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HANS WATZEK, PITTORIALISTA

Scopriamo Hans Watzek sul libro “Storia della Fotografia”, di Beaumont Newhall (Edizioni Einaudi); un testo che consultiamo spesso. Lì si parla di tre amici: il nostro Hans, con Hugo Henneberg e Heinrich Kühn. Si legge: «Loro eccelsero nella stampa su carta trattata con gomma bicromata; esposero in gruppo sotto il nome Kleeblat (si veda dopo). Avevano uno stile che li distingueva: stampe grandi (50x100 cm.), una composizione simile a quella dei manifesti, abbondante uso di pigmenti, solitamente azzurri o marroni, su ruvida carta da disegno».

Da subito diciamo che ci è piaciuta l’idea dell’amicizia, difficile a incontrarsi tra colleghi fotografi, almeno nell’atto di costruire il medesimo lavoro. Insieme viaggiarono molto: Lago di Garda, Lago di Costanza, il Tirolo, il Mare del Nord; destinazioni scelte come occasioni di studio. La fotografia all'epoca era un’attività molto dispendiosa in termini finanziari. Watzek, anche a differenza dei suoi stessi amici, disponeva di risorse molto più limitate. Per questi motivi usava materiali poveri; si auto costruiva le sue fotocamere di cartone, utilizzava carta al bromuro d'argento come negativa, meno costosa delle altre.

Siamo nella seconda metà dell’800 e, a oggi, quando parliamo di un fotografo di quel tempo, ci meraviglia sempre la diffusione delle fotografie. Il nostro Hans ha esposto in tutta Europa e anche oltre oceano. Non vogliamo mettere in dubbio le qualità fotografiche che esprimeva, ma le sue opere hanno esaltato lo sguardo di Stieglitz e Steichen, dall’altra parte del mondo al tempo. Questo conferma come la fotografia abbia rappresentato un linguaggio internazionale, sin dai suoi albori.

Hans Watzek, note di vita

Hans Watzek è nato il 20 dicembre 1848. Ha studiato alle accademie d'arte di Lipsia e Monaco, diventando poi professore di disegno a Vienna nel 1874, dopo essersi trasferito in quella città. Nel frattempo, scoprì la fotografia e fece i suoi primi esperimenti attraverso la stenoscopia, auto costruendosi la fotocamera. Nel 1893 entrò a far parte, fino alla morte, del Vienna Camera Club dove incontrò Hugo Henneberg e Heinrich Kühn, entrambi pittorialisti, con i quali strinse amicizia. Insieme formarono il Trifolium (Kleeblatt). I tre hanno viaggiato (in Germania, Italia e Olanda), fotografato e stampato insieme, firmando il loro lavoro con un simbolico trifoglio. Divennero famosi per le loro stampe di grandi dimensioni in gomma bicromata, anche perché furono i primi a esporre in Germania stampe con quella metodica (1897).
Si trattava di un procedimento che prevedeva l'uso di una miscela di gomma arabica, pigmento e materiale sensibile. Il foglio su cui imprimere la fotografia era in genere quello che si usava per acquerello e veniva esposto a contatto col negativo ai raggi del sole e ai vapori di mercurio. Il fatto che si potesse intervenire nei vari momenti del processo, ogni immagine rappresentava una copia unica, praticamente non riproducibile.

Nel 1896 Watzek fu ammesso all'esclusiva Linked Ring Brotherhood di Londra.

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Watzek realizzò principalmente paesaggi e grandi ritratti. Alfred Stieglitz lo notò quando una sua opera fu inclusa nella lussuosa pubblicazione londinese Pictorial Photographs. Stieglitz si accorse anche dello stato avanzato della fotografia artistica a Vienna. Watzek fu un grande sperimentatore, costruì le proprie fotocamere, sviluppò nuovi metodi per la camera oscura e scrisse articoli tecnici per la rivista mensile Weiner Photographische Blätter.

Oltre al salone di Londra, Watzek espose le sue opere in mostre a Bruxelles, Firenze, Amburgo e Londra, tra il 1894 e il 1902.
Hans Watzek morì a Vienna il 12 maggio 1903, a causa di una malattia vascolare cronica, spingendo Edward Steichen a elogiarlo in uno dei primi numeri della nuova rivista trimestrale Camera Work di Stieglitz (ottobre 1903). Ha scritto: «In un momento in cui la fotografia sta appena iniziando a svilupparsi seriamente, la sua morte diventa profondamente sentita. È stato uno dei pochi che ha esaltato gli ideali della fotografia con la dignità delle sue fatiche». Watzek dopo la sua morte, come ricorda l'amico Heinrich Kühn nelle sue memorie, lasciò solo 65 fotografie in dodici anni di ricerca fotografica, la maggior parte delle quali sono da considerarsi uniche. Con la sua scomparsa il gruppo si sciolse e Hugo Henneberg non si occupò più di fotografia.

Stieglitz fece in modo che il lavoro di Watzek godesse di continua attenzione dopo la sua morte. Nel gennaio 1906, cinque fotoincisioni di Watzek apparvero in un altro numero di Camera Work. Nello stesso anno, Stieglitz incluse le fotografie di Watzek in due mostre da lui organizzate: una del lavoro di quattro fotografi austriaci e tedeschi alle Piccole Gallerie della Photo-Secession e una mostra di Photo-Secession alla Pennsylvania Academy of Fine Arts. Nel 1910, Stieglitz prestò quella che si supponeva fosse l'ultima stampa realizzata da Watzek all'Esposizione Internazionale di Fotografia Pittorica, vista alla Albright Art Gallery di Buffalo.

Le fotografie

Alter Stabtgraben, 1902. Hans Watzek.
“Pecore”, 1902. Hans Watzek

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