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[STORIE DI BOMBE, ATOMICHE]

Il 6 agosto 1945, alle 8.15 del mattino, il Boeing USA B-29 "Enola Gay" sganciò su Hiroshima "Little Boy", la prima bomba atomica a uso bellico, cogliendo di sorpresa la città, importante centro navale e militare. Sulla città si sollevò un fungo atomico alto 18 Kilometri. L’ordigno con il suo carico di 60 chilogrammi di uranio 235, dimostrò per la prima volta al mondo intero la potenza distruttiva dell’atomica. Perirono 80.000 persone.

Lo spostamento d'aria rase al suolo case e edifici nel raggio di circa 2 km. Ai gravissimi effetti immediati (80.000 morti e quasi 40.000 feriti, più 13.000 dispersi) si aggiunsero negli anni successivi gli effetti delle radiazioni, che portarono le vittime a quota 250.000. Il giorno 9 agosto "Fat Man", una seconda bomba, fu lanciata su Nagasaki. Una nebbiolina diffusa rese difficile la precisione del lancio: l'obiettivo non fu centrato, con un errore di circa 4 chilometri. Anche l'altezza ottimale non fu centrata per circa 150 metri. Morirono 40.000 persone. Il 14 agosto, la riunione del governo nel rifugio antiaereo del Palazzo Imperiale vide l'imperatore Hirohito annunciare la volontà di arrendersi dopo i drammatici bombardamenti delle due città. Il 15 agosto, il suo discorso di resa fu consegnato alla radio. Era definitivamente conclusa la Seconda Guerra Mondiale.

Tutto era iniziato tempo prima. Il 16 Luglio, nel New Mexico (Deserto di Jornada del Muerto), gli USA misero in atto il primo esperimento nucleare, che avrebbe avuto come epilogo le esplosioni atomiche di Hiroshima e Nagasaki. Da quel luglio 1945 fino al novembre 1962, gli Stati Uniti hanno effettuato 216 test nucleari atmosferici e subacquei. Dopo la messa al bando dei test atomici (accordo USA - URSS di allora), gli esperimenti nucleari sono stati trasferiti nel sottosuolo, diventando così invisibili. Brutta cosa anche questa.

La ricorrenza, tragica peraltro, ci consente di presentare un libro, si tratta di “100 Soli”, di Michael Light. Il volume racconta l'epoca dei test nucleari visibili, cioè atmosferici, che documentata in cento fotografie tratte dagli archivi del Los Alamos National Laboratory e dagli Archivi nazionali statunitensi, nel Maryland. Il volume è drammaticamente spettacolare, proprio nel racconto che sviluppa.

A questo punto ci permettiamo una curiosità “olimpica”. Nel 1964 l'ultimo tedoforo ai Giochi Olimpici di Tokyo, quello che accese il braciere, fu Yoshinori Sakai. Lui non partecipò alle competizioni come atleta: fu scelto in quanto simbolo della rinascita giapponese del secondo dopoguerra. Era nato nei pressi di Hiroshima il giorno del bombardamento atomico sulla città.

Una nota fotografica. Nel 1963, Richard Avedon ha fotografato il Maggiore Claude Eatherly, pilota dell’aereo che sganciò la seconda atomica su Nagasaki. Nello sguardo del militare si legge, forse con un po’ di suggestione da parte nostra, tutta la tragedia caduta sul Giappone.

6 agosto 1945, Enola Gay, Hiroshima, Michael Light, 100 Soli, Yoshinori Sakai

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