UNA FOTO DIVERSA PER MARILYN
Il 5 agosto 1962 fu ritrovata nuda, nel suo letto di Los Angeles, senza vita. In mano pare avesse una cornetta del telefono. Seguirono delle indagini e venne stabilito che la causa del decesso era stata un’overdose di barbiturici. Lei era Norma Jean Baker, universalmente nota come Marilyn Monroe. Aveva trentasei anni. Ancora oggi viene ricordata per via di una bellezza “composita”, dove la sensualità si sommava a un atteggiamento infantile; una sorta di bipolarità ammaliante, di cui lei stessa era madre e figlia, serva e padrona.
Marilyn era bella, molto; ma anche sexy di natura. Oltretutto “le piaceva di piacere”, atteggiamento che non teneva nascosto. Lei sommava queste caratteristiche con comportamenti immaturi: il che ha generato una sorta di bomba esplosiva, che la contraddistingueva; e che ha generato un mito.
Abbiamo parlato tante volte dell’attrice americana, utilizzando le molte fotografie che i tanti professionisti le hanno dedicato. Sarebbe inutile ripetere, oggi, come lei abbia rappresentato “il sogno proibito” d’intere generazioni; o anche di quanto fosse insicura e sentimentalmente instabile, dalla personalità fragile, derivata forse da un’infanzia infelice, trascorsa in orfanotrofio. Tutte parole che rafforzerebbero il mito, senza collocarla nella storia.
In questo 5 agosto 2023 volevamo dedicare all’attrice un’immagine che la riguardasse, senza esaltarne l’aspetto. La scelta è caduta su uno scatto di Robert Frank. Guardiamolo.
Siamo in una spiaggia degli Stati Uniti. Una donna bruna è sdraiata sulla sabbia. Una bambina solleva al vento una grande bandiera americana. Un ragazzino legge con attenzione un quotidiano, sul quale spicca a chiare lettere il titolo "Marilyn Dead”.
In un unico scatto Robert Frank ha racchiuso un attimo di vita quotidiana e una scaglia di storia: la vita e la morte, la gioia festiva e la tragedia, in un'unica immagine irripetibile.
Robert Frank, note biografiche
Robert Frank è nato a Zurigo il 9 novembre 1924. Fotografo esperto, si è recato a New York per la prima volta nel 1947, iniziando a lavorare presso lo studio fotografico di Harper's Bazaar. Ha lavorato per diversi anni tra l'Europa e gli Stati Uniti e nel 1950 Edward Steichen lo invitò a partecipare alla mostra “51 American Photographers at Museum of Modern Art di New York”. Frank ha prestato servizio, come freelance, per Life, McCall's, Look, Vogue e altre riviste.
Nel 1955, è stato il primo europeo a ricevere una prestigiosa borsa di studio Guggenheim, con la quale ha finanziato un viaggio attraverso l'America. Il risultato fu il libro fotografico The Americans (1959), ottenuto scattando quasi 30.000 fotografie. Il volume venne stampato a Parigi, prima di essere pubblicato negli Stati Uniti nel 1959, con un'introduzione del romanziere Beat Jack Kerouac. Angoli obliqui, figure tagliate e movimenti sfocati divennero i tratti distintivi di un nuovo stile fotografico che avrebbe cambiato il corso della fotografia del dopoguerra. Nelle foto del nostro non troviamo il “Sogno Americano”, ma le speranze calpestate dalla lotta quotidiana per sopravvivere: pur in una nazione (gli USA) che stava manifestando il proprio lato migliore. Sono i “battuti” a venir fuori nelle immagini di Frank (beat, appunto), con tutto il loro racconto, tra tragedia e contraddizione. Per questo Robert Frank può essere considerato a buon titolo il fotografo della beat generation.
Nella foto che proponiamo vive tutta la narrazione di Frank: una madre con i figli su una spiaggia del Massachusetts. Le pagine di un giornale danno la notizia della morte di Marylin Monroe. È il 5 agosto 1962. La bambina corre facendo volare la bandiera americana, giocando di fronte alla tragedia già consumata e letta lì al momento.
Un libro: “Gli Americani” di Robert Frank
Si tratta di un volume importante, che ha cambiato il modo di pensare al reportage. Si vede l’America immortalata on the road dall’obiettivo del grande fotografo deceduto il 9 settembre 2019.
È il 1955 quando il giovane Robert Frank ottiene una borsa di studio dalla Fondazione Guggenheim (Frank è stato il primo fotografo europeo a riceverla) per realizzare un lavoro fotografico che racconti l'America. L’autore percorrerà così tutto il paese, e tra il 1955 e il 1956 toccherà ben 48 stati diversi, impressionando oltre 28.000 negativi in bianco e nero, dai quali selezionò le 83 immagini pubblicate nel libro The Americans, entrato di diritto nella storia della fotografia.
Le strade infinite, i volti delle persone, le piazze delle città, i bar e i negozi, i marciapiedi, i particolari più insignificanti vengono immortalati da Robert Frank che rivoluziona il linguaggio tradizionale del reportage realizzando ritratti sfuocati, mossi, fotografie dai tagli apparentemente casuali ma che in realtà, con cruda consapevolezza, traducono lo spirito dell'America dell'epoca.
Una ballata per immagini dedicata alla strada americana e alla sua nuova e sconsolata epopea; un reportage che, come pochi altri, ha veramente segnato un’epoca diventando per generazioni di fotografi il riferimento principale da cui partire per fotografare, per viaggiare, per conoscere con lo sguardo.
Il libro, che significativamente venne pubblicato per la prima volta in Francia e non in America, lo consacrerà definitivamente come maestro della storia della fotografia.
Negli anni Sessanta Robert Frank ha abbandonato la fotografia per dedicarsi al cinema. Nel 1994 ha donato gran parte del suo materiale artistico alla National Gallery of Art di Washington che ha poi creato la Robert Frank Collection. Personaggio di culto, è considerato tra i più importanti esponenti della storia della fotografia.
Abbiamo visto le opere degli Americani in una mostra inaugurata Martedì 29 novembre 2016 a presso le sale di Forma Meravigli, a Milano (fonte delle righe qui sopra). L’esposizione durava fino al 19 febbraio 2017.
E proprio al libro, diventato un vero e proprio culto per generazioni di fotografi, veniva dedicata una sala all’interno del percorso espositivo con la riproduzione dell’impaginato, stralci del testo introduttivo di Jack Kerouac e con alcune tra le edizioni pubblicate a partire dal 1958, compresa la prima edizione italiana del volume, che uscì in Italia con la copertina illustrata dal grande Saul Steinberg.
Le fotografie
Wellfleet, Massachusetts 1962. Ph. Robert Frank.