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RACCONTI PARIGINI

Martedì è il giorno del racconto, ma oggi facciamo un’eccezione: proponiamo un libro, “Racconti Parigini” a cura di Corrado Augias (Edizioni Einaudi). Si tratta di un grande salto, irriverente forse; però desiderato da tempo, sin da quando abbiamo letto il libro (2018). Come abbiamo detto più volte, la fotografia racconta; e in questo volume troviamo quanto di meglio possa gratificare la nostra lettura, fornendo poi delle ispirazioni fotografiche. C’è poi Parigi, la città che più di ogni altra ha stimolato la nostra fantasia. Là fotografia e cinema sono di casa, avendo avuto i natali; ma la capitale transalpina è entrata più volte nei nostri sguardi, quasi inconsapevolmente. Pensiamo al commissario Maigret (quello di Simenon), a Belfagor (il fantasma del Louvre), alla Bohème di Puccini; e poi alle fotografie di Doisneau, Atget, Bresson, Kertész, Gardin, ai tanti film ambientati all’ombra della Torre Eiffel (stupendo Midnight in Paris, di Woody Allen).

Ecco cosa dice Corrado Augias circa la capitale francese. Siamo all’inizio del libro: «Per molti anni, per più di un secolo, non c’è stata città che più di Parigi abbia raffigurato la scintillante vivacità, la bellezza, la libertà d’una metropoli. Ampi boulevard, luci, gli spettacoli più arditi, le avanguardie più innovatrici, disinvoltura dei costumi, ricchezza e disordine della vita artistica, brivido della trasgressione, a Parigi, città della luce per autonomasia, si poteva trovare (e comprare) tutto, di tutto si poteva fare esperienza».

Ancora le parole di Augias: «Non c’è stato momento nella vita di Parigi che non abbia trovato un corrispettivo letterario; ogni passaggio è stato descritto, ogni luogo reinventato nella trasposizione narrativa; fino a quando Parigi è rimasta al centro del mondo occidentale la sua fisionomia ha continuato a riflettersi nei romanzi, nei racconti brevi, nei saggi, nella documentazione pittorica e poi fotografica, nel cinema».

A noi vengono in mente Berenice Abbot che fugge a Parigi con Man Ray, ma anche Robert Capa e Gerda Taro e poi Lee Miller, tutti alla ricerca di un meglio, di un orizzonte allungato, di un velocità ideativa accelerata. Buona lettura.

Sinossi del volume

Hemingway senza un soldo fra bistrot e librerie, Proust a Versailles per la festa del secolo, Buzzati alle prese con la sua personale Torre Eiffel, Perec in Saint-Sulpice per un nuovo esperimento... Attraverso le loro storie e le loro parole, Corrado Augias ci guida in un viaggio di scoperta per la città piú raccontata del mondo. Perché Parigi è una festa mobile, che «non avrà mai fine».

Gli ampi boulevard, le luci infinite, gli spettacoli più arditi, le avanguardie più innovatrici, e poi la disinvoltura dei costumi, la ricchezza e il disordine della vita artistica, lo stile dispensato in ogni minimo dettaglio... Nessuno scrittore dell'Otto e Novecento ha saputo resistere al richiamo di Parigi, e tutti hanno lasciato traccia del loro incantamento in racconti e romanzi entrati di forza nell'immaginario globale, al punto che oggi è impossibile visitarla per la prima volta senza avere l'impressione di conoscerla da sempre.
Corrado Augias, parigino di adozione e fine conoscitore della storia anche artistica della città, ha raccolto venti fra i racconti piú belli su Parigi: da Balzac a Zola, da Gertrude Stein a Vila-Matas, da Irène Némirovsky a Benjamin, una carrellata di storie, visioni e descrizioni che ne celebrano la grandezza e ne illuminano i misteri nascosti. Perché la città delle luci non è priva di ombre, dai grandi romanzi popolari tessuti su storie sinistre ai gialli affidati all'intuito del commissario Maigret.
Parigi è città di pietra e di fantasia. Quello che si compone è un mosaico di voci e immagini, ma è anche una sorprendente guida di viaggio. Non c'è rue o arrondissement che non abbia generato un suo riflesso letterario, e attraverso le pagine dei grandi scrittori si può meglio comprendere la vera natura di Parigi, luogo dell'immaginazione prima ancora che reale, «di tutte le città del mondo, la più vistosa e la più invisibile». Globale come New York, misteriosa come Londra, antica (quasi) come Roma, vivace come Istanbul, Parigi è una città che ne contiene mille. È nota universalmente come ville lumière, ma forse sarebbe più giusto dire ville littéraire, perché nessun luogo è stato amato, vissuto e decantato dagli scrittori più di Parigi.

Piccole note

I racconti sono stati scritti in un arco temporale che va dal 1842 (Honoré de Balzac) al 2003 (Enrique Vila-Matas). Ricca è la parte bibliografica del volume, con anche una pianta della città che riporta i luoghi dove si svolgono gli accadimenti dei racconti. Tra i nomi degli autori spiccano, per gusto personale: Victor Hugo, Émile Zola, Guy de Maupassant (autore tra l’altro di “Una Vita”, romanzo da leggere!), Marcel Proust, Walter Benjamin (autore tra l’altro de “La piccola storia della fotografia”), Paul Valéry, Georges Simenon (fotografo anche lui), Ernest Hemingway e Dino Buzzati.

Le scelte fotografiche

Non potevamo esimerci dal mostrare la copertina del libro, che peraltro propone un’immagine interessante. Come fotografia d’apertura abbiamo optato per la copertina di un Maigret, perché più volte citato oggi. Bella è la coppia che si bacia, ma straordinario è il cane che guarda i due: indispensabile, a livello compositivo, perché quella fotografia possa diventare il capolavoro che è. Lo scatto è firmato Henri Cartier Bresson.

Le fotografie

Copertina di “Il ladro di Maigret” (Edizioni Adelphi). Fotografia di Henri Cartier Bresson.
Copertina del libro “Racconti Parigini”, a cura di Corrado Augias (edizioni Einaudi). Didascalia: Gli artisti di strada Jean Louis Bert e Grethe Bulow si esibiscono sulla terrazza del Trocadéro davanti alla Torre Eiffel a Parigi, nel 1955. Ph. Jean Berton.

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