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FOTOGRAFIA DA LEGGERE …

Non siamo riusciti a pazientare fino a lunedì. La rubrica “Fotografia da leggere” si era presa una piccola pausa: per mettere in ordine i volumi, e leggerli ovviamente. L’amico Fabio Massimo giorni addietro ci ha consigliato il libro che proponiamo (grazie). L’abbiamo assorbito in poco tempo, con un’emozione crescente, soprattutto nel finale. Eccoci quindi qui, di mercoledì, a parlare di quanto si può leggere per stimolare la nostra passione. Ci stiamo riferendo a “Il magico studio fotografico di Hirasaka”, di Sanaka Hiiragi (Feltrinelli editore).

Non vogliamo entrare nei dettagli, per non togliere nulla al lettore: la sinossi è fin troppo esplicita. La trama vive tra la vita e la morte, in un’ampia parentesi riflessiva. La fotografia ne è interprete simbolica e narrativa, perché vive per i tre personaggi che compongono il romanzo. Chiari e semplici sono gli elementi tecnici raccontati, con dei riferimenti precisi e accurati, piacevoli potremmo dire.

Tre esistenze vengono analizzate da chi le ha trascorse, davanti alle proprie fotografie. Un tempo allungato offre un senso a una vita intera. Il finale è commovente, lirico ci verrebbe da dire. La narrazione prende corpo una pagina dopo l’altra e la lettura è resa sempre più coinvolgente.
Per finire, c’è tanta cultura giapponese tra le righe e il glossario finale risulta certamente d’aiuto.

Il magico studio fotografico di Hirasaka, sinossi

Lo studio fotografico del signor Hirasaka non è un luogo qualsiasi. Ogni visitatore viene accolto senza fretta, secondo un rituale preciso. In giardino, tante piccole lanterne brillano tra i ciliegi.
A turno entrano nella stanza un’ex insegnante novantenne, un membro della yakuza e una ragazzina. Hirasaka li fa sedere su un comodo divano di pelle, prepara il tè e illustra i servizi speciali che offre lo studio. A tutti consegna degli scatoloni pieni di foto-ricordo della loro vita: potranno sceglierne una per ogni anno che hanno vissuto. Ma non solo: hanno l’opportunità straordinaria di rivivere il loro ricordo più prezioso e di scattare di nuovo la loro foto preferita. C’è una regola, però: non possono interagire con nessuno. Perché lo studio di Hirasaka si trova al confine tra questo mondo e quell’altro.
In Giappone, infatti, fin dall’antichità si crede che ci siano dei luoghi di passaggio e che, prima di andare nell’aldilà, le persone abbiano dei flashback in cui ricordano la loro esistenza. La chiamano “sōmatō”, lanterna girevole dei ricordi, ed è ciò che Hirasaka costruisce con le fotografie dei suoi ospiti.
Cosa sceglieranno? Che vite hanno vissuto? E perché tutti vanno e vengono da quello studio, ma Hirasaka resta sempre lì?
Una storia magica e consolatoria sulla vita e la morte, l’amore e la perdita, l’importanza di saper cogliere la bellezza in ogni attimo. Un romanzo ad alto tasso emotivo, che custodisce in sé tutto il fascino della migliore tradizione giapponese.

Sanaka Hiiragi, note biografiche

Sanaka Hiiragi (prefettura di Kagawa, 1974) è cresciuta nella prefettura di Hyōgo e vive a Tōkyō. Si è laureata in Letteratura presso l’università femminile di Kōbe e ha completato gli studi all’università Himeji Dokkyō. Dopo sette anni all’estero come insegnante di giapponese, nel 2013 ha esordito nella narrativa vincendo un premio letterario. È appassionata di fotografia, vecchie macchine fotografiche e kimono.

Le fotografie

GN Nikkor, l’obiettivo citato nel romanzo montato su una Nikon F3
Copertina del libro “Il magico studio fotografico di Hirasaka”, di Sanaka Hiiragi (Feltrinelli editore).

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