NASCE VITTORIO ECCLESIA
Non conoscevamo il fotografo Vittorio Ecclesia. Abbiamo scoperto la sua data di nascita (11 febbraio 1847) per caso, iniziando subito dopo a cercare notizie su di lui in ogni dove. I testi storici in nostro possesso non riportavano molto, per cui ci siamo rivolti alla rete e a fine testo riportiamo le fonti.
Pare che Vittorio Ecclesia sia stato mosso dalla passione per la fotografia sin dalla giovane età e che abbia iniziato da apprendista già a dieci anni. Diciamo che lui è nato nel posto giusto, perché la Torino dell’epoca era vivace in ambito fotografico. Questo però non riduce i suoi meriti, artistici e imprenditoriali. Già, perché la sua vita è costellata di successi e onorificenze. Tra l’altro, il credo fotografico che lo animava deve essere stato contagioso, con lui collaborarono infatti i quattro figli avuti dalla moglie Anna Gariglio, e cioè: Ottaviano, che lavorò essenzialmente a Torino; Clotilde, attiva fra Pavia e Savona; Maria, fotografa ad Ivrea; Umberto, che affiancò più da vicino l'opera paterna, impegnandosi soprattutto nelle campagne di Asti e dell'Astigiano.
I successi arrivarono sin da subito, già con l’apertura del primo studio in società col fotografo Rondoni. Ecco cosa riportano i commenti dell’epoca: «Ha un grazioso giardino ove poter all'uopo fotografare anche cavalli, cavalieri, carrozze; e tanto spazio da far gruppi ed interi battaglioni. Su ritratti di qualsiasi grandezza si vede un'eccellente distribuzione di luce, vitalità vera nelle movenze dei modelli, gusto squisito nelle pose, maestria incontestabile nella finezza di ogni dettaglio che valga a dar risalto alla persona».
Interessante, è il caso di dirlo, risulta essere il suo lavoro sul territorio. Anche lui, come molti altri fotografi dell'ambito torinese e piemontese sviluppa, oltre al lavoro eminentemente ritrattistico, un interesse per il paesaggio e la fotografia delle ricchezze architettoniche, contribuendo a testimoniare, valorizzare e catalogare il patrimonio artistico medievale dell'area piemontese.
Vittorio Ecclesia, note biografiche
Vittorio Ecclesia nacque a Pieve di Scalenghe (Torino) l'11 febbraio 1847. Ancora bambino si trasferì con la famiglia a Torino, allora fiorentissimo centro di fotografia, attività verso la quale l'Ecclesia si sentì attratto fin dalla più tenera età. Pare che già a nove anni fosse stato assunto come apprendista presso l'atelier di un fotografo francese. Dal 1872 diventa titolare di uno studio fotografico, in società con il fotografo Rondoni, situato in via Carlo Alberto 23, nel cuore della città e in posizione quanto mai ottimale.
L’esercizio Ecclesia-Rondoni mantenne fino al 1874 la denominazione di Fotografia Roma risalente all’epoca dei predecessori, anche loro fotografi, per assumere poi, soltanto a partire da quell'anno, la nuova e differente testata di Fotografia Alfieri.
Il rapporto con Rondoni durò sei anni e si concluse nel 1878; dopo questa data, mentre lo studio torinese di via Carlo Alberto fu rilevato da Alessandro Pasta, l'Ecclesia, questa volta da solo, trasferì la "Fotografia Alfieri" nella città di Asti, all'indirizzo di via S. Martino 19.
Fu importante per la sua ascesa professionale il progressivo passaggio comune a molti fotografi, torinesi e non, da un'attività dedicata prevalentemente alla ritrattistica ad un interesse mirato anche alla documentazione del territorio e dell'opera d'arte.
Questo cambiamento di rotta corrispondeva perfettamente alle esigenze culturali più sentite dall’ambiente intellettuale torinese e piemontese, teso allora, ad Unità appena avvenuta, alla valorizzazione, conservazione e al restauro del patrimonio artistico del Medioevo, individuato come il momento storico più significativo dell'anima, dell'espressività e della creatività del Piemonte.
Sempre nel 1878 Ecclesia si sposa con Anna Gariglio, dalla quale avrà avrà cinque figli.
All'Esposizione nazionale di Napoli del 1878 l'Ecclesia ricevette una medaglia d'oro come primo riconoscimento ufficiale della sua carriera. Nel 1881 all'Esposizione nazionale di Milano gli fu rinnovata la stessa onorificenza.
Nel 1880, in occasione del trasferimento della propria attività nella sede di via Ospedale 15, cambiò il nome del proprio atelier in Stabilimento fotografico Vittorio Ecclesia.
Accanto alle riprese paesaggistiche e d'architettura, continuò a realizzare anche ritratti e, per poterli eseguire nei locali del proprio studio, sito nel dedalo fitto ed intricato delle strade scarsamente illuminate del centro storico, fece ricorso ad un grande specchio esterno che raccoglieva e rifletteva all'interno, su altri specchi prismatici, i raggi solari.
Negli anni Ottanta e Novanta l'Ecclesia partecipò alle più importanti manifestazioni espositive del periodo: nel 1884 fu premiato con la medaglia d'oro all'Esposizione nazionale italiana di Torino. Nel 1890 partecipò alla I Esposizione italiana di architettura; nel 1891 fotografò l'Esposizione di Asti; nel 1898 fu presente all'Esposizione nazionale italiana e alla Mostra d'arte sacra, manifestazioni ambedue organizzate a Torino, ricevendo, nella prima, il diploma d'onore e, nella seconda, la medaglia d'oro.
Nel 1911 l'Ecclesia partecipò all'Esposizione internazionale di arti applicate e industriali di Torino con ritratti e fotografie di documentazione.
Vittorio Ecclesia morì ad Asti il 3 febbraio 1928, lasciando la moglie Anna Gariglio e cinque figli.
(Fonti: Treccani, Associazione per la Fotografica Storica, Ministero della Cultura).
Le fotografie
Luigi Einaudi, 1919. Ph. Ecclesia Vittorio.
Catalogo generale dei Beni Culturali, Issogne - Castello: veduta del porticato - Ph. Ecclesia Vittorio.