HELENA BONHAM CARTER, LA TRASFORMISTA
Helena Bonham Carter deve la carriera esclusivamente al grande talento in suo possesso.
Discende da nobili eroi e primi ministri, che però non le sono stati d’aiuto.
Non ha avuto un'infanzia facile. Il padre, quando lei aveva 13 anni, è rimasto paralizzato in seguito ad un intervento al cervello; la madre invece ha sofferto a lungo di esaurimento nervoso. Vinto un concorso di poesia, la giovane Helena ha investito il ricavato della borsa di studio in modo intelligente: ha inserito la sua foto in un catalogo di giovani attrici e ingaggiato un agente.
Potremmo considerarla una trasformista: è riescita a interpretare magistralmente ogni ruolo che le veniva assegnato senza il dovuto riconoscimento. Non ha ancora vinto un Oscar. È stata candidata come miglior attrice per Le ali dell’amore e come miglior attrice non protagonista per Il discorso del re, ma la statuetta non è arrivata.
Oltre ai suoi ruoli cinematografici, Bonham Carter è apparsa in diverse rappresentazioni teatrali nella sua nativa Inghilterra, tra cui The Tempest (1987), Trelawny of the “Wells” (1992) e Il barbiere di Siviglia (1992). Ha anche fatto diverse apparizioni in spettacoli radiofonici e film TV della BBC.
Bonham Carter era nota per il suo senso della moda non convenzionale, che nel corso degli anni l'ha portata sia nelle liste dei vestiti migliori che in quelli peggiori.
L'eccentrica artista è stata a lungo fidanzata con il collega Kenneth Branagh. Ha avuto anche un flirt con Rufus Sewell e Steve Martin prima di convolare a nozze con Tim Burton (con cui ha avuto 2 figli). I due si sono separati nel 2014.
Helena Bonham Carter, note biografiche
Helena Bonham Carter nasce il 26 maggio 1966, a Londra; città dove è cresciuta. Sua madre, Elena, era una psicoterapeuta, mentre il padre, Raymond, lavorava come banchiere d'affari. All'età di 13 anni Helena decise di intraprendere la carriera di attrice e a 16 ottenne un ruolo in uno spot televisivo, interpretando la Giulietta di William Shakespeare in una pubblicità per un impianto stereo.
Nel 1983 Bonham Carter è apparsa nel suo primo ruolo importante, nel film per la televisione Un giardino di rose. Sebbene intendesse proseguire gli studi universitari, abbandonò quell'aspirazione su persuasione del regista Trevor Nunn e accettò il ruolo principale del suo film Lady Jane (1986). Più o meno nello stesso periodo, è stata scelta in Camera con vista (1985) nel ruolo dell'eroina edoardiana Lucy Honeychurch, una giovane che è in conflitto con i suoi sentimenti per due uomini. Il film è stato ampiamente elogiato dalla critica, venendo nominato per otto Academy Awards.
Bonham Carter ha continuato ad apparire in ruoli d'epoca, interpretando Ofelia nell’Amleto di Franco Zeffirelli (1990), Helen Schlegel in Casa Howard (1992) ed Elizabeth in Frankenstein di Mary Shelley (1994).
Nel 1995 ha iniziato a staccarsi dai ruoli della "rosa inglese" con i suoi ritratti di Margaret, una giovane donna che soffre le difficoltà della vita in una città canadese mineraria di carbone ne Il museo di Margaret, e di una moglie nervosa in La dea dell'amore di Woody Allen . La sua prima nomination all'Oscar è arrivata per la sua interpretazione di Kate Croy in Le ali dell'amore (1997).
In seguito Bonham Carter iniziò a farsi un nome in ruoli più contemporanei, come quello di Marla Singer, un'eccentrica tossicodipendente del gruppo di supporto in Fight Club di David Fincher (1999). Il film aveva come protagonisti Brad Pitt e Edward Norton. Bonham Carter ha incontrato il regista Tim Burton mentre lavorava al suo remake di Il pianeta delle scimmie (2001) e i due sono diventati partner romantici di lunga data. Bonham Carter ha successivamente lavorato con Burton in numerosi film, tra cui La fabbrica del cioccolato e Dark Shadows (2012), che vedeva come protagonista un altro degli attori preferiti di Burton, Johnny Depp.
Nel 2011 Bonham Carter è stata nominata per un secondo Academy Award, per il ruolo della regina Elisabetta accanto al re Giorgio VI di Colin Firth in Il discorso del re (2010). In seguito
è apparsa sullo schermo nel ruolo di Miss Havisham in un adattamento del 2012 di Grandi speranze di Charles Dickens, nel ruolo della feroce Mme Thénardier in una versione cinematografica del 2012 del musical Les Misérables e nel ruolo della proprietaria di un bordello del Vecchio West in The Lone Ranger (2013). Sempre all'inizio del 21° secolo, ha ricevuto il plauso della critica per la sua interpretazione della strega pazza Bellatrix Lestrange nella serie di film di Harry Potter.
Bonham Carter è poi apparsa in Ocean's 8 (2018).
Il fotografo, Peter Lindbergh
Peter Lindbergh viene considerato ancora oggi, dopo la sua dipartita, uno dei migliori fotografi di moda al mondo. È nato a Lissa, in Germania, il 23 novembre 1944. S’innamora dell'arte attraverso Van Gogh ed entra nel mondo della pittura. All'inizio degli anni '60 lavora come vetrinista in un piccolo centro commerciale, mentre inizia gli studi all'Accademia di Belle Arti di Berlino. Per un po’ lascia Berlino e intraprende un viaggio (zaino in spalla e autostop) attraverso la Spagna e il Nord Africa. Di ritorno in Germania, riprende gli studi.
Nel 1971, dopo alcuni successi in ambito pittorico, la sua vita cambia. E’ a Düsseldorf e scopre la fotografia. Lavora per due anni come assistente, poi nel 1973 fonda il proprio studio.
Nel 1978, già noto come fotografo di moda, si trasferisce a Parigi per intraprendere una carriera che lo renderà un riferimento mondiale e contemporaneo nel mondo della fotografia.
In un'epoca nella quale la bellezza è associata alla giovinezza e alla perfezione, Peter Lindbergh propone esattamente l'opposto, si presenta come un fotografo umanista che cerca la vera bellezza, emotiva, umana, personale; ama la naturalezza e la fotografia in bianco e nero.
Ha pubblicato ovunque: dal Calendario Pirelli alle copertine di Vogue, Vanity Fair o Harper's Bazaar, ritraendo Linda Evangelista, Naomi Campbell o Cindy Crawford. Le sue opere sono state esposte nei più importanti musei d'arte moderna del mondo.
Per la biblioteca
PETER LINDBERGH
A different vision on Fashion Photography
Il fotografo tedesco Peter Lindbergh ha decretato la nascita delle Top Model. Siamo nel 1990 e la moda entrava in una nuova era. Iniziava anche una differente lettura della bellezza femminile. Il volume è corposo. Raccoglie oltre 400 fotografie che ripercorrono quattro decenni della carriera di Lindbergh, celebrandone le peculiarità innovative di stile e narrazione. Il suo bianco e nero risulta seduttivo, ma anche crudo, essenziale. Il fotografo ridefinisce il concetto di bellezza, creando immagini senza tempo. Emerge il linguaggio del cinema, assieme a modelli predefiniti e consueti di figure femminili, con le modelle che assumono le pose di ballerine, attrici, eroine o “donne fatali”. Non si tratta di una visione surreale, ma di un suggerimento, di una chiave di lettura, che avvicina allo sguardo una bellezza autentica, umanizzata, non trattata. Non c’è ritocco, nelle immagini di Lindbergh, quindi nessun inganno. Il suo approccio umanista ci guida in un mondo nuovo, oltre l’esteriorità. Siamo nella moda, il merito è grande.
PETER LINDBERGH, A different vision on Fashion Photography. Taschen, 2016
Le fotografie
Helena Bonham Carter nel film “Il Discorso del Re”.
Helena Bonham Carter, 2012. Peter Lindbergh.