MARILYN MONROE E ROBERT FRANK
5 agosto 1962, una spiaggia degli Stati Uniti. Una donna con una fluente chioma bruna è sdraiata sulla sabbia. Una bimba che brandisce una grande bandiera americana sollevata dal vento. Un ragazzino intento a leggere il giornale, dove spicca a chiare lettere il titolo "Marilyn Dead".
In un unico scatto Robert Frank racchiude un attimo di vita quotidiana e un frammento di storia. La vita e la morte, la spensieratezza e la tragedia, in un'unica, stupenda e irripetibile immagine.
Robert Frank è il fotografo della beat generation. Famosissima (obbligatorio possedere il volume!) la sua pubblicazione “The Americans”, un’indagine dietro le quinte di un’America inebriata dal boom economico, ma che però vive contrasti sociali importanti. Il libro di Frank rappresenta un capolavoro della fotografia “street”, pur con tutte le critiche possibili alla recente terminologia “stradale”.
Robert Frank fu molto impegnato culturalmente, particolarmente con le avanguardie del tempo. Lo scrittore Jack Kerouac, col quale condividerà un viaggio on the road in Florida, scriverà l’introduzione a The Americans per l’edizione americana (anche quella di Contrasto ha la stessa prefazione).
Nelle foto del nostro non troviamo il “Sogno Americano”, ma le speranze calpestate dalla lotta quotidiana per sopravvivere: pur in una nazione (gli USA) che sta manifestando il proprio lato migliore. Sono i “battuti” a venir fuori nelle immagini di Frank (beat, appunto), con tutto il loro racconto, tra tragedia e contraddizione.
Nella foto che proponiamo, e che abbiamo già anticipato, vive tutta la narrazione di Frank. Una madre con i figli su una spiaggia del Massachussets. Le pagine di un giornale danno la notizia della morte di Marylin Monroe. È il 5 agosto 1962. La bambina corre facendo volare la bandiera americana, giocando di fronte alla tragedia già consumata e letta lì al momento.
Robert Frank, note di vita
Robert Frank è nato a Zurigo il 9 novembre 1924. Fotografo esperto, si è recato a New York per la prima volta nel 1947, iniziando a lavorare presso lo studio fotografico di Harper's Bazaar. Ha lavorato per diversi anni tra l'Europa e gli Stati Uniti e nel 1950 Edward Steichen lo invitò a partecipare alla mostra “51 American Photographers at Museum of Modern Art di New York”. Frank ha prestato servizio, come freelance, per Life, McCall's, Look, Vogue e altre riviste.
Nel 1955, è stato il primo europeo a ricevere una prestigiosa borsa di studio Guggenheim, con la quale ha finanziato un viaggio attraverso l'America. Il risultato fu il libro fotografico The Americans (1959), ottenuto scattando quasi 30.000 fotografie. Il volume fu pubblicato a Parigi, prima di essere pubblicato negli Stati Uniti nel 1959 con un'introduzione del romanziere Beat Jack Kerouac. Angoli obliqui, figure tagliate e movimenti sfocati divennero i tratti distintivi di un nuovo stile fotografico che avrebbe cambiato il corso della fotografia del dopoguerra. Nelle foto del nostro non troviamo il “Sogno Americano”, ma le speranze calpestate dalla lotta quotidiana per sopravvivere: pur in una nazione (gli USA) che stava manifestando il proprio lato migliore. Sono i “battuti” a venir fuori nelle immagini di Frank (beat, appunto), con tutto il loro racconto, tra tragedia e contraddizione. Per questo Robert Frank può essere considerato a buon titolo il fotografo della beat generation.
Le fotografie di Frank sono state esposte a livello internazionale: a Les Rencontres d’Arles (2018); all’Art Institute of Chicago (2017); al Museum Folkwang, Essen (2014) e alla Tate Modern, Londra (2004). Robert Frank ha vissuto a New York e in Nova Scozia, Canada, dove è morto il 9 settembre 2019.
Le fotografie
Marilyn dead, 1962. Robert Frank