L’ETERNA FIDANZATINA
Capelli biondi, occhi azzurri, effervescente: la riconosciamo così. Lei, Meg Ryan, è la fidanzata ideale da presentare a mamma e papà, perché figlia e moglie al tempo stesso; e poi anche amica, da coinvolgere in telefonate lunghissime su tematiche quotidiane: la casa, il lavoro, l’amore, la gelosia, la coppia. Sempre alla ricerca della verità, nei personaggi dei suoi film famosi è puntigliosa e polemica, forse solo un po’ distratta, ma comunque infantile, tenera, pronta al primo bacio.
Ricordiamo volentieri Meg nel film “French Kiss” (1995), con Kevin Kline e Jean Reno, diretto da Lawrence Kasdan. La pellicola si guarda volentieri, romantica per i romantici, con tanta Francia da respirare e pure molta Parigi. Lei, la fidanzatina, vola dal Canada alla capitale transalpina per riconquistare il fidanzato. Incontrerà invece un poco di buono, ma tra i due scoccherà la scintilla per il lieto fine. Meg detta il tempo delle sequenze, anche con i gesti. Orgogliosa quanto basta, vivrà con cipiglio le sue disavventure, cedendo solo al richiamo del cuore.
Il film si appoggia su una colonna sonora fatta di brani famosi e riconoscibili, alcuni made in Italy: “Via con me” e “Chi siamo noi”, di Paolo Conte, e “Feels Like a Woman” di Zucchero Fornaciari. In chiusura, troneggia “La vie en rose”, cantata da Louis Armstrong. L’epicentro della trama, però, rimane nella mani di Meg, indiscutibilmente a suo agio nel ruolo che le appartiene, di diritto. Fidanzatine così non ne esistono più.
Meg Ryan è nata Margaret Mary Emily Anne Hyra a Fairfield, nel Connecticut, il 19 novembre 1961. Meg si è diplomata alla Bethel High School di Bethel (dove si è tenuto il Festival di Woodstock, 1969) nel giugno 1979. Trasferitasi a New York, ha frequentato la New York University dove si è laureata in giornalismo. Per guadagnare soldi extra mentre lavorava per la sua laurea, Meg ha iniziato a recitare usando il suo nuovo nome Meg Ryan. Nel 1981 ha debuttato sul grande schermo con una breve apparizione come figlia di Candice Bergen nell'ultimo film di George Cukor “Ricche e famose” (1981).
Ha provato, ed è stata scelta, per il ruolo di Betsy nella soap opera televisiva “Così gira il mondo”, entrando nel cast dal 1982 al 1984. La piccola parte di Meg nel film campione d'incassi Top Gun (1986) l'ha portata a essere scelta per “Salto nel buio” (1987) di Steven Spielberg, dove ha recitato insieme a Dennis Quaid. Ha ritrovato l’attore nel remake di “D.O.A. - Cadavere in arrivo” (1988). I due si sono sposati il giorno di San Valentino, nel 1991. Nel 1989 Meg compare in “Harry, ti presento Sally...” (1989), dove la scena del finto orgasmo al ristorante l’ha resa iconica.
Nel 1990, ha recitato insieme a Tom Hanks in “Joe contro il vulcano” (1990) e questa volta ha interpretato tre ruoli. È apparsa di nuovo con Tom nel grande successo “Insonnia d'amore” (1993) per il quale è stata nominata ai Golden Globe. Nel 1994, Meg ha deciso di agire contro il tipo di donna che ha sempre incarnato, comparendo come una moglie e madre alcolizzata in “Amarsi” (1994). E’ poi tornata "carina" sia in “Genio per amore” (1994) che con “French Kiss” (1995). Meg è stata votata come una delle "50 persone più belle del mondo 1994" dalla rivista People.
Le fotografie e i fotografi
Per una volta incontriamo due immagini simili, almeno nell’idea. Entrambi gli interpreti hanno cercato una sorta di nudità, per nulla aggressiva o ambigua, quasi a svestire la fidanzatina, avvicinandola allo sguardo. Lei però è così, spettinata con ordine, ragazzina anche per quello, vera come non ce ne sono più.
Annie Leibovitz, note biografiche
Annie Leibovitz nasce il 2 ottobre 1949 a Waterbury, nel Connecticut. Era uno dei sei figli di Sam, un tenente dell’aviazione, e Marilyn Leibovitz, un’istruttrice di danza moderna. Ha viaggiato gli USA in lungo e in largo e forse, al finestrino della Station Vagon paterna ha sviluppato quella sensibilità fotografica che oggi conosciamo. Grande appassionata di Avedon, nel 1967 si iscrive al San Francisco Art Institute, dove ha sviluppato l’amore per la fotografia . Nel 1970 si presenta alla rivista rivista Rolling Stone. Impressionato dal suo portfolio, l’editore non esita ad assumerla. Nel giro di due anni, Annie ne ha 23, è capo fotografo. Nel 1975 la rivista le ha offerto l'opportunità di accompagnare la band dei Rolling Stones nel loro tour internazionale.
Nel 1983 la Leibovitz lascia Rolling Stone per la rivista Vanity Fair, dove diventerà autrice di molte copertine di personaggi celebri; ricordiamo, tra questi, Demi Moore in dolce attesa e Whoopi Goldberg semisommersa in una vasca da bagno piena di latte.
Durante la fine degli anni 1980, la Leibovitz ha iniziato a lavorare su una serie di campagne pubblicitarie di alto profilo. Tra queste quella per l’American Express "Abbonamento", per la quale ha ritratto celebrità del calibro di Tom Selleck e Luciano Pavarotti.
Annie è considerata una delle migliori fotografe americane, particolarmente per quanto attiene al ritratto. Nel 1999 ha pubblicato il libro Women, che è stata accompagnato da un saggio dell’amica Susan Sontag. Nella pubblicazione Leibovitz ha presentato una serie d’immagini femminili: dai Giudici della Corte Suprema, fino alle showgirl dello spettacolo. Di Annie ricordiamo la fotografia dove John Lennon (completamente nudo) è avvinghiato a sua moglie Yoko Ono. Si tratta dell'ultimo ritratto dedicato all’ex Beatles. E’ L'8 dicembre 1981. Poche ore dopo la posa per questa fotografia, Lennon fece due passi fuori dalla sua residenza a New York. Lì è stato colpito a morte da Stalker Mark David Chapman.
Nel gennaio del 1981 (22 gennaio), l'immagine è apparsa sulla copertina della rivista Rolling Stone. Anni dopo la Leibovitz ha raccontato che quando Lennon ha visto il primo test Polaroid delle riprese, si era espresso così: "Hai catturato esattamente il nostro rapporto".
Anche Lavazza ha affidato un lavoro importante alla fotografa statunitense, la campagna pubblicitaria che il brand italiano del caffè ha lanciato, nel 2009, in 15 paesi. Si trattava di fotografare cinque top model italiane per il calendario The Italian Espresso Experience 2009. Eva Riccobono, Elettra Rossellini Wiedemann, Alessia Piovan, Gilda Sansone e Kate Ballo, sono diventate le protagoniste del viaggio paradossale che la fotografa americana ha intrapreso sfruttando i “luoghi comuni” dell’italianità: quelli che hanno reso famoso il Made in Italy in tutto il mondo. Annie ha mescolato, con ironia e classe, i luoghi famosi, la moda, i set cinematografici, le belle donne, gli spaghetti e le immancabili tazzine di caffè. La Leibovitz ha messo in scena la nostra Italia, ben consapevole che gli stessi italiani amano la teatralità, il divertimento e la bella vita.
Un’altra campagna famosa portata avanti da Annie è quella relativa alle fiabe Disney. La stessa doveva reclamizzare i parchi divertimenti. Lei ha usato la sua capacità di ritrarre le celebrità.
Annie Leibovitz continua a essere richiesta come fotografa ritrattista, per ritrarre le celebrità di oggi.
Il fotografo Patrick Demarchelier
Patrick Demarchelier è uno dei fotografi di moda più importanti al mondo. Nel 2003 disse: "Non ho qualifiche formali, solo la scuola della vita”. “Ho imparato di più semplicemente fotografando molte foto”. “Ho commesso tanti errori, ma è spesso da lì che impari di più. “Essere un fotografo è come essere un atleta; devi esercitarti ogni giorno".
Nato nel 1943, Demarchelier è cresciuto nella piccola città di Le Havre. Il suo amore per la fotografia è iniziato a 17 anni, quando il patrigno gli ha regalato la sua prima macchina fotografica. Si è trasferito a Parigi all'età di 20 anni per lavorare presso un laboratorio di fotografia. In seguito è diventato l'assistente di un fotografo e poi quello di Hans Feurer, un fotografo che ha lavorato per Vogue.
Ha lavorato con Grace Coddington (ex modella e giornalista di moda) durante il suo mandato presso British Vogue, il che ha contribuito a lanciare la sua carriera. Nel 1975, ormai riconosciuto come fotografo di moda in Francia, Demarchelier decise di seguire la sua ragazza a New York, nonostante non parlasse una parola d’inglese. Nella grande mela lavorato come fotografo freelance, comparendo su numerose pubblicazioni. Ha realizzato campagne per Calvin Klein, Ralph Lauren, Chanel, Elizabeth Arden, Dior, Giorgio Armani e Louis Vuitton, solo per citarne alcune.
Nel 1989 diventa il fotografo personale di Diana, Principessa del Galles, che lo contatta dopo aver visto una delle sue fotografie sulla copertina di Vogue. «Ricordo quando mi ha chiamato per la prima volta. Avevo scattato una foto per Vogue in cui una modella si stava aprendo il cappotto per mostrare l'immagine di un ragazzino che rideva infilato nella tasca interna. Il ragazzo era mio figlio, e Diana, forse a causa dei suoi bambini, finì per amare quell’immagine, decidendo così di mettersi in contatto con me. Siamo diventati amici. Lei era divertente e gentile, ma anche una donna molto semplice». Demarchelier è stato il primo fotografo ufficiale non britannico della famiglia reale inglese.
In 50 anni di carriera, Demarchelier ha scattato copertine per i più prestigiosi magazine di moda in tutto il mondo - non da ultimo Vogue -, ha firmato due edizioni del Calendario Pirelli, ma anche innumerevoli campagne pubblicitarie per i brand più raffinati della fashion industry, da Chanel a Louis Vuitton. Ma, soprattutto, ha ritratto alcune delle personalità più significative della cultura popolare dell'ultimo mezzo secolo, da Kate Moss a Sophia Loren, fino a Carla Bruni, che lo scelse come suo fotografo ufficiale durante il suo mandato di Première Dame all'Eliseo.
Patrick Demarchelier muore a Saint-Barthélemy, nelle Antille, il 31 marzo 2022.
Le fotografie
Meg Ryan fotografata da Annie Leibovitz per Vanity Fair a Santa Monica, maggio 1995.
Meg Ryan fotografata da Patrick Demarchelier, New York 1994.