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UNA FOTOGRAFA SCONOSCIUTA

Nel giorno in cui nasce Diane Arbus (14 marzo 1923), incontriamo un’altra donna fotografa, sconosciuta però: Franziska Möllinger. Come abbiamo ricordato l’8 marzo, agli albori “dell'arte”, fare la fotografa non doveva essere semplice: sia da un punto di vista fisico (treppiedi, grandi lastre), ma soprattutto imprenditoriale. Era la situazione sociale femminile a non far debuttare la donna dietro l'obiettivo. Non a caso, le prime fotografe che si rammentano, Julia Margaret Cameron (1815, 1879) e Lady Clementina Hawarden (1822, 1865), vivevano una situazione economica agiata, in un ceto sociale aristocratico.
E' comunque tra le “appassionate” che dobbiamo cercare il mondo femminile della fotografia. “L'autore donna” (con nome e cognome) comparirà più tardi e non tra gli studi dell'ottocento. Lavorando a fondo in quell'ambito, si potrà notare come la “quota rosa” non fosse così modesta, nonostante tutto; e Franziska Möllinger ne è un esempio.

La scoperta del dagherrotipo esce dai confini francesi e un’altra donna ne divulga il linguaggio. Si tratta di Giuseppina (Josephine) Dubray, allieva di Daguerre; e fa parte di quei fotografi, allora chiamati itineranti, che lasciano la Francia e si dirigono in Germania, Inghilterra e Italia.
Josephine arriva a Genova, prima tappa del suo viaggio italiano, nel 1842 e diventa madre di un bambino battezzato Luigi Augusto (il cognome è Dubray, perché di padre ignoto. La fotografa andrà prima a Parma, e in Romagna e a Bologna, per finire a Milano. Insegnerà anche fotografia, il che testimonia una forte passione.

Un rammarico: di Franziska e Giuseppina non siamo riusciti a scovare una fotografia che le ritraesse, in nessun testo storico. Peccato.

Franziska Möllinger, note biografiche

Franziska Möllinger è nata a Spira il 14 marzo 1817, secondogenita dell'orologiaio David e di Rosina Möllinger, nata Ficht. Il suo luogo di nascita era probabilmente Maximilian Strasse 10, la casa dove morì il padre (1834). La famiglia è poi emigrata in Svizzera. Fino alla morte della madre nel 1839, vissero probabilmente tutti insieme. In quell'anno veniva presentato il nuovo processo fotografico del dagherrotipo.

Per tutta la vita, Franziska è rimasta vicina al fratello maggiore (Otto), che insegnava matematica e fisica. Dal 1842 fece viaggi ed escursioni, durante i quali fotografava usando il dagherrotipo. È probabilmente una delle prime donne fotografe in assoluto! Nel 1844 pubblicò delle fotografie con vedute svizzere ritratte in dagherrotipo. Ha anche realizzato ritratti, nel suo appartamento o presso le sedi dei clienti.
Poiché i dagherrotipi non potevano essere ristampati, Möllinger riportò le sue immagini in viste litografate, che così potevano essere duplicate.

Poco si sa della sua vita. Negli anni dal 1843 al 1845, Franziska Möllinger è riconosciuta dagli storici come dagherrotipista di persone, paesaggi e paesaggi urbani nell'area di Soletta e nel cantone di Berna. A Soletta e Biel ha offerto ritratti e foto di case di campagna in annunci sui giornali dal 1844. Dal 1844 al 1845 pubblicò litografie basate su dagherrotipi intitolate "Vedute dagherrotipiche delle capitali e delle regioni più belle della Svizzera".
Nel 1868 i fratelli si trasferirono a Zurigo, dove aprirono un istituto propedeutico alla scuola privata, e nel 1872 uno a Fluntern. Il 26 febbraio 1880 Franziska Möllinger muore dopo una lunga malattia ai polmoni. È stata probabilmente vittima di una patologia professionale precoce (vapori di mercurio).

Questa donna, il cui aspetto rimane sconosciuto fino a oggi, ha svolto un lavoro maschile tecnicamente impegnativo ed è stata anche una delle prime fotografe di viaggio. Dove abbia appreso le abilità tecniche rimane un tema dibattuto. È ipotizzabile che suo fratello, che aveva conoscenze scientifiche di base, l'abbia sostenuta.
Il nome della pioniera Franziska Möllinger si trova in tutte le opere rilevanti sulla storia della fotografia.

Le fotografie

Castello di Thun (1844 circa), l'unico originale dagherrotipico sopravvissuto di Möllinger.
Una delle 16 vedute della città svizzere. Litografia da dagherrotipo di Franziska Möllinger.

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