera 35 millimetri nel fotogiornalismo. A differenza di molti fotoreporter del dopoguerra, non preferiva un particolare tipo di evento: era un generalista. Per questo motivo, veniva preferito dagli editori.
Non faceva uso dell’esposimetro, almeno così diceva spesso. Consigliava di investire in pellicola: metri, chilometri; e di sperimentare. Secondo lui, l’esperienza avrebbe forgiato il fotografo, non la tecnica.
Le sue immagini vivevano di una composizione semplice e accurata; spesso risultante da tanti soggetti che si ripetono, in armonia; per questo sono diventate documenti preziosi della sua epoca: sia in ambito storico, che estetico.
Alfred Eisenstaedt ha continuato a scattare fotografie sino alla sua morte, avvenuta all'età di 97 anni, il 24 agosto 1995 nella città di Oak Bluffs, nel Massachusetts.
Il bacio di Times Square al cinema
Il bacio di Alfred Eisenstaedt, come fotografia, è apparso anche in un film. Stiamo parlando di “Una notte al museo 2 – La Fuga”, del 2009. Lì viene evocata anche l’aviatrice Amelia Earhart, nell’interpretazione dell’attrice di Amy Adams. La pellicola (si dice ancora così?) è di sicuro gradimento. A noi appassionati di fotografia è piaciuta la scena nella quale i due attori principali, per scappare, entrano nella fotografia di Alfred Eisenstaedt, (V-J Day in Times Square, 1945). Sarà Larry Daley (guardiano del museo, interpretato da Ben Stiller) a baciare l’infermiera, stravolgendo il racconto dell’immagine.
Interessante rimane l’adattamento italiano, che prevede un riferimento a Silvio Berlusconi e un altro al calciatore Totti.
Le fotografie
Il Bacio di Times Square, copertina di LIFE. Ph. Alfred Eisenstaedt
Il Bacio di Times Square, copertina del volume “50 icone della fotografia”. Edizioni Tashen. Ph. Alfred Eisenstaedt .