VINCENZO GALDI, PRIMO PORNOGRAFO
Il titolo è un po’ forzato, forse anche inesatto. Lo abbiamo scelto per non giustapporre un confine nel tentare di definire la fotografia di Vincenzo Galdi, che di certo non cercava di barricarsi dietro l’alibi dell’arte o dell’espressività artistica. Lui era diretto, esplicito. Che poi le sue immagini diventassero pornografiche poco importa, soprattutto qui. Ci piace poter apprezzare il suo coraggio, in un momento storico nel quale il nudo era guardato con eccessiva pudicizia.
Vincenzo Galdi nasce a Napoli l’11 ottobre 1871. E’ stato un fotografo e modello italiano, uno dei pionieri della fotografia maschile ed erotica a cavallo tra il XIX e il XX secolo", insieme a Guglielmo Gloeden e Wilhem Von Plüschow. Galdi iniziò come modello per il fotografo Von Plüschow intorno al 1887, per poi diventare il suo assistente e si dice che fosse il suo amante. Plüschow lo introduce alla tecnica della fotografia e in seguito Galdi apre il proprio studio in via Sardegna 55, a Roma. Lui fotografava donne, ma lavorava soprattutto con uomini. Realizza bellissimi ritratti; gli scatti spesso si svolgono sul suo terrazzo, dove vediamo il muro e le piante o un divano drappeggiato con tessuti diversi, decorato con statue. Fotografie erotiche come queste non erano diffuse in Italia alla fine del XIX secolo e si pensava che Galdi fosse il primo “pornografo” di questo tempo. Dopo il 1910 Galdi divenne gallerista in Via Del Babuino a Roma.
Vincenzo Galdi, ricapitoliamo la vita.
Vincenzo Galdi nasce in una famiglia agiata. Anche suo padre si chiamava Vincenzo e proveniva da un'antica famiglia nobile (i suoi antenati si erano stabiliti a Marigliano vicino Napoli a metà del XVIII secolo) ed era banchiere e fabbricante di cappelli. La madre di Galdi, Rosa D'Amore, era la sorella del sindaco di Marigliano. Il giovane Galdi studiò all'Accademia di Belle Arti di Napoli e fece anche apprendistato presso i fotografi Giorgio Sommer e Wilhelm Plushow. Dal 1887 al 1890 lavorò anche come scenografo, musicista e attore. Galdi divenne uno dei modelli preferiti di Wilhelm Plushow, che gli realizzò innumerevoli ritratti e studi "classici", ad esempio nel suo giardino a Posillipo o nelle rovine pompeiane.All'inizio degli anni Novanta dell'Ottocento, sullo sfondo della difficile situazione economica dell'ex Regno delle Due Sicilie, Galdi e Plushow si trasferirono a Roma. Entrambi aprirono studi nel nuovo quartiere Ludovisi. Galdi continuò a lavorare, almeno occasionalmente, come assistente di Plushow. Per il resto si dedicò ai propri progetti e ottenne un notevole successo commerciale. I modelli di Galdi erano adolescenti e adulti, donne e uomini, individui e coppie. Come Plushow e Gloeden, Galdi “solo raramente apportava correzioni al negativo e alla stampa; i dettagli fisici – fossero essi tracce di abiti indossati, mani e piedi sporchi – emergono senza mascherature nel nudo o nel ritratto”. Le sue immagini erano caratterizzate da una grande immediatezza e talvolta mostravano anche capriole erotiche: sembravano “meno accademiche dal punto di vista estetico”.
Nel 1907 si verificò uno scandalo che coinvolse Plushow (tornò in Germania nel 1910). Sembra che nello scandalo di quell’anno fosse coinvolto anche Galdi, poi arrestato e condannato per "oltraggio alla morale". In ogni caso abbandonò lo studio fotografico e aprì invece una galleria d'arte, la Galleria Galdi, in via del Babuino, fino alla fine degli anni Cinquanta. Pochi anni dopo la chiusura della galleria, il novantenne Galdi morì in un ospedale romano.
Vincenzo Galdi muore a Roma il 23 dicembre 1961
Le fotografie
Nudo femminile, Vincenzo Galdi
Vincenzo Galdi (fotografia di Wilhelm Plushow, inizio 1890)