[ALL’ULTIMA CURVA]
Tutto si è risolto lì, all’ultima curva. Un ragazzotto di ventiquattro anni ha avuto la meglio sul 7 volte campione del mondo Lewis Hamilton. Le gomme “rosse” hanno fatto la differenza, ma il coraggio messo sull’asfalto è stato identico da parte di entrambi i contendenti. Se ne parlerà a lungo, di quegli ultimi chilometri; e già sono nella leggenda, quella che ricorderemo per chi non ha visto e forse non c’era neanche. Già, perché se le auto da corsa, classe Formula 1, ormai sono dei laboratori di tecnologia, se il loro motore si chiama power unit, se i box sembrano un ospedale ostetrico, i piloti sono gli stessi di un tempo: hanno muscoli d’acciaio e la maschera tagliente, come cantava Lucio Dalla. Parlano per radio a trecento all’ora e spingono il limite più in là, fino a lambirsi: in quella curva dove entrambi non vogliono cedere. Oggi ha vinto Max Verstappen e incide il suo nome dove nessuno potrà dimenticarlo: all’ultima curva, durante l’ultima corsa, quando il respiro si confondeva con il battito, prima della bandiera a scacchi.