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MARY DEVENS, LA FOTOGRAFA PIÙ FORTE

Troviamo un’altra donna alla corte di Alfred Stieglitz e la sua Photo-Secession, Mary Devens. Giorni addietro (il 14 maggio) incontrammo Alice Boughton, che, come dicemmo, incarnava la “Nuova Donna” dell’inizio del XX secolo, quella che infrangeva le norme di genere, dominava la forza lavoro, diventava membro attivo della società. Lei incarnava la donna libera, istruita e femminista che ha contribuito al campo della fotografia come donna, in un periodo nel quale la società era dominata dagli uomini. Nel caso di Mary Devens, non troviamo l’indole di Alice e poco sappiamo della sua vita privata. Non si è mai sposata, questo è tutto. Resta il fatto che, come riportiamo nel titolo, è stata definita la donna fotografa più forte del tempo, ancor più di Gertrude Käsebier.

Mary Devens è nata a Cambridge, nel Massachusetts, il 17 maggio 1857. Visse là tutta la vita. Fin da piccola ebbe un forte interesse nei confronti della fotografia. Nel 1884 realizzava semplici fotografie di personaggi, paesaggi e architettura, prima di avventurarsi nel lavoro pittorico.

Devens strinse un’amicizia con il collega bostoniano F. Holland Day, fotografo e editore, che l’incoraggiò a continuare, promovendo il suo lavoro in conferenze e mostre. Nel 1895 si unì all'Old Cambridge Camera Club e l'anno successivo viaggiò in Europa, dove prese dimestichezza con il processo della gomma-bicromata, una dei primi autori americani a padroneggiarla.

Mary Devens ha messo in mostra il suo lavoro in patria e all'estero. A partire dal 1897, espose regolarmente alle presentazioni annuali dell'Old Cambridge Camera Club. Nel corso dei successivi cinque anni, il suo lavoro è apparso nei saloni fotografici di Chicago, Londra e Filadelfia. Nel 1900, Holland Day incluse dieci dei suoi pezzi nella sua mostra fondamentale The New School of American Photography, presentata alla Royal Photographic Society di Londra e al Photo-Club de Paris. La presentò anche come uno dei soli undici autori nella mostra del 1902 Portraits by a Few Leaders in the Newer Photographic Methods, allestita nel suo studio di Boston. Due anni dopo, le organizzò una mostra personale nella stessa sede. Nel 1903 tenne una mostra personale al Boston Camera Club.

Mary Devens e Alfred Stieglitz

Alfred Stieglitz ha abbracciato con entusiasmo le fotografie della Devens. Nel luglio 1902, Camera Notes, il periodico da lui diretto, pubblicò un ritratto del pittore di Boston Charles Hopkins che peraltro aveva già ricevuto consensi al Philadelphia Photographic Salon del 1900. Stieglitz invitò Devens a diventare un membro del suo gruppo d'élite, il Photo-Secession, e incluse il suo lavoro nella sua prima mostra al National Arts Club di New York nel 1902. Appese anche le sue fotografie nelle mostre Photo-Secession del 1904 al Carnegie Institute di Pittsburgh. alla Corcoran Gallery of Art di Washington e un anno dopo alla mostra inaugurale dei membri presso le Little Galleries del gruppo a New York.

Quando Sadakichi Hartmann (critico d'arte, poeta e anarchico americano) recensì la mostra della Carnegie, dichiarò Devens "la fotografa donna più forte che abbiamo attualmente", superando addirittura Gertrude Käsebier. In effetti, a questo punto era anche diventata membro del principale gruppo di fotografi d'arte inglesi, la Linked Ring Brotherhood, essendo stata eletta nel 1902.

Mary Devens, la fine del suo tempo

Intorno al 1905, Mary Devens iniziò a perdere la vista, costringendola a smettere di fotografare e persino di esporre. Fu membro a lungo termine della Society of Arts and Crafts, Boston, dal 1899 fino alla sua morte, il 13 marzo 1920, nella sua casa di Cambridge.

Le fotografie

"The Ferry, Concarneau", di Mary Devens. Pubblicata su Camera Work, nel n° 7, 1904.
La Grandmere 1900, di Mary Devens.

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