[LA MAESTRA DELL’EASY LISTENING]
Ci piace immaginarla davanti al suo pubblico, come al solito di tutte le età. Dionne Warwick esercita ancora una volta il suo fascino seduttivo. Con l'abito lungo da sera è già uno spettacolo. La voce è dolce e suadente, ed è per questo che la gente si lascia cullare, abbandonandosi con la nuca sullo schienale delle poltrone. Dionne Warwick è una maestra dell’easy listening “da camera”, elegante e colto quanto basta: senza presunzione. Forse la sua forza sta proprio lì: nella coerenza e anche nel coraggio. Non è facile farsi ascoltare per ciò che si è e per come gli altri vorrebbero. Dionne l’ha fatto.
Marie Dionne Warrick è nata il 12 dicembre 1940 a East Orange, nel New Jersey. Figlia di un promotore di dischi, manager e artista di un gruppo gospel, Dionne è cresciuta circondata dalla scena musicale gospel. Da adolescente, fondò il suo gruppo, i Gospelaires, con sua sorella, Dee Dee, e sua zia Cissy Houston.
Dopo aver terminato il liceo nel 1959, si è formata all'Hartt College of Music di Hartford, nel Connecticut. Ha anche lavorato con il suo gruppo durante le sessioni di registrazione a New York City. Durante una di queste, ha incontrato Burt Bacharach, che l'ha assunta per registrare demo di canzoni scritte da lui. A un dirigente discografico è piaciuto così tanto un demo di Warwick che le ha proposto un contratto discografico.
Nel 1962, Warwick pubblicò il suo primo singolo, "Don't Make Me Over". Divenne un successo l'anno successivo. Un errore tipografico sul disco ha portato a un nome accidentale. Invece di "Dionne Warrick", l'etichetta diceva "Dionne Warwick". Ha deciso di mantenere il nuovo nome, ottenendo più successo nelle classifiche. Nel 1964, Warwick aveva due singoli nella Top 10 con "Anyone Who Have a Heart" e "Walk On By", entrambi scritti da Bacharach.
Warwick ha anche riscontrato un grande successo con i suoi contributi alle colonne sonore dei film. La sigla del film del 1967 “Alfie”, con Michael Caine, fu per lei un enorme successo, così come "Valley of the Dolls" dell'omonimo film del 1968.
Nel 1968, Warwick ha avuto altri successi, tra cui la sua canzone "Do You Know the Way to San Jose", che gli è valsa il suo primo Grammy Award. Nello stesso anno, Warwick ha fatto storia come la prima donna afroamericana ad esibirsi per la regina Elisabetta II in Inghilterra.
Warwick ha dovuto affrontare alcune sfide a partire dagli anni '90. Alla fine degli anni '90, è stato rivelato che aveva un debito per tasse non pagate. Nel 2002 è stata arrestata in un aeroporto di Miami per possesso di marijuana. Ha perso sua sorella, Dee Dee, nel 2008, e sua cugina, Whitney Houston, quattro anni dopo. Nonostante queste perdite personali, ha continuato a suonare e registrare nuova musica.
Nel 2012, Warwick ha celebrato 50 anni di musica con l'album Now. La registrazione include canzoni scritte da Bacharach. Una volta ha spiegato la sua longevità alla rivista Jet e ha detto: "Ho davvero deciso di rimanere quello che sono, essendo pienamente consapevole di ciò che le persone sono abituate ad ascoltare da me".
Warwick ha due figli, David e Damon Elliot, dal suo matrimonio con l'attore e musicista William David Elliot. Negli anni ha lavorato con i suoi due figli a diversi progetti.
Il fotografo, Bert Stern
Bert Stern nasce il 3 Ottobre 1929. Il suo nome è legato a quello di Marylin Monroe. La star americana non fu comunque l’unica a passare davanti l’obiettivo del fotografo, la cui carriera è costellata di bellissime donne. Del resto diceva: “Le donne e la fotografia sono le mie passioni”. Tra le dive ritratte da Bert ricordiamo: Elizabeth Taylor, Romy Schneider, Audrey Hepburn, Catherine Deneuve, Madonna agli esordi; e poi, Brigitte Bardot, Sophia Loren, Twiggy, Verushka e anche una straordinaria Kate Moss con i capelli corti.
Tornando a Marylin, Stern la incontra poco prima del suo (presunto?) suicidio. Fu un momento esaltante, spiegherà il fotografo, avvenuto presso l'hotel Bel-Air di Hollywood. Lei era leggermente dimagrita (sempre nel commento dell’autore), il che la rendeva ancora più bella. La rivista Vogue selezionerà otto immagini, che verranno pubblicate dopo la morte dell'attrice. Il lavoro completo verrà poi pubblicato nel libro “Marilyn Monroe The Complete Last Sitting”, dello stesso Stern.
Il fatto curioso che accompagna il lavoro di Stern sta nei danni che l’attrice procurò su alcune dia. Dopo averle visionate, Marylin cancellò la propria immagine, in alcuni casi graffiandola irreparabilmente. Lei stava per morire e, per prima cosa, ha ucciso la propria bellezza, con la quale ha sostenuto sempre un rapporto controverso.
Il fotografo, David Redfern
David Redfern (7 giugno 1936 – 22 ottobre 2014) è stato un fotografo inglese specializzato in musica. Ha lavorato come fotografo per 45 anni, collezionando oltre 10.000 fotografie, comprese quelle dei Beatles e di Jimi Hendrix. Nel 1999 ha pubblicato un libro sulla sua vita intitolato The Unclosed Eye.
Redfern è nato ad Ashbourne, nel Derbyshire, e ha iniziato la sua carriera fotografando festival jazz come il Beaulieu Jazz Festival a Beaulieu, Hampshire. Negli anni '60 frequentava regolarmente il Marquee Club e il Ronnie Scott's Jazz Club, dove fotografava Miles Davis ed Ella Fitzgerald. Hanno detto di lui: "È il Cartier-Bresson del jazz". Negli anni '60, Redfern ha fotografato lo show televisivo Ready Steady Go! e il tour nel Regno Unito di artisti del calibro di Stevie Wonder, Four Tops, Martha and the Vandellas, Smokey Robinson and the Miracles e Marvin Gaye. Redfern ha anche fotografato i Beatles durante la produzione del film Magical Mystery Tour nel 1967.
Nel 1980, Redfern è diventato il fotografo ufficiale dei tour di Frank Sinatra, su richiesta dello stesso cantante. Redfern ha fondato un'agenzia fotografica che rappresentava il proprio lavoro e quello di oltre 400 fotografi specializzati in temi musicali. Redfern ha venduto la sua agenzia a Getty Images nel 2008. È stato presidente della BAPLA, la British Association of Libraries and Image Agencies, dal 1992 fino alla sua morte nel 2014.
Redfern è morto di cancro, all'età di 78 anni, nella sua casa di Uzès, in Francia.
Le fotografie
Bert Stern. Dionne Wareick per Vogue. Giugno 1968.
David Redfern. Dionne Wareick, novembre 1964.