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UFFICIALE E GENTILUOMO

Bello da fare invidia: questo è Richard Gere, che compie gli anni il 31 agosto. Lui è dotato di una sensualità innata, prova ne sia che nel 1999, all'alba dei cinquant'anni, la rivista "People" l’ha insignito del titolo di "uomo più sexy del pianeta".
Lo ricordiamo in “Ufficiale e Gentiluomo”, non un capolavoro come film, dove però il nostro mette in mostra tutto stesso: i muscoli, la fisicità, l’ardore, l’eleganza nella camminata (e con la divisa), l’atletismo. Il combattimento con il sergente Emil Foley rimane al centro della trama, anche se tutto si dilegua nella retorica sdolcinata di un finale troppo a lieto fine e, in un certo senso, quasi incoerente, vista la morte dell’amico. Divaghiamo un poco ricordando la colonna sonora della pellicola, nella quale primeggia la canzone Up Where We Belong, interpretata da Joe Cocker e Jennifer Warnes. Vincerà l'Oscar come miglior canzone. Continuiamo con il fuori tema riferendoci a un’altra bellezza del film: la motocicletta del protagonista, una Triumph Bonneville bicilindrica, con un manubrio alto, un po’ troppo americaneggiate. Bella lo stesso.

Un altro film leggendario di Richard Gere è stato “Pretty Woman”. Lì non solo le giovani erano ammaliate dal fascino dell’attore americano, ma anche le madri, per via forse dei ripetuti passaggi televisivi. La trama è quasi ovvia, troppo: una Cenerentola che viene dai bassifondi conquista un ricco uomo d’affari, bello oltretutto. Entrambi cambieranno in qualcosa, ma il finale finisce per esagerare le premesse. Richard Gere, comunque non smentisce le sue doti: bello più che mai, sensuale, deciso come un uomo forte deve essere.

Di Richard Gere segnaliamo un ultimo film “Shall We Dance?” (2004). Nella trama, l’attore americano si appassiona al ballo, fuggendo un po’ dalla sua vita. Il personaggio è originale, privato dei valori romantici e scontati delle pellicole citate prima. Gere è sempre bello, ma più umano.

Richard Gere, note biografiche

Richard Gere è nato il 31 agosto 1949 a Filadelfia e ha trascorso la sua infanzia nello stato di New York. Nel 1967 si è iscritto all'Università del Massachusetts, con una borsa di studio in ginnastica, ma lasciò il college dopo due anni per lavorare come musicista (suonava la tromba). Si è esibito in numerose band in tutto il New England. Dopo essersi esibito con i Provincetown Players a Cape Cod e con il Seattle Repertory Theatre, fu scelto come sostituto nel musical rock Grease a Broadway nel 1972. L'anno successivo Gere interpretò il ruolo principale in una produzione londinese dell'opera. Ha avuto un piccolo ruolo nel suo primo film, “Rapporto al capo della polizia” (1975), ma ha ottenuto il riconoscimento per la sua interpretazione al fianco di Diane Keaton in “Alla ricerca di Mr. Goodbar” (1977). Gere divenne noto come sex symbol per i suoi ruoli in film come “I giorni del cielo” (1978) di Terrence Malick, su una giovane coppia e la loro relazione con un contadino in Texas, e “American Gigolo” (1980).

Nel 1982 Gere ha interpretato il ruolo del giovane allievo ufficiale della marina Zack Mayo in “Ufficiale e Gentiluomo”. Il film è stato un successo, confermando Gere come una star internazionale. Dopo diversi film passati inosservati, ha raggiunto un altro successo con “Pretty Woman” (1990), interpretando un ricco uomo d'affari che assume e in seguito s’innamora di una prostituta (interpretata da Julia Roberts). Ha ottenuto il plauso della critica per “Schegge di paura” (1996), un dramma giudiziario in cui interpretava un avvocato che difende un chierichetto (interpretato da Edward Norton) accusato di aver ucciso un sacerdote. Nel 1999 ha ritrovato Julia Roberts nella commedia spensierata “Se scappi ti sposo”.

Nel 2002 Gere ha interpretato il ruolo dell'avvocato difensore Billy Flynn nell'adattamento cinematografico del musical di Broadway “Chicago” e ha vinto un Golden Globe per la sua interpretazione. In “L’imbroglio - The Hoax” (2006), basato su una storia vera, ha interpretato Clifford Irving, uno scrittore che scrive una falsa biografia di Howard Hughes. Gere è poi apparso nel ruolo di Billy the Kid, nel film lodato dalla critica “Io non sono qui” (2007). Nel 2008 ha ritrovato la sua costar di “Unfaithful – L’amore infedele” (2002) Diane Lane in “Come un uragano”, un dramma romantico basato su un romanzo di Nicholas Sparks. I film successivi di Gere includono “Amelia” (2009), un film biografico sull'aviatrice americana Amelia Earhart (interpretata da Hilary Swank) e il film poliziesco “Brooklyn's Finest” (2009). Nello stesso anno Gere ha interpretato un professore universitario nel film “Hachiko - Il tuo migliore amico”. È apparso anche nel thriller “La frode” (2012), in cui interpretava milionario all’apice del successo afflitto da scandali, e nel dramma inquietante “Franny” (2015), in cui recitava la parte di un ricco tossicodipendente che con lusinghe si fa strada nelle vite di una giovane coppia. Gere ha ottenuto il plauso della critica per la sua interpretazione in “L'incredibile vita di Norman” (2016).

Gere è noto per il suo impegno nei confronti del buddismo. Si convertì a metà degli anni '70 e nel 1978 si recò in Tibet, dove visitò i campi profughi. In seguito divenne allievo del Dalai Lama in esilio. Gere ha dedicato sforzi e risorse alla causa dell'indipendenza del Tibet, oltre a una serie di altre opere di beneficenza, tra cui l'assistenza a coloro che soffrono di HIV/AIDS.

Richard Gere è stato legato in matrimonio con la modella Cindy Crawford dal 1991 al 1995. Nel 2002 ha sposato l'attrice Carey Lowell, con la quale ha avuto un figlio di nome Homer. I due hanno annunciato la separazione nel 2013. Il divorzio è stato finalizzato tre anni dopo. Nel 2018, Gere si è sposato per la terza volta con la pubblicista e attivista spagnola Alejandra Silva, dalla quale ha avuto due figli.

Robert Mapplethorpe, il fotografo

Robert Mapplethorpe nasce il 4 novembre 1946. Per comprenderlo occorre uscire dai contesti usuali, dalle abitudini. Il comune modo di vedere non può bastare. Siamo obbligati a rompere le regole e i confini di una cultura delle immagini tesa sempre più a codificarsi, ancora oggi.
Mapplethorpe non ha solo forzato i bordi della fotografia che conta. Le sue opere sono pervase dal rigore della perfezione, il che contrasta con i soggetti rappresentati: corpi nudi in immagini forti, rese inattaccabili dal desiderio dell’autore di non essere contestabile, artisticamente. Mapplethorpe soleva dire: “Spesso l’arte contemporanea mi mette in crisi perché la trovo imperfetta”. “Per essere perfetta non è che debba essere giusta dal punto di vista anatomico”. “Un ritratto di Picasso è perfetto, non c’è niente di contestabile”. “Nelle mie fotografie migliori non c’è niente di contestabile – così è”. “È quello che cerco di ottenere”.
Robert si è presentato al mondo come lo “scultore” dell’immagine, dell’istante fermato. Il suo scalpello ha inciso le idee, i luoghi comuni, la pigrizia delle censure. Ha scattato quando (e dove) gli altri avrebbero messo il tappo davanti l’obiettivo.

Mapplethorpe ha assorbito il proprio tempo, inserendovi il percorso artistico che l’ha reso celebre. Si è assunto dei rischi, tanti; ma l’ha fatto con coerenza. L’estetica riconoscibile nei nudi più crudi è la stessa con la quale ritrasse i fiori. Non cambia la levigatezza, la tonalità, quel respiro che diviene tra il bianco e il nero. In lui traspare la controtendenza, questo è certo: la chiamata contro una visione dell’arte (e della vita?) sostanzialmente conservatrice. D’altro canto, per entrare nei musei qualche nemico occorreva farselo.

Robert muore in seguito alle complicazioni causate dall’AIDS, il 9 marzo 1989, a Boston. Patti Smith (conosciuta nel 1967 e sua compagna nella vita per qualche anno) ricorda quel momento, nel libro Just Kids (2010), con queste parole: “Ci salutammo e lasciai la stanza”. “Qualcosa mi spinse a tornare indietro”. “Era scivolato in un sonno leggero”. “Restai a guardarlo, così sereno, come un bambino vecchissimo”. “Aprì gli occhi e mi sorrise”. “Sei già tornata?”, mi chiese. “Poi si riaddormentò”. “L’ultima immagine di lui fu come la prima: un giovane che dormiva ammantato di luce, che riapriva gli occhi col sorriso di chi aveva riconosciuto colei che mai gli era stata sconosciuta”.

Herb Ritts, equilibrio ed eleganza

La grossa Buick decappottabile corre nel deserto. Le due code prominenti paiono farla volare, mentre solleva una lunga scia di sabbia. A bordo, due amici continuano a parlottare. Armati entrambi di fotocamera, stanno cercando un luogo dove scattare fotografie. Corre l’anno 1978, loro sono Richard Gere, attore allora sconosciuto, e Herb Ritts, fotografo agli albori della carriera. Un’improvvisa foratura li costringe a riparare presso una stazione di servizio. Herb inizia a giocare con l’amico e lo fa posare con la Buick sullo sfondo. L’atteggiamento dell’attore è “very hot”. Al Click nasce uno degli scatti più famosi che Richard possa vantare.

Herbert Ritts Jr. nasce il 13 agosto 1952 a Los Angeles, in California. La sua famiglia è agiata e possono permettersi una villa vicino a quella di Steve McQueen. Ha iniziato la sua carriera fotografica alla fine degli anni '70 e si è guadagnato la reputazione di maestro dell'arte e della fotografia commerciale. Oltre a produrre ritratti e moda editoriale per Vogue, Vanity Fair, Interview e Rolling Stone, Ritts ha anche creato campagne pubblicitarie di successo per Calvin Klein, Chanel, Donna Karan, Gap, Gianfranco Ferré, Gianni Versace, Giorgio Armani, Levi's, Pirelli, Polo Ralph Lauren e Valentino, tra gli altri. A partire dal 1988 ha diretto numerosi video musicali e spot pubblicitari pluripremiati. La sua fotografia d'arte è stata oggetto di mostre in tutto il mondo, con opere che risiedono in molte importanti collezioni pubbliche e private.

Nella sua vita e nel suo lavoro, Herb Ritts è stato attratto da linee pulite e forme forti. Questa semplicità grafica ha permesso alle sue immagini di essere lette e sentite istantaneamente. Con i suoi lavori è riuscito nel tempo a cogliere e a rendere delle vere icone per i fan diverse star. Ritts prediligeva il B&W e la luce naturale, con la quale esaltava le curve del corpo. Il suo stile s’ispirava soprattutto alla bellezza classica, tinta però di glamour. Grazie a lui l'estetica maschile perde i canoni virili degli anni precedenti, assumendo toni erotici e ambigui.

Herb Ritts si spegne nella sua Los Angeles quando è al culmine della carriera, a soli 50 anni, il 26 dicembre 2012. Le cause della morte sono legate a complicazioni derivate da una polmonite, conseguenza dell'AIDS all'inizio del 1989. Si spegne così uno dei grandi fotografi del ‘900: una leggenda nella fotografia come lo sono quelle star che lui ha contribuito a creare, con equilibrio ed eleganza.

Le fotografie

Richard Gere, 1983. Ph. Robert Mapplethorpe
Richard Gere, 1978. Ph. Herb Ritts

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