[PEDRO ALMODÓVAR, ANCHE FOTOGRAFO]
Pedro Almodóvar nasce a Calzada de Calatrava il 25 settembre 1949. Regista e sceneggiatore, di recente si è occupato anche di fotografia. L’ha fatto con due mostre importanti: una a Madrid (2018), l’altra a New York (2019). In entrambi i casi, ha esposto lavori casalinghi, introspettivi, ricchi di colore e luce, un po’ come nei suoi film. Il regista spagnolo aveva già esposto i suoi scatti in altre occasioni, dichiarando spesso che per lui la fotografia è un modo per combattere l’ansia e la depressione.
La carriera di Pedro Almodóvar
Regista e sceneggiatore, dicevamo; frequenta le scuole elementari e medie a Caceres, nella Mancha, in istituti gestiti dai Salesiani e dai Francescani iniziando, nello stesso periodo, a frequentare freneticamente le sale cinematografiche. All'età di sedici anni, nel 1968, si trasferisce a Madrid con l'obiettivo di studiare cinema. Le scuole che voleva frequentare, però, sarebbero state chiuse di lì a poco dal regime franchista, procurandogli un’enorme delusione. A quel punto Pedro sbarca il lunario vendendo oggetti nel mercatino delle pulci di Madrid. Trova poi un impiego nella compagnia Telefonica e con i primi introiti acquista una Super-8. Nell'azienda telefonica rimane per dodici anni: di giorno riceve i clienti, di notte scrive e collabora con vari giornali d’avanguardia. Suona anche in un gruppo rock alternativo, l'Almodovar & McNamara', recita nel teatro d'avanguardia e gira cortometraggi.
Debutta nel lungometraggio proprio con la democrazia appena nata, producendo "Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio", girato in 16mm e travasato in 35mm, arrivato nelle sale nel 1980. Nel 1988 raggiunge il successo con "Donne sull'orlo di una crisi di nervi". Seguiranno "Légami" ('90), "Carne tremula" ('97), "Tutto su mia madre" (1999, vincitore nel 2000 dell'Oscar, il Golden Globe, il César, e il David di Donatello come miglior film straniero e sette premi Goya) e "Parla con lei" (2002, candidato all'Oscar come miglior film straniero e vincitore del César come miglior film dell'Unione Europea e del Golden Globe come miglior film straniero), che gli farà guadagnare l'Oscar 2003 per la miglior sceneggiatura originale. Nel 2006 vince a Cannes il premio per la migliore sceneggiatura con "Volver".
Pedro Almodovar ha aperto il 78° Festival del Cinema di Venezia (2021) con “Madres paralelas”, dove ha diretto per la settima volta Penelope Cruz. L’attrice si è aggiudicata la Coppa Volpi, premio che viene assegnato alla migliore interpretazione.
La fotografia di Pedro Almodóvar
La mostra di Madrid comprendeva una serie di nature morte, il soggetto preferito da Almodóvar. realizzati dal regista durante le riprese del suo ultimo film Dolor y gloria. Da qui il titolo dell’esposizione Vida detenida (detenuto a vita) che corrisponde allo Still Life. Ogni fotografia aveva per protagonista frutta, piante o elementi decorativi della sua casa. Una scelta che nasconde una duplice valenza. La natura morta, per Almodovar, “rappresenta un elemento di calma nel caos quotidiano”, ma anche un omaggio a Morandi, da cui il regista sembra aver tratto una profonda ispirazione.
A nostro avviso non c’è rilassatezza, nel poco che abbiamo visto; forse un effetto estraniante, che comunque stupisce con i suoi interrogativi.
A New York Pedro esponeva “Waiting For The Light”. Anche in questo caso il regista ha realizzato le fotografie a casa sua, aspettando, come si legge nel titolo della mostra, la luce naturale. Gli elementi estetici delle fotografie, come l’uso del colore o l’attenzione alla dimensione domestica, erano fortemente riconoscibili perché presenti in molti dei suoi film. Il regista ha detto: “C'è un momento, e ogni giorno è diverso, in cui splende una luce meravigliosa sugli oggetti e io approfitto di quella luce". Ha poi aggiunto che quel momento interrompe la scrittura nella quale di solito è immerso, restituendogli l’opportunità di "riposare e rilassarsi mentalmente".
Le fotografie.
Pedro Almodóvar, 4 pere in conferenza (2017), Madrid
Pedro Almodóvar, A Chorus Line, 2018