[ROBERT CAPA]
In Italia,segue la liberazione del Paese da parte degli Alleati in Sicilia, a Napoli e ad Anzio. Nel dopoguerra, Capa diventa presidente dell’agenzia fotografica Magnum. Nel 1954, parte per il Giappone e poi per il Vietnam come inviato di Life. Ed è in Vietnam che muore saltando su una mina anti-uomo. In suo onore viene istituito il premio annuale Robert Capa e l’International Center for Photography a New York.
In questa sede, ci permettiamo di suggerire un libro scritto dallo stesso Capa: “Leggermente Fuori Fuoco” (ed. Contrasto). Si tratta di un diario circa la partecipazione di Robert, come fotoreporter di guerra, alla Seconda guerra mondiale. Con uno stile accattivante e ironico, Capa ci racconta delle sue peripezie di viaggio, gli incontri fatti, l'atmosfera di quegli anni cruciali: l'Europa, l'Africa, la campagna d'Italia a fianco degli alleati, lo sbarco in Normandia, la liberazione della Francia. Si tratta di un diario particolare, ricco di colpi di scena, di storie d'amore, di personaggi intensi, di esperienze forti e drammatiche. Ne esce la vera figura del fotografo, amante della vita e dell’amore. Un po’ di Gossip: nota è la sua relazione con l’attrice (bellissima) Ingrid Bergman.
La fotografia. Robert Capa in un’immagine di Ruth Orkin (Parigi, 1952)