Skip to main content

[HEMINGWAY E LA FOTOGRAFIA]

Ernest Hemingway nasce il 21 luglio 1899. La ricorrenza ci permette d’indagare sul suo rapporto con la fotografia. Attenzione, questa volta non ci troviamo di fronte un letterato che si dedica alla pratica fotografica, come nel caso di Verga o Simenon; ma di un intellettuale che diventa soggetto per tanti autori famosi, peraltro molto spesso.

[MAN RAY, COME IN UN SOGNO]

Siamo stati a Parigi, ma da turisti. Volevamo vedere, per offrire la prova a noi stessi di esserci stati e poterlo raccontare. Ancora oggi ne saggiamo il ricordo. Chiudendo gli occhi, ci pare di vedere quella città, di camminarci dentro, scorgendo angoli già visitati (e fotografati) da altri. Il merito è della Capitale francese, capace di concedersi al pensiero e all’idea, creando addirittura dei modelli di comportamento. Il termine “Bohémien”, ad esempio, nasce in Francia, quando artisti e poeti iniziarono a popolare i bassifondi e i quartieri popolari. Si trattava di giovani creativi che volevano fuggire, distaccarsi, cercando una libertà loro, personale e aggregante al tempo stesso. Solo a Parigi avrebbero potuto farlo.

[NASCE PEGGY GUGGENHEIM]

Oggi incontreremo Peggy Guggenheim, ma soprattutto la sua vita: un’esistenza fortunata e ribelle, tra arte e amori. Riconosceremo anche Parigi, la città che negli anni venti stava dando vita a una vera e propria rivoluzione artistica. Non mancherà il fotografo di turno, quel Man Ray incontrato più volte e crocevia di altre vicende vissute, come quelle di Berenice Abbott e Lee Miller (fotografe anche loro). Arriverà poi in Italia, Peggy; a Venezia e morirà a Camposampiero, in provincia di Padova.

[PAUL VALÉRY, LE RIFLESSIONI QUOTIDIANE]

Il 30 ottobre 1871 nasce il poeta Paul Valéry. Di lui ricordiamo il discorso tenuto alla Sorbona il 7 gennaio 1939, in occasione del Centenario della Fotografia. Curiosando nella sua vita, ci è piaciuto il fatto che lui annotasse quotidianamente le proprie riflessioni su un diario, arrivando a produrre 261 quaderni manoscritti, per un totale di 26.600 pagine. Voleva controllare l’intelletto, Valéry; ma ha offerto un connotato temporale al suo pensiero, come si potrebbe fare in fotografia. La considerazione è nostra, forse presuntuosa; ma crediamo vada bene così.