Images à la sauvette
di Henri Cartier-Bresson
“Images à la sauvette è uno dei libri più famosi nella storia della fotografia, che raccoglie i migliori lavori di Cartier-Bresson dei suoi primi anni. Pubblicato nel 1952, è stato riccamente abbellito con una copertina a collage di Henri Matisse. Il suo titolo inglese "The Decisive Moment" ha definito la nozione del famoso picco formale in cui tutti gli elementi nella cornice fotografica si accumulano per formare l'immagine perfetta. Insieme al punto di vista umanista dell'artista, la fotografia di Cartier-Bresson è diventata parte della memoria collettiva del mondo. Da allora il libro e le sue immagini hanno influenzato generazioni di fotografi.Images à la Sauvette è il frutto degli sforzi congiunti di un famoso editore d'arte, Tériade, un fotografo di talento, un pittore all'apice della sua carriera, Matisse, e due editori americani, Simon e Schuster.
Fin dai suoi inizi, Cartier‑Bresson considera il libro come il risultato del suo lavoro. Negli anni Trenta incontrò l'editore di Verve, Tériade, che in seguito avrebbe probabilmente riconosciuto essere il suo mentore. Hanno in programma, all'epoca, di realizzare un progetto di libro sulle aree difficili delle grandi città insieme a Eli Lotar, Bill Brandt e Brassaï, ma questo ambizioso progetto non vedrà mai la luce. Images à la Sauvette si è affermata come un'opera estremamente pionieristica per il suo desiderio di rivendicare la forza delle immagini come forma narrativa unica e l'enfasi sul testo del fotografo. Propone un'audace purezza, permettendo al 24 x 36 di stendersi sulle sue pagine di grandissimo formato. Un modello nel suo genere con la stampa in heliogravure dei migliori artigiani dell'epoca, i fratelli Draeger, e la splendida copertina Matisse è stata definita “Una bibbia per fotografi” di Robert Capa. Nella primavera del 1951, spiega Cartier-Bresson, "Anche se le nostre stampe sono belle e perfettamente composte (come dovrebbero essere), non sono fotografie per saloni alla fine, la nostra immagine finale è quella stampata". Questa affermazione proclama definitivamente Images à la Sauvette come un libro d'artista. La mostra presenta una selezione di stampe vintage e numerosi documenti d'archivio per raccontare la storia di questa pubblicazione, fino alla sua ristampa in facsimile da parte di Steidl Verlag, nel 2014. Questa edizione è accompagnata da un opuscolo aggiuntivo contenente un saggio di Clément Chéroux. Iniziato dall'editore francese Tériade, il progetto viene finalmente realizzato nell'ottobre 1952 come coedizione franco-americana, con il contributo di Matisse e degli editori americani Simon e Schuster. Quest'ultimo ha scelto "The Decisive Moment" come titolo della versione americana e ha imposto involontariamente il motto che avrebbe definito il lavoro di Cartier-Bresson. Dalla sua pubblicazione nel 1952, Images à la Sauvette ha riscosso un enorme successo. È considerato come "una Bibbia per fotografi" secondo le parole di Robert Capa. Il design innovativo della pubblicazione ha colpito il mondo dell'arte con il suo formato raffinato, la qualità dell'heliogravure e la forza delle sequenze di immagini. La pubblicazione rivela la dualità intrinseca del lavoro di Cartier-Bresson; tra l'interpretazione intima del fotografo e il suo approccio documentaristico.Henry Cartier Bresson nasce a Chanteloup nel 1908, da una ricca ed influente famiglia francese. Trascorre gran parte della sua giovinezza immerso nell’atmosfera bohemien di Parigi. Da giovane provo’ ad intraprendere la carriera di pittore, fu allievo del pittore Andre’ Lothe . Negli anni ‘20 fu molto vicino al movimento surrealista da cui mutuo’ l’interpretazione dei dettagli disseminati nella vita quotidiana. In una delle sue piu’ celebri frasi afferma : “La fotografia può fissare l’eternità in un istante”. Fu proprio la frustrazione per gli scarsi risultati come pittore a fargli scoprire la fotografia durante un periodo di convalescenza a Parigi, ed a fargli scegliere una Leica 35 mm come strumento espressivo. Le foto surrealiste scattate durante i suoi viaggi in Messico ed in Europa fra il 1932 ed il 1935 lo resero famoso come art-photographer a New York. Al suo ritorno in Francia, nel 1937, inizio’ a dedicarsi al fotogiornalismo dopo un periodo di apprendistato come regista presso Jean Renoir. Durante la seconda guerra mondiale entra a far parte della resisitenza francese. Catturato dai nazisti, riusci’ a scappare ed arrivare in tempo per documentare la liberazione di Parigi nel 1944. Nel 1947 e’ tra i fondatori della storica agenzia Magnum, nel ‘53 pubblica “Il momento decisivo”, considerato una vera e propria “Bibbia” per tutti i fotografi di reportage. Fu attivo come fotogiornalista fino alla fine deglia anni ‘70.