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FOTOGRAFIA DA LEGGERE …

Consueto appuntamento del lunedì con “Fotografia da leggere”. Abbiamo ricevuto in regalo “Dieci splendidi oggetti morti”, di Massimo Mantellini (Mondadori Retail). Si tratta di un saggio sulla modernità e circa i suoi esiti. E’ stato scritto oggi (stampato nel 2020) e crediamo che un volume del genere possa essere dedicato agli anziani odierni, coloro che hanno visto morire quegli oggetti che a più riprese sono entrati nelle loro vite, aiutandoli.
I tempi cambiano, ma il taglio generazionale è stato imponente. I giovani, generazione “z” in testa, forse non riusciranno a comprendere i contenuti di quanto abbiamo letto, presi come sono dalle proposte virtuali dei piccoli telefoni. Noi, anziani del momento, siamo i primi a dover riflettere: prima, tra padri e figli, esisteva un passaggio di conoscenze, spesso formalizzato proprio dalle cose; oggi quell’abitudine è scomparsa, e gli oggetti (quelli dimenticati) ne sono la prova.

Leggiamo nell’introduzione. Gli oggetti collegano tempi differenti. Disegnano la traiettoria della bellezza. Ogni tanto muoiono. Ci rimangono accanto per anni e improvvisamente scompaiono dalla nostra vita. Non sappiamo se ci hanno abbandonato per sempre, se torneranno, se là dove sono ora mantengono qualcosa di noi. Forse quegli oggetti sono noi qualche decennio fa. Restano in disparte, nel fondo di un cassetto o nell’angolo più buio di una cantina. Da lì, silenziosamente, raccontano il mondo. […]
Ci sono dieci splendidi oggetti morti nascosti da qualche parte qui intorno. Questo libro parla di loro e parla quindi di noi. Dice cose di me, di com’ero e di come sono diventato. Racconta di voi, di dov’eravate ieri, di dove siete oggi. Nulla di tutto questo, in ogni caso, attiene al futuro. Per capire dove saremo domani serviranno gli oggetti di oggi assieme ad altri che ancora non conosciamo. E questi ultimi, per ora, sono soltanto pensieri indistinti.

Tra i dieci oggetti “morti” c’è anche la macchina fotografica e la cosa ci ha fatto rabbrividire. Le dieci pagine che riguardano l’argomento dipingono il mondo fotografico degli ultimi anni, con riferimenti alle riflessioni di Luigi Ghirri, il noto fotografo.
Abbiamo pensato a lungo sul tema, consolandoci col fatto che una fotocamera è sempre di fianco a noi, sul tavolo dal quale scriviamo. Non basta per toglierla dalla lista dei dieci, ma la speranza che possa continuare la sua funzione rimane. E’ sufficiente salvarne l’utilizzo: quello di raccontare e raccontarsi, per meravigliare ancora, salvando il tempo.

Dieci splendidi oggetti morti, sinossi

Le carte stradali Michelin sono diventate navigatori gps; i telefoni fissi sono silenziosamente scomparsi dagli ingressi delle nostre abitazioni. Le cose, talvolta, segnano distanze istantanee tra generazioni, per il resto, ancora vicine. Questo libro segue la traiettoria di dieci oggetti che sono cambiati sotto i nostri occhi. Osserva chi li utilizza ancora e chi non li degna piú di uno sguardo. Si domanda cosa accada in quel passaggio. Se nel momento in cui un oggetto diventa desueto qualcosa che era in esso vada perduto; se qualcosa muti in noi, dopo che lo abbiamo abbandonato: dalle mappe al telefono, dalla penna alla lettera, dalla macchina fotografica ai giornali. Così gli oggetti di uso comune, molte delle tecnologie che utilizziamo ogni giorno, potranno essere considerate come i punti cardinali su una bussola. Raccontano chi eravamo e chi siamo diventati.

Massimo Mantellini, nota biografia
(Fonte: manteblog il weblog di Massimo Mantellini).

Rileggo dopo molti anni questa pagina che nel frattempo è invecchiata con me. Un po’ me ne vergogno così la aggiorno. Sono nato a Forlì nel 1961. Ho fatto molte cose in rete negli ultimi tre decenni e ora, che me ne sono un po’ stancato, non le faccio quasi più. Ho scritto di cultura digitale un po’ ovunque: ora molto meno. Del resto schiodarsi di dosso l’etichetta di esperto di qualcosa è sempre difficile. Parafrasando N.G. anche l’esperto, prima o poi, si annoia. Ho scritto un po’ di libri ai quali voglio bene e dei quali ogni tanto parlo. Anche se poco. Ho una famiglia alla quale voglio bene e tanto basta. Ho chiuso tempo fa (sempre troppo tardi) con i social network. Lo so, come biografia è un po’ poco, ma del resto nemmeno io vi ho chiesto niente.

Le fotografie

Una fotocamera in frigorifero, ben conservata.
Copertina del libro “Dieci splendidi oggetti morti”, di Massimo Mantellini (Mondadori Retail).

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