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2 GIUGNO, C’È ANCORA DOMANI

Oggi festeggiamo la Repubblica con un film: “C’è ancora domani”, opera prima alla regia di Paola Cortellesi. Il legame col 2 giugno c’è, eccome.
Accenniamo un poco la trama. Delia (Paola Cortellesi) è la moglie di Ivano (Valerio Mastandrea) e la madre di tre figli. I suoi ruoli sono definiti, troppo. Siamo nel 1946 e questa famiglia qualunque vive in una Roma divisa tra l’entusiasmo della liberazione e le miserie della guerra terminata da poco.
Ivano è il padrone della famiglia, lavora duro per portare i pochi soldi a casa e lo mette in mostra con i toni sprezzanti dei dialoghi e la violenza. Picchia la moglie, quasi tutti i giorni. Nell’umile casa vive anche il padre di Ivano, il Sor Ottorino (Giorgio Colangeli), un vecchio dispotico di cui Delia è in pratica la badante. Delia riesce a consolarsi con l’amica Marisa (Emanuela Fanelli), con la quale condivide qualche intima confidenza.
È primavera e tutta la famiglia è in fermento per l’imminente fidanzamento dell’amata primogenita Marcella (Romana Maggiora Vergano), che, dal canto suo, spera solo di sposarsi in fretta con un bravo ragazzo di ceto borghese, Giulio (Francesco Centorame), e liberarsi finalmente di quella famiglia scomoda e imbarazzante.
Anche Delia, sulle prime, non chiede altro. Accetta la vita che le è toccata e un buon matrimonio per la figlia è tutto ciò al quale crede di poter aspirare. L’arrivo di una lettera misteriosa però, le accenderà il coraggio per rovesciare la realtà possibile e immaginare un futuro migliore, non solo per lei.

Il film si arricchisce con alcuni colpi di scena, anche violenti, che però reindirizzano la vita di Dalia e soprattutto quella della figlia. I soldi per il matrimonio (non più possibile, per un tragico episodio imprevisto) serviranno a farla studiare.
E la lettera? Non è una missiva di un amore extra coniugale, che pure è esistito in maniera platonica, ma un certificato elettorale.
Delia si avvia così a compiere ciò che aveva in programma: non di fuggire con un altro uomo, ma di recarsi, non vista dal marito, alle urne per votare al referendum fra monarchia e repubblica, tracciando una croce su una scheda per la prima volta, come tante altre donne d'Italia. Prima di entrare al seggio, si rende conto di aver lasciato inavvertitamente a casa la tessera elettorale. Sarà la figlia a portargliela, permettendole così di votare. Il domani è lì.

Il film è stato girato in uno splendido bianco e nero: un valore aggiunto.

Paola Cortellesi, note biografiche

Attrice, autrice, sceneggiatrice e cantante. Dal 1995 lavora in teatro, cinema, radio e televisione. Formatasi alla scuola di recitazione di Beatrice Bracco, debutta in teatro nel 1995. Dopo numerose partecipazioni a programmi radiofonici, (collabora con Enrico Vaime a: "Il programma lo fate voi"), approda nel 1998 alla trasmissione televisiva "Macao" di G. Boncompagni. In seguito, è stata conduttrice del noto programma di Rai2 “Libero”.
In televisione spazia dai varietà classici "Uno di noi" (al fianco di Gianni Morandi - Rai1) ai programmi satirici, per i quali è anche autrice principale dei suoi testi: "Mai dire gol", vincitore dell'Oscar televisivo come personaggio femminile dell'anno 2001, "Mai dire Grande fratello", "Mai dire Sanremo", "Teatro 18" (con Serena Dandini) fino a "Nessundorma" (premio Flaiano 2004) il suo primo “one woman show” (Rai2) . Nello stesso anno affianca Simona Ventura come conduttrice del 54esimo Festival di Sanremo.

In musica ha collaborato con l'autore Claudio Mattone (con il quale ha debuttato, appena tredicenne, cantando il brano "Cacao Meravigliao" per il programma di Renzo Arbore "Indietro tutta") e con Elio e le Storie Tese. Famosi sono stati i suoi duetti con numerosi artisti, tra cui: Gianni Morandi, Claudio Baglioni, Jovanotti, Laura Pausini, Tiziano Ferro, Giorgia, Enzo Jannacci, Negramaro.

Sul grande schermo ha lavorato per numerosi registi italiani tra cui Carlo Verdone, Carlo Mazzacurati, Paolo e Vittorio Taviani, Riccardo Milani, Cristina Comencini, Luca Miniero, Massimiliano Bruno, Fausto Brizzi Aldo Giovanni e Giacomo, Gianluca Maria Tavarelli, Enzo Monteleone.
Nel 2007 ha esordito nella fiction con la miniserie in due puntate per Canale 5 "Maria Montessori" (regia di G.M. Tavarelli), che le è valso il premio come migliore attrice protagonista alla prima edizione 2007 del Roma Fiction Fest e il Grolla d'Oro 2008 come migliore attrice protagonista. Nel 2008 ha partecipato al programma di Serena Dandini su Rai 3 "Parla con me". Nel novembre 2008 va in onda su Rai3 il suo secondo one woman show “Non perdiamoci di vista”.
Nel 2009 Paola Cortellesi è tra le protagoniste del film "Due Partite" diretto da Enzo Monteleone. Nell'ottobre 2010 è uscito nelle sale cinematografiche il film "Maschi contro Femmine" (regia di Fausto Brizzi). Nel dicembre 2010 è andato in onda su Rai1 il film in quattro puntate: "Le cose che restano" di S. Rulli e S. Petraglia (regia G.M. Tavarelli).

Paola affianca Claudio Bisio sul palco del varietà “Zelig” nelle edizioni 2011 e 2012 (premio regia televisiva per entrambe le edizioni). Per il film "Nessuno mi può giudicare" (regia di Massimiliano Bruno), ha ricevuto il David di Donatello 2011 come migliore attrice protagonista e il Ciak d'oro come personaggio cinematografico dell'anno. Nello stesso anno è una delle voci del film Disney Pixar “Cars 2”.
Nel maggio 2014 ha fatto parte del cast dell'ultimo film dei fratelli Taviani: "Maraviglioso Boccaccio". Nel novembre 2014 è protagonista e sceneggiatrice del film "Scusate se esisto" diretto da Riccardo Milani, (candidatura come migliore attrice ai David di Donatello Nastri d'Argento 2015).
Nell'autunno del 2015 è stata protagonista e sceneggiatrice del film di Massimiliano Bruno “Gli ultimi saranno ultimi” (nomination come Miglior Attrice ai David di Donatello Nastri d'Argento 2016), per il quale a settembre 2016 ha ricevuto il Premio Kinèo 2016 come Miglior Attrice in occasione della 73a Mostra del Cinema di Venezia.
Nel dicembre 2015 è protagonista insieme a Dario Fo nello spettacolo "Callas", di Dario Fo, in onda su Rai 1. Nell'aprile 2016 è stata protagonista e autrice, insieme a Laura Pausini, del varietà "Laura & Paola".
Nell'ottobre 2016 torna sul grande schermo come protagonista e co-sceneggiatrice del nuovo film di Cristina Comencini, "Qualcosa di nuovo". Nel febbraio 2017 è uscito il film "Mamma o papà?", di Riccardo Milani, in cui Paola Cortellesi - anche coautrice - recita insieme ad Antonio Albanese. Nel dicembre 2017 torna al cinema con Antonio Albanese, nel nuovo film "Come un gatto in tangenziale", diretto da Riccardo Milani, di cui è stata anche co-sceneggiatrice, campione d'incassi della stagione.
A dicembre 2018 è stata protagonista dell'ultimo film di Michele Soavi, "La Befana vien di notte", film fantasy in cui interpretava la Befana (Nomination ai David di Donatello per i migliori effetti speciali visivi) e Biglietto d'Oro 2019 .
Nell'aprile 2019 è uscito nelle sale il suo ultimo film "Ma cosa ci dice il cervello", diretto da Riccardo Milani, di cui è stata anche co-sceneggiatrice, per il quale ha ricevuto Il Nastro d'Argento come migliore attrice comica, il Ciak d' Oro e il Premio Miglior Filming Italy.
A gennaio 2020 nelle sale veniva proiettato "Figli", film di Mattia Torre portato sul set da Giuseppe Bonito in cui recitava accanto a Valerio Mastandrea. Per la sua interpretazione nel film, Paola Cortellesi ha ricevuto il Nastro d'Argento 2020, aggiudicandosi il premio per il terzo anno consecutivo.
A settembre 2020 l’abbiamo vista in "Petra", una produzione originale Sky diretta da Maria Sole Tognazzi.

Nel 2023, Paola Cortellesi ha esordito come regista con la pellicola C'è ancora domani (2023), ottenendo tre riconoscimenti alla Festa del Cinema di Roma, il Nastro d'argento al film dell'anno e cinque David di Donatello. L'opera ha inoltre vinto il Biglietto d'oro ed è divenuta il nono film col maggiore incasso in Italia.

Matteo Chinellato, note biografiche

Matteo Chinellato nasce a Venezia il 24 luglio 1974. La sua passione per la fotografia prende vita attraverso il padre, restauratore d'arte, per il quale usa macchine fotografiche analogiche, documentando i restauri su dipinti e altri oggetti artistici che arrivano presso il laboratorio. A circa 10 anni riceve in regalo una Mupi M6, con la quale inizia a scattare le prime fotografie. Verso il 1985, con la visita di Papa Giovanni Paolo II a Venezia, usa per la prima volta una Pentax MX con zoom e produce i primi lavori di "cronaca". Da quel momento la passione per la fotografia sarà totale.
Dopo essersi diplomato come Maestro d'Arte d'Oreficeria presso l'Istituto d'Arte di Venezia, s’iscrive all'Università in Beni Culturali, ma dopo soli due anni abbandona gli studi a causa del servizio di leva. In questi due anni di Università incontrerà un personaggio chiave della fotografia, quel prof. Italo Zannier che gli farà conoscere la Storia della Fotografia. Con lui resta ancora una solida amicizia.
Verso il 1997 inizia ad aiutare i suoi genitori fotografando quelle opere che arrivano continuamente presso il laboratorio di restauro, come documentazione fotografica del proseguimento dei lavori. Sarà anche il fotografo ufficiale durante l'allestimento delle mostre presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia.

Nel 2009 passa dalla fotografia amatoriale a quella professionale, specializzandosi in micro-macro fotografia mineralogica-gemmologica, natura, aeronautica, cinema e cronaca. Accreditato a diversi eventi importanti di Venezia (Mostre del Cinema, America's Cup, Visita Pontificia etc.) diventa collaboratore di Getty Images, CorbisImages e PhotoShot, oltre che di varie testate come il Corriere della Sera - Veneto.
Nel 2014, con la collaborazione del prof. Zannier, espone la prima personale dedicata a Venezia, con un ottimo successo di pubblico. Diverse sue fotografie si trovano nelle collezioni private di vari famosi fotografi italiani. Nel settembre 2014 ha esposto la sua seconda personale dedicata alla Mostra del Cinema di Venezia e nel novembre 2014 una terza dedicata alla Grande Guerra.

www.chinellatophoto.it

Le fotografie

“C’è ancora domani”, locandina del film.
Paola Cortellesi, Venezia 2018. Ph. Matteo Chinellato

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