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Una giornata in quota con la Nikon Z5 II

Una giornata in quota con la Nikon Z5 II – Finalmente la Z5 che volevo

Lo ammetto: quando è uscita la prima Nikon Z5, non mi ha mai convinto completamente benché fosse un ingresso interessante al mondo full frame Z senza svenarsi. Le limitazioni di un autofocus non sempre reattivo, raffica lenta, video 4K con crop pesante... la rendevano una bella che non balla con molti compromessi migliorabili.

Così, quando è arrivata la Z5 II, la voglia di testarla sul campo è stata tanta. L’abbiamo portata con noi una giornata intera per un trekking in montagna con 2 lenti light il 17-28mm f/2,8 Z e il 70-180 f/2,8 Z in uno zainetto leggero e pratico. Primo impatto: tutto familiare, ma con una marcia in più!

Esteticamente sembra identica alla Z5, e va benissimo così: compatta, ben bilanciata e con quella classica ergonomia Nikon che ti fa sentire subito a casa. Ma appena accesa, ho capito che “non era solo un restyling”.

Accensione rapida, menù scattanti, e soprattutto un autofocus che reagisce davvero bene, anche su soggetti in movimento tra alberi e rocce. Il riconoscimento occhi (umani e animali) funziona anche con occhiali da sole, caschi e anche con un po’ di nebbia. Ho fotografato un camoscio tra i cespugli a 6:45 del mattino: agganciato in un attimo. Con la Z5 prima versione? Dimenticalo.

EXPEED 7: piccolo grande salto

La vera differenza, però, la fa il nuovo processore EXPEED 7. Non solo migliora l’autofocus, ma rende tutta la macchina più reattiva: scatti in sequenza fino a 7 fps (non sono 20, ok, ma per paesaggi, fauna e reportage vanno più che bene), gestione batteria più efficiente — sono tornato dopo 500 scatti e ancora non avevo finito la prima carica.

Video 4K 60p (finalmente!)

Io non sono un videomaker, ma ogni tanto qualche clip in 4K la porto a casa per i social. La Z5 II ora registra a 60p, con colori belli naturali e una gestione dell’esposizione che non ti fa impazzire. C’è ancora un po’ di crop sul 4K, ma almeno ora è usabile. E soprattutto: non si surriscalda, anche dopo una decina di minuti di registrazione al sole.

Display, EVF e usabilità in campo

Il mirino elettronico è stato leggermente migliorato: più fluido, meno lag. Non ho avuto fastidi nemmeno nelle ore centrali con luce molto forte. Lo schermo posteriore è touch, preciso, e finalmente più reattivo nei tocchi (con i guanti leggeri ha funzionato bene). Mi sarebbe piaciuto un display completamente orientabile, ma per i miei usi non è un problema.

Due slot, entrambi veloci. Una nota veloce ma importante: entrambi gli slot SD ora supportano UHS-II. Una manna per chi fa backup in tempo reale, o divide RAW e JPEG. Niente più rallentamenti quando la seconda scheda è più lenta.

In conclusione: promossa a pieni voti!

Dopo una giornata intera tra sentieri, luci cangianti, e soggetti non sempre collaborativi, posso dire che la Nikon Z5 II è esattamente quello che speravo: una Z5 con meno compromessi, più fluida, più veloce, più moderna.

Non è pensata per l’utente “pro” che ha bisogno di una Z8 o Z9, ma per chi ama la fotografia sul campo, viaggia leggero, e vuole qualità full-frame senza complicazioni: è davvero difficile chiedere di più.

Cosa mi è piaciuto:

• Autofocus finalmente veloce e affidabile

• Raffica da 7 fps, più che sufficiente per la fauna

• Ottima autonomia (sì, una sola batteria mi è bastata)

• 4K 60p usabile, anche se un po’ croppato!

• Doppio slot UHS-II

Cosa migliorerei:

• Manca ancora un display completamente orientabile

• Il 4K senza crop resta un sogno (per ora)

Hai anche tu una Z5 e stai pensando all’upgrade? Se ti sei sentito limitato da velocità e AF, vai tranquillo: la Z5 II è quella che doveva essere fin dall’inizio.



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