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[LUGLIO, MESE FIAT]

L’11 luglio 1899: nasceva a Torino la Fiat. La prima e più importante casa automobilista italiana prendeva vita nel seicentesco palazzo Bricherasio, a Torino. Lì venne firmato l’atto notarile di Costituzione della Società Anonima Fabbrica Italiana di Automobili. Il capitale iniziale era di 800.000 lire, corrispondenti a circa 10 milioni di euro di oggi.

Dal 1902 ha inizio la dinastia Agnelli, che in pochi anni porta il gruppo ai vertici in Europa. Da lì a poco, la Fiat si trasforma nel più importante gruppo finanziario e industriale italiano, assumendo il controllo di marchi storici come Alfa Romeo e Lancia. Sotto la guida dell’amministratore delegato Sergio Marchionne, nel 2014 la Fiat rileva l’intero pacchetto azionario dell’americana Chrysler, dando vita a un nuovo colosso dell’industria automobilistica.

Abbiamo riassunto in poche parole la storia di un’azienda che ha occupato attivamente la storia del nostro paese, assumendo anche un ruolo sociale. Dagli stabilimenti del gruppo sono usciti treni, aerei, grandi motori, trattori e altro. L’auto, però, ha sempre caratterizzato l’immagine percepita dell’azienda torinese, anche perché Fiat è stata capace di porre sul mercato modelli che hanno caratterizzato un’epoca.

Ebbene, nel 1957, il 4 luglio, nasceva la Nuova 500. Costava 490.000 lire, tredici stipendi di un operaio, dieci di un impiegato. L’Italia continuava a motorizzarsi, affiancando un modello economico alla già conveniente 600, presentata a Ginevra il 9 marzo 1955. Siamo in pieno boom, il pil cresce a due cifre; ma alla 500 non possiamo attribuire un ruolo unicamente simbolico e nemmeno nostalgico. La piccola auto circola ancora, al di là dei raduni degli appassionati. Si calcola che in Italia ogni giorno ne vadano in moto quattrocentomila, anche solo per fare la spesa o comprare le sigarette. La sua affidabilità ne ha determinato la longevità, anche perché le complicazioni erano veramente poche: due cilindri, raffreddamento ad aria, spinterogeno, dinamo e non tanto di più.

Molti di noi, tra gli attempati, l’anno avuta, anche perché era l’auto per iniziare. Di certo tutti ci siamo saliti su, almeno quelli di una certa età: un amico che la possedesse esisteva sempre. E’ bello ripensare al riscaldamento (la leva per comandarlo era sotto il sedile posteriore) o alla piccola capote, oppure a quella “doppietta” che occorreva fare perché il cambio non grattasse, quando si andava in scalata. Chiudendo gli occhi, si può anche immaginare di tornare alla guida della piccola utilitaria. Basterebbe girare la chiave sul cruscotto e tirare una delle due leve poste tra i sedili (l’altra era lo starter). L’auto oscillerebbe per un istante, mettendosi poi a cantare con un sonoro inconfondibile, ritmico.

Tempi belli, che è meglio non rimpiangere. Oggi c’è di meglio, ma un giretto sul “cinquino” lo faremmo volentieri. Tecnologia a parte, i vent’anni sarebbero più vicini al ricordo. Saremmo ancora in grado di salirci sopra? E poi di scendere? Chissà!

La fotografia. Le vacanze degli italiani: picnic nel parco, Lombardia 1969. Ph. Gianni Berengo Gardin. In primo piano una FIAT 500L.

Gianni Berengo Gardin, 11 luglio 1899, Fiat, Torino, Alfa Romeo, Lancia, Sergio Marchionne, Chrysler, Nuova 500

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