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LE DONNE DI SCANNO

L’aver già parlato di Scanno ha aumentato la nostra curiosità. Ci piacerebbe conoscere meglio il paese abruzzese, sapere chi c’è stato, visitarlo anche. Indagando, abbiamo scoperto come i “grandi fotografi” siano arrivati dopo altri visitatori illustri. Il primo personaggio a conoscere Scanno è stato M. C. Ercher: grafico, disegnatore e, all’occorrenza, fotografo.

E' nel 1928 che Escher scopre l'Abruzzo dalle ripide vette ed i paesi di pietra arroccati che, abituato a sconfinati orizzonti, dovettero esercitare su di lui un fascino irresistibile. Tornò più a lungo, nel 1929. Così scrisse: "Mi metto in cammino ogni primavera; questo tipo di viaggio mi restituisce vigore nel corpo e nell'anima…non conosco gioia più grande che vagabondare per le colline e le valli, da paese a paese…". Raccolse una cartella con più di 28 disegni e tante foto.

La fama fotografica di Scanno la si deve a una donna: Hilde Lotz Bauer. Arrivata a Scanno pochi anni dopo M.C. Escher e vent'anni prima di Henri Cartier-Bresson (siamo negli anni ’30), fu la prima donna che scattò a Scanno. La maggior parte dei soggetti di Hilde sono rappresentati da donne: donne al lavoro fuori dalle porte delle loro case, ragazze piegate agli angoli delle strade che offrono mucchietti di lumache a manciate, donne che portano sulla testa catini pieni di panni lavati da mettere ad asciugare all'aperto su cataste di legna.

Hilde è stata capace di catturare le donne all'uscita dalla chiesa e i giovani uomini che gironzolano intorno a loro, in un contrasto tra l'elegante modernità della gioventù e la severità dell'abbigliamento tradizionale femminile. Fu proprio in Italia che diventò una libera professionista utilizzando la sua bravura come fotografa e il suo occhio di storica dell'arte per guadagnarsi da vivere.

Il suo stile diventò unico e riconoscibile, anche quando lo applicava attraverso l’Italia (in Sicilia soprattutto), portando con sé pesantissimi banchi ottici. I soggetti fotografati non venivano intrusi dagli scatti di Hilde. Del resto il suo scopo era quello di raffigurare il mondo così com'era, non edulcorato da sentimenti o emozioni personali.

Le parole di Hilde Lotz Bauer

«Nei giorni di festa è possibile vederle in gruppi di dieci o venti sulle scale di pietra, mentre si raccontano storie o si riposano nella loro posizione preferita, che è comune a tutte quando sono in chiesa, accovacciate sul pavimento con le gambe incrociate... Scanno è un paese di donne che hanno ampiamente meritato la fama di essere belle... La loro riservatezza ha qualcosa di misterioso che si addice all'abbigliamento scuro e a quelle strade buie e strette. Ella è una montanara orgogliosa, indipendente ed autosufficiente, una grande conservatrice della vita tradizionale. Si potrà non apprezzare tutte le abitudini del suo paese, ma lei con molta calma, per porre fine all'argomento, ti risponderà: così si fa a Scanno... La sua principale caratteristica sta nel portamento lungo le strade di montagna, quando trasporta sul capo le fascine, o lungo le vie acciottolate con le conche d'acqua sulla testa, essa cammina eretta con le mani sui fianchi o nascoste sotto il grembiule, con i piedi rivolti verso l'interno, in modo sciolto e spedito e con un movimento ondeggiante... La forza che ha è impressionante. Qui è la donna che cucina, che tesse, che sferruzza, che colora le stoffe e fa tutto questo come una cosa naturale. In estate raccoglie la legna da ardere per il lungo inverno, lavora nei campi, custodisce le greggi e, se occorre, diventa muratore... L'autosufficienza di cui Scanno gode si deve quasi interamente alle svariate capacità delle donne che nelle case cardano, colorano, filano, tessono la lana per farne abiti coperte, tappeti, copriletti, calze nastri. A questo punto qualcuno potrebbe pensare che la loro è una vita da schiave, ma le donne di Scanno possono sembrare tutto meno che schiave. Hanno piuttosto un'aria regale e non ho mai visto tante regine tutte insieme, come in questo posto. Esse sono i pilastri del paese e sono pienamente consapevoli del loro valore e della loro importanza nella famiglia».

Hilde Lotz-Bauer, note biografiche

Hilde Bauer nasce il 31 marzo 1907 a Monaco di Baviera. Ha frequentato la scuola elementare a Bogenhausen dal 1913, poi dal 1917 al 1920 una scuola secondaria per ragazze e poi un’altra a Monaco fino al 1925. Dal 1928 ha studiato storia dell'arte all'Università di Monaco e ha conseguito il dottorato nel 1931. Si è poi formata come fotografa presso la Bavarian State School of Photography di Monaco fino al 1933.
Dal 1935 ha lavorato insieme al suo primo marito, lo storico dell'arte Bernhard Degenhart, in Italia all'Istituto di Storia dell'Arte di Firenze e alla Bibliotheca Hertziana di Roma. Nel 1939 divorzia.
Nel 1939 conobbe Wolfgang Lotz all'Art History Institute, con il quale sposò il 5 agosto 1941 e con il quale tornò a Monaco nel settembre 1943. Wolfgang Lotz e Hilde Lotz-Bauer hanno avuto un figlio e due figlie. Dal 1953 al 1962 hanno lavorato negli Stati Uniti, dove il marito ha assunto una cattedra, e dal 1962 ancora alla Bibliotheca Hertziana di Roma, di cui Wolfgang Lotz è stato direttore fino al 1980. Nel 1981, suo marito morì per un infarto. Hilde Lotz-Bauer è tornata a Monaco nel 1984, dove morì quasi cieca nel 1999.
E’ stata sepolta accanto al marito a Roma.
Lo stile fotografico di Hilde Lotz-Bauer mostra una certa vicinanza a Henri Cartier-Bresson, i suoi ritratti ricordano quelli di August Sander.
Il suo lavoro fotografico è stato esposto in diverse mostre, come nel 1977 presso Palazzo Strozzi a Firenze, nel 1980 al Courtauld Institute of Art di Londra, nel 1981 al Science Center di Bonn, nel 1993 Reiss Museum a Mannheim e nel 2008 a Scanno.

Le fotografie

Un’immagine di M. C. Ercher
Donne di Scanno. Ph. Hilde Lotz Bauer

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