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IL FOTOGRAFO DEL FÜHRER

Facciamo un piccolo passo indietro, a lunedì: giorno della “Fotografia da Leggere”. Il 21 agosto 1907 nasceva a Heibronn, vicino Stoccarda, Walter Frentz, fotografo. Lui ha documentato la dittatura di Adolf Hitler: dal raduno del partito nazista a Norimberga nel 1933, fino al crollo del suo potere nel 1945. Fu tra gli ultimi ad abbandonare il Führerbunker poco prima che l'Armata Rossa conquistasse Berlino. Era un pioniere delle tecniche cinematografiche.

Frentz studiò ingegneria a Monaco e Berlino, ma mostrò presto un interesse per il cinema, iniziando a filmare da dilettante. A Berlino, nel 1929, incontrò Albert Speer, un compagno di studi. I due condividevano l'interesse per lo sport, in particolare per il kayak, al quale Frentz dedicò il primo film. Nel 1933 realizzò un lungometraggio sul viaggio di un transatlantico da Amburgo a New York.
Tramite Speer, conobbe Leni Riefenstahl, che stava cercando assistenti adeguati per i documentari che gli erano stati commissionati. Frentz collaborò con lei in tutti i lavori, fino ai due film sulle Olimpiadi di Berlino (Olympia) nel 1936, anche se non venne accreditato.

In seguito, non riuscendo a trovare lavoro, decise di arruolarsi nella Luftwaffe. Nel 1938 fu inviato a Vienna per documentare il ritorno di Hitler dopo l'occupazione dell'Austria. Come graduato dell’aviazione, filmò sui bombardieri gli attacchi in Polonia e sull’Olanda, ma anche altrove. Quando la Francia cadde, fu chiamato a filmare la firma dell'armistizio nella foresta di Compiègne. Il 28 giugno 1940 Frentz era a Parigi per filmare il giro della città di Hitler.
Dopo l'attacco all'Unione Sovietica nel giugno 1941, gli fu assegnato il centro di comando di Hitler, Wolfschanze ("Tana del lupo"), nella Prussia orientale. Negli anni successivi trascorse gran parte del suo tempo nella cerchia vicina al leader nazista.
Fu anche inviato a filmare i lanci dei razzi V1 e V2 e fotografare la loro costruzione, nella fabbrica di Dora-Mittelbau, (1944). Gli scatti vennero scoperti molti anni dopo dal figlio di Frentz. Quando Hitler si ritirò nel quartier generale della metropolitana di Berlino, Frentz era lì.

Frentz riuscì a lasciare Berlino su uno degli ultimi aerei fuori dalla città assediata, il 25 aprile 1945. Cadde nelle mani degli americani e trascorse alcuni mesi nel campo di prigionia americano di Hammelburg prima di essere rimandato a casa nel 1946.

Finito il conflitto, Frentz tentò di tornare alla fotografia, anche se c’era una certa riluttanza ad assumere il "fotografo di Hitler". Col tempo, le cose migliorarono. Divenne cameraman ufficiale alle Olimpiadi di Helsinki nel 1952. Nel 1953 gli fu commissionato un film sull'antico Egitto. Nel 1970 è stato incaricato dal Consiglio d'Europa di realizzare un progetto sul patrimonio architettonico europeo.

Walter Frentz sposò nel 1949 una vedova, Edeltrude Esser, dalla quale ebbe quattro figli. Lei era la moglie di un amico ucciso in guerra. Il loro figlio, Hanns-Peter Frentz, nato nel 1953 si è preso cura del lavoro del padre.
Cosa rimane di Walter Frentz? La sua storia, assieme al materiale che ha reso disponibile; di certo una vita trascorsa forse dalla parte sbagliata, ma vissuta in maniera inconsapevole, giorno per giorno, perché doveva essere così. Non sappiamo se abbia covato sensi di colpa, anche se lui ha solo documentato ciò che accadeva, senza prendere parte alle azioni. Preferiamo non esprimere giudizi. Le opinioni personali contano poco, oggi.

Le fotografie

Walter Frentz con Leni Riefenstahl durante le riprese di Olympia nel 1936.
Walter Frentz alle Olimpiadi di Berlino del 1936

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