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UN FOTOGRAFO NELLA PARMA DEL PRIMO ‘900

Oggi incontreremo Luigi Vaghi, fotografo parmense, nato il 1° settembre 1882. E’ in buona compagnia, perché in Italia di fotografi così ce ne sono stati tanti, tutti dediti a prendersi cura della memoria con umiltà. Erano anni nei quali il negozio di fotografia iniziava a “fare paese”, assieme alla farmacia e al panettiere.

Abbiamo già incontrato Corrado Banchi, nato a Firenze il 6 Novembre del 1912, uno di quegli autori capaci di raccontare il ‘900 senza ottenerne la fama dovuta. “Il Banchi” si sposerà con una ragazza di Follonica, trasferendosi poi a Massa Marittima. Lì aprirà il suo studio. Lui fotografò una giovanissima Sofia Loren a Salsomaggiore per il concorso di Miss Italia e, negli anni ’60, il bel mondo di Punta Ala durante le vacanze estive, immortalando anche i concerti di Gaber, Mina, Battisti e molti altri.
Corrado Banchi diventerà famoso per aver scattato la rovesciata di Parola in Fiorentina – Juventus, allo stadio di Firenze, il 15 gennaio 1950. Quell’immagine sarebbe stata utilizzata quale logo delle Figurine Panini. Lo è ancora oggi.

Chi scrive ha vissuto a lungo in provincia, in due differenti località. In entrambe frequentava, sin da bambino, i negozi di fotografia. Di certo era guidato dalla passione appena nata, ma si accorse come quei due esercizi esercitassero un’attrattiva su tante persone, che lì trovavano un riferimento anche al di là della fotografia.

Luigi Vaghi, note biografiche

Luigi Vaghi, fotografo parmense, nasce il 1° settembre 1882 a Parma, dove sarà il titolare dell’azienda fotografica più importante in città negli anni del ‘900. I suoi esordi lavorativi sono tipici per l’epoca: dopo la scuola, entra come garzone in uno studio fotografico. Lì diventerà commesso, ma sarà assunto da un concorrente come direttore. Nel 1902 aprirà un proprio studio: prima da solo, poi con Giuseppe Carra, in via Garibaldi 103 a Parma (lo Stabilimento Artistico Fotografico Vaghi&Carra). Con il socio arrivarono i primi dissapori, così Vaghi fu costretto ad acquistare altri studi; in uno di questi mise alla direzione proprio Carra, che però, morì nel 1917, costringendo il nostro a proseguire da solo.

Nel 1922 fu nominato fotografo ufficiale della Casa Reale. Nel 1923 riuscì a ritrarre Mussolini e la sua fotografia venne acquistata dai comuni di tutta Italia. Nel 1925, fu insignito del titolo di Commendatore. Nel 1932 fotografò in Prefettura il principe di Piemonte Umberto I di Savoia. Il suo studio era strutturato come un’azienda vera e propria, paragonabile a quella dei fratelli Alinari, ma la crisi economica del 1929 fece sentire le sue conseguenze anche sullo studio di Luigi Vaghi. Nel 1937 tentò l'avventura dell'Africa Orientale Italiana, trasferendosi là. A Natale inaugurò ad Asmara la ditta "Foto Film", divenuta poi "Studio Foto Ottica Comm. Luigi Vaghi", che vendeva anche apparecchi radio, grammofoni e dischi. Tornò in Italia nel 1952 e in quell'anno abbandonò la professione in favore del figlio Bruno.

Luigi Vaghi muore a Parma il 2 gennaio 1967.

Luigi Vaghi e la Barilla

Luigi Vaghi è fondatore della più prestigiosa azienda fotografica di Parma. Nel 1903 inizia l’attività con la sigla “Vaghi & Carra”; nel 1917, a seguito della morte del socio, si mette in proprio e tre anni dopo apre la sede in via Cavour.
Nel 1922 Vaghi viene nominato fotografo della Real Casa, l’anno dopo è premiato con medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale di Torino. E’ uno dei primi, in Italia, a dedicarsi alla fotografia industriale.

Vaghi realizza per Barilla due importanti servizi fotografici nel 1913 e nel 1923, utilizzati per la pubblicazione di due album pubblicitari a stampa con le immagini dell’azienda. Dopo quell’anno s’interrompe la collaborazione con Barilla, che riprenderà solo negli anni del dopoguerra.
Nel 1952 Luigi Vaghi lascia la ditta al figlio Bruno che la condurrà con abilità e successo fino al 1972. Bruno realizzerà per Barilla, nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta, numerosi servizi fotografici a testimonianza dell’espansione edilizia e dell’innovazione tecnologica del pastificio.

(Fonte: Archivio storico Barilla)

Note dall’Archivio Vaghi

L’archivio Vaghi raccoglie la produzione di Luigi e Bruno Vaghi, attivi a Parma tra 1900 e 1975. Luigi fu fotografo ufficiale della Casa Reale e affermato ritrattista negli anni Trenta, come testimoniano i ritratti (spesso divenuti immagini ufficiali) dei Savoia, di B. Mussolini e di altri importanti personaggi della vita politica e culturale italiana dell’epoca. Sulla scena cittadina, Luigi Vaghi è ritrattista, in società con Giuseppe Carra dal 1903, fotografo del Teatro Regio dagli anni Dieci agli anni Trenta, editore di cartoline postali e documentatore di cerimonie e opere pubbliche, lo Studio Vaghi è il primo fotolaboratorio a Parma con trattamento della fotografia a colori e il maggior atelier di fotografia industriale della provincia.

Luigi sperimenta differenti tecniche, dai fotomontaggi di gusto futurista ai ritratti flou. Bruno, che affianca il padre già a partire dal 1925, allarga a partire dalla seconda metà degli anni Trenta l'attività alla fotografia industriale, di cronaca, alla documentazione paesaggistica e di opere d'arte; così nell'archivio troviamo, a partire dalla metà degli anni Trenta, immagini di manifestazioni politiche, della città di Parma, della ricostruzione postbellica e della crescita industriale degli anni Cinquanta e Sessanta oltre ad una documentazione estesa dei beni artistici del territorio. L'archivio comprende anche 18 filmati in 16 mm, riguardanti l'Appennino parmense, la costruzione degli argini del Po nei primi anni Cinquanta, oltre a foto di scena della "Cittadella Film", fondata nel 1946 da Bruno Vaghi assieme allo scrittore Esodo Pratelli, a Giuseppe Bardotti, Felice e Pilade Corini.

Una prima parte di materiale (camera fotografica, lanterna magica e ingranditore, più altro materiale d’epoca) è all’Archivio della Fotografia, poi CSAC, dalla sig.ra Lilia Vaghi nel 1972 e poi nel 1974. Nel 1983 è stato ritirato il resto dell’archivio, rimasto per alcuni anni in deposito temporaneo nei magazzini del Comune di Parma.

(Fonte: Università degli Studi di Parma)

Le fotografie

Ritratto di Luigi Vaghi
Dopolavoro Fascismo Sci Anni '30 Provincia di Parma - Luigi Vaghi Fotografo.

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