
World Press Photo 2025: uno sguardo potente sulla realtà
World Press Photo 2025: La toccante immagine di Abu Elou, il bambino amputato di Gaza.
Il premio 2025 World Press Photo è stato assegnato alla fotografa palestinese Abu Elou per lo scatto realizzato per il quotidiano New York Times, che ritrae Mahmoud Ajjour, bambino di nove anni gravemente ferito a Gaza. Si era voltato per incitare la famiglia a proseguire, quando un’esplosione gli ha portato via le braccia. Ora si trova in Qatar, dove sta imparando a giocare con il telefono, scrivere e aprire le porte usando i piedi, Mahmoud è stato gravemente ferito nel marzo 2024. Il 22 aprile 2025, il mondo ha assistito a un momento di grande riflessione e commozione con la premiazione della fotografia di Abu Elou, un bambino di Gaza, al prestigioso concorso World Press Photo. Questa immagine, che ha conquistato il primo premio, va oltre il semplice scatto: è diventata un simbolo potente delle conseguenze della guerra sui civili più vulnerabili. La fotografia mostra Abu Elou, un bambino di appena 8 anni, sdraiato in un letto d’ospedale, con un’espressione che mescola dolore e speranza. La sua gamba, gravemente ferita, è stata amputata a causa di un attacco aereo che ha colpito la sua casa a Gaza. Lo scatto cattura non solo il trauma fisico, ma anche la forza e la resilienza di un bambino che, nonostante le atroci perdite, mantiene uno sguardo di speranza e desiderio di vivere.Il significato e l’impatto della foto
Questa immagine ha colpito profondamente l’opinione pubblica internazionale, portando alla luce le drammatiche conseguenze delle guerre sui civili più vulnerabili. La fotografia di Abu Elou diventa un simbolo universale di sofferenza, ma anche di resistenza e di richiesta di pace. La sua potenza visiva ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni mondiali sulla necessità di proteggere i civili e di promuovere soluzioni pacifiche ai conflitti. Il riconoscimento e il ruolo del fotogiornalismo Il premio assegnato a questa immagine sottolinea l’importanza del fotogiornalismo come strumento di denuncia e di testimonianza. In un’epoca in cui le notizie spesso si perdono tra le tante informazioni quotidiane, le immagini come quella di Abu Elou ci ricordano il valore di raccontare storie autentiche e di portare alla luce le realtà più dure e scomode. La fotografia diventa così un mezzo potente per generare empatia e spingere all’azione. Un appello alla pace e alla solidarietà Il riconoscimento di questa immagine ci invita a riflettere sulle conseguenze delle guerre e sull’importanza di lavorare per un mondo più giusto e pacifico. Abu Elou, con il suo sguardo e la sua storia, ci chiede di non dimenticare le vittime dei conflitti e di impegnarci affinché si faccia di più per la tutela dei diritti umani.