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[JODIE FOSTER, TALENTO E CORAGGIO]

E’ bella, Jodie; ma non bellissima (dicono): bassa di statura, pare non invecchiare mai in tutte le apparizioni sui media. Colta, intelligente e talentuosa (oltre che precoce), s’impone per le sue capacità nella recitazione, per la quale non ha mai studiato. I riconoscimenti non sono certo mancati, forse perché è sempre stato il coraggio a guidarla. Lo stesso che l’ha spinta a dichiarare la propria omosessualità ai Golden Globe del 2013. In quell’occasione salutò la madre (molto malata), probabilmente omosessuale anche lei; e giunta alla separazione dal marito quando Jodie era in tenera età. Brava Jodie.

Jodie Foster nasce a Los Angeles (California, USA) il 19 novembre 1962. Debutta alla tenera età di tre anni, accompagnata dalla madre, comparendo nella pubblicità della crema solare Coppertone. Subito dopo inizia a lavorare in alcune serie televisive.

Jodie è una bambina prodigio, lo si vede da subito. Nel 1974, recita in "Alice non abita più qui" di Martin Scorsese. La parte è piccola, ma il regista due anni più tardi le affida il ruolo della giovane prostituta Iris, in uno dei suoi lavori più noti, "Taxi driver" (1976). Per quest'ultima interpretazione, appena quattordicenne, Jodie Foster viene candidata all'Oscar quale miglior attrice non protagonista.

Si diploma al Liceo Francese di Los Angeles nel 1980 e consegue con lode una laurea in Letteratura inglese presso l'Università di Yale nel 1985. Parla così bene il francese che doppia se stessa nelle versioni d’oltralpe dei suoi film. Si esprime bene anche in lingua italiana.

Jodie Foster è la prima attrice a ricevere ben due premi Oscar a trent'anni non ancora compiuti. Il primo arriva nel 1988 con il film "Sotto accusa", di Jonathan Kaplan; il secondo è del 1991 per "Il silenzio degli innocenti" di Jonathan Demme, pellicola che consacra Jodie Foster definitivamente a star internazionale.

Nel 1990 fonda una propria casa di produzione, con la quale nel 1995 produce "Nell", di Michael Apted, dove appare anche come attrice. Col film riceve un David di Donatello. Nella pellicola, interpreta una donna cresciuta tutta sola in una casa nel bosco, dopo la morte della nonna e della sorella gemella, e che per questo è rimasta bloccata alla condizione cognitiva di una bambina. Debutta alla regia cinematografica nel 1991 con "Il mio piccolo genio".

Molto riservata per quanto riguarda la sua vita privata, non ha nascosto la sua omosessualità. Jodie Foster ha concepito due figli, nati entrambi mediante inseminazione artificiale. Oggi l’attrice è felicemente sposata con la fotografa Alexandra Hedison, con la quale si è unita in nozze nel 2014.

Il fotografo, Helmut Newton

Considerato uno dei maestri del Novecento, Helmut Newton ci ha restituito molteplici scatti del corpo femminile, tra ricerca fotografica ed erotismo sofisticato, ambiguo e talvolta estremo. Lui è stato un cultore del corpo e da lì è derivato un legame profondo con il mondo della moda. Newton ha lavorato ossessivamente con il bianco e il nero ed è nel gioco dei grigi che si delineano le forme, inserite nei contesti più disparati, ma altamente evocativi: semplici fondali, contesti urbani o interni di eleganti case alto borghesi. Per Newton la tecnica fotografica è importante, ma anche il corpo di donna e il contesto nel quale si mostra. Lui ricorre un po’ a tutto: accessori, corsetti, addirittura a attrezzature ortopediche: questo per enfatizzare la femminilità e la carica erotica delle sue modelle. L’attrazione di chi guarda è al massimo: per un fetish che diventa culto, o anche provocazione.

Helmut Neustätder, in arte Helmut Newton, nasce a Berlino il 31 ottobre del 1920 da una ricca famiglia di origine ebrea. L’ambiente della borghesia berlinese gli permette di seguire le proprie passioni e di avvicinarsi al mondo della fotografia fin dalla giovane età: a soli 12 anni acquista infatti la sua prima macchina fotografica. Con la diffusione delle leggi razziali naziste, lascia la Germania nel 1938 e trova temporaneamente rifugio a Singapore, ma poco dopo si vede internato ed espulso in Australia dalle autorità britanniche.

A Sydney si arruola con l’esercito australiano per combattere nella II Guerra Mondiale. Grazie alla devozione nei confronti del paese che lo ospita, nel 1946 ottiene la cittadinanza australiana, e nel 1948 conosce e sposa l’attrice e fotografa June Brunnell (in arte June Browne o Alice Springs), alla quale resterà legato per oltre 50 anni. Dopo la guerra lavora come fotografo freelance a Melbourne, collaborando con diverse riviste tra cui Playboy.

Nel 1961 si trasferisce a Parigi, dove inizia a conoscere fama e popolarità grazie ai suoi scatti, pubblicati dalle più note riviste di moda internazionali come Vogue, Elle, GQ, Vanity Fair e Marie Claire, ed esposti in tutto il mondo. Nel 1976 pubblica il suo primo volume di fotografie White Women, immediatamente osannato dalla critica per il rivoluzionario gusto estetico, segnato da un erotismo predominante.

Raggiunge l’apice della carriera e della fama a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 con le serie Sleepless Nights e Big Nudes, quando inizia inoltre a lavorare per grandi firme come Chanel, Versace, Blumarine, Yves Saint Laurent, Borbonese e Dolce&Gabbana. Conclude la sua carriera nel 1984, realizzando con Peter Max il video dei Missing Persons, Surrender your Heart. Si ritira così a vita privata, vivendo tra Montecarlo e Los Angeles. Muore il 23 giugno del 2004, a 83 anni, in un incidente stradale a bordo della sua Cadillac.

Il fotografo, Greg Gorman

Conosciuto per i suoi ritratti dei volti più famosi del mondo dello spettacolo, dell'arte, dello sport e della musica, le immagini di Greg Gorman hanno incuriosito il pubblico sin dall'inizio della sua carriera. A Greg Gorman è stato riconosciuto il contributo al mondo della fotografia con il premio Lifetime Achievement dal Professional Photographer’s of America, The Achievement in Portraiture Award dalla Lucie Foundation e il Pacific Design Center Stars of Design award. Greg è anche stato elogiato dalla critica per la sua attività di beneficenza per la Elton John Aids Foundation, Aids Healthcare Foundation, Focus on Aids, Oscar De La Hoya Foundation, e Paws LA. Oltre a viaggiare per il mondo per progetti fotografici specializzati, Greg continua a lavorare sul suo archivio d’immagini, esponendo il suo lavoro in gallerie e musei di tutto il mondo.

“It's Not About Me: A Retrospective” rappresenta la dodicesima monografia di Gorman, uscita nel 2021. Inoltre, Gorman è uno degli oratori più ricercati nella comunità fotografica e condivide la sua esperienza in workshop fotografici in tutto il mondo. L'ultima avventura lavorativa di Greg è stata nel mondo del vino, dove ha iniziato una produzione con una etichetta propria.

Nato nel 1949 a Kansas City, Missouri, Greg ha frequentato l'Università del Kansas con una specializzazione in fotogiornalismo e ha completato i suoi studi presso la University of Southern California, laureandosi con un Master of Fine Arts in Cinematografia. Inizialmente voleva diventare un fotoreporter, ma trovò la sua vera vocazione nel 1968 quando, durante un concerto Jimi Hendrix a Kansas City, scattò alcune fotorafie al leggendario chitarrista. Quelle immagini segnarono l’inizio della sua carriera come fotografo ritrattista delle celebrità, carriera che dura da oltre 40anni.

Greg risiede a Los Angeles, in California, e trascorre il suo tempo libero a pescare.

Le fotografie

Helmut Newton. Jodie Foster, Hollywood, 1987.

Greg Gorman. Jodie Foster, Los Angeles, 1999.

Helmut Newton, Jodie Foster, 19 novembre 1962, Greg Gorman

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