[MALKOVICH E LA FOTOGRAFIA]
Per parlare di Malkovich (nato il 9 dicembre) ci troviamo di fronte a un progetto fotografico straordinario e tripartito. Sì perché c’è un autore (Il fotografo Sandro Miller), un soggetto (Malcovich, appunto) e tanti fotografi da emulare: non nello stile, ma nell’opera compiuta. Di mezzo c’è anche la capacità dell’attore di trasformarsi, quasi ad assomigliare del tutto agli individui ritratti dai grandi nelle loro immagini maggiormente iconiche. All’inizio, originale e copia (o falso?) l’uno di fianco all’altra paiono voler scatenare l’ilarità. In realtà c’è di più: il talento, l’idea, la capacità di riprodurre esaltando l’originale, quasi a volerlo mostrare nuovamente sotto una luce amplificata, migliore. Le fotografie? Tutte da vedere senza lasciarsi trascinare dai sorrisi.
John Malkovich, note biografiche
John Gavin Malkovich nasce il 9 dicembre 1953 nell'Illinois, a Christopher. Lui è un attore, produttore e stilista americano. La sua carriera, a teatro e nel cinema, non ha bisogno di presentazioni.
Riceve la nomination agli Oscar per l’interpretazione in Le stagioni del cuore di Robert Benton (1984) e Nel centro del mirino di Wolfang Peterson (1993). Recita in più di settanta film, tra cui Urla del silenzio di Roland Joffé (1984), L’impero del sole di Steven Spielberg (1987), Con Air di Simon West (1997), Essere John Malkovich di Spike Jonze (1999), Il gioco di Ripley di Liliana Cavani (2002), Johnny English di Peter Howitt (2003), Changeling di Clint Eastwood (2008), A prova di spia dei fratelli Coen (2008), Warm Bodies di Jonathan Levine (2013), Educazione Siberiana di Gabriele Salvatores (2013), ed è il produttore di Ghost World (2001), Juno (2007), e Noi siamo infinito (2012). Nel 2002 Malkovich crea il suo brand, Mr. Mudd, di cui è stilista.
Nel 1976 Malkovich, insieme a Joan Allen, Gary Sinise e Glenne Headly, diventa membro fondatore della Steppenwolf Theatre Company di Chicago. Si trasferisce a New York nel 1980 dove debutta in uno spettacolo tratto dall’opera di Sam Shepard True West, aggiudicandosi un Obie Award.
Il Malkovich trasformista
Ci preme qui parlare del Malkovich soggetto e trasformista per il fotografo americano Sandro Miller. Ci viene in aiuto una mostra allestita tra il 31 ottobre 2020 e il 31 gennaio 2021 presso il Magazzino delle Idee di Trieste, che portava il titolo Malkovich, Malkovich, Malkovich. Homage to Photographic Masters.
Il progetto fotografico è nato come omaggio del fotografo Sandro Miller a trentaquattro maestri della fotografia, fra cui Albert Watson, Annie Leibovitz, Bill Brandt, Diane Arbus, Herb Ritts, Irving Penn, Pierre et Gilles, Richard Avedon e Robert Mapplethorpe, e molti altri. In ognuno dei sessantuno ritratti di Malkovich presentati in mostra, l’attore impersona infatti il soggetto di una celebre fotografia, trasformandosi di volta in volta in Marilyn Monroe, Salvador Dalì, Mick Jagger, Muhammad Alì, Meryl Streep, John Lennon e Yoko Ono, Andy Warhol, AlbertEinstein, Ernest Hemingway e in molte altri personaggi.
Ogni opera riproduce in tutti i dettagli delle fotografie prese a modello esaltando le doti camaleontiche e la capacità mimetica di Malkovich così che egli di volta in volta muta non solo di espressione, ma anche di sesso o di età: uomo o donna, anziano o bambino, sensuale o enigmatico, cupo o gioioso.
La collaborazione fra Sandro Miller e John Malkovich risale agli anni Novanta quando i due s’incontrano a Chicago nella sede della Steppenwolf Theatre Company di cui Malkovich è uno dei membri fondatori. «È diventato la mia tela, la mia Musa, John si sedeva e ascoltava la mia idea, poi diceva “Ok facciamolo”. – racconta Miller – Nel corso di 17 anni John non ha mai detto non mi piace, non la voglio fare».
La mostra di Trieste documentava il lavoro intrapreso da Sandro Miller e Malkovich nel 2013. Il primo scatto fondamentale che ha dato vita all’intero progetto è quello in cui John Malkovich reinterpreta la fotografia di Truman Capote ritratto da Irving Penn.
Durante una giornata di lavoro con Malkovich in teatro, Miller notò la somiglianza dell’attore a Truman Capote. Desiderando omaggiare Irving Penn, suo maestro per eccellenza, Miller propose a Malkovich di posare per lui in queste vesti.
Sulla scorta di questo primo scatto nascono tutte le opere esposte in mostra, in cui Malkovich interpreta una galleria di ritratti così noti da essere divenuti quasi immagini devozionali, che Sandro Miller non ha timore di dissacrare attraverso il proprio talento e del suo modello. Malkovich si cala nella parte di Che Guevara di Korda, in Warhol del celebre self-portrait, o in Mick Jagger nel ritratto di Bailey, restituendo opere che mettono a nudo le debolezze e le contraddizioni dei grandi personaggi.
La sala posa e gli scatti veri e propri sono stati preceduti da una minuziosa ricerca in cui Miller e Malkovich, assistiti da costumisti, truccatori e scenografi analizzano accuratamente ogni dettaglio, scandagliano i lavori dei grandi fotografi presi come modello. «Non ho voluto che fosse una parodia. Rendere omaggio ai fotografi e alle fotografie che hanno cambiato il mio punto di vista sulla fotografia è una cosa seria per me. Queste immagini mi hanno ispirato durante la mia carriera facendomi diventare il fotografo che sono oggi.»
La mostra è accompagnata dal volume “Malkovich, Malkovich, Malkovich. Homage to Photographic” pubblicato da Skira Milano in occasione della mostra inedita in Italia.
Il fotografo Sandro Miller
Nato nel 1958 a Elgin, Illinois, si avvicina alla fotografia fin dall’adolescenza da autodidatta dopo aver visto i ritratti di Irving Penn. Con numerose pluripremiate campagne promozionali alle spalle, Sandro Miller è uno dei più rispettati fotografi fine-art e pubblicitari; Fotografa svariate campagne pubblicitarie nazionali per Adidas, Allstate Insurance, American Express, Anheuser-Busch, BMW, Champion, Coca-Cola, Dove, Gatorade, Honda, Milk, Microsoft, Miller/Coors, Motorola, Nike, Nikon, Pepsy, Pony, UPS e l’esercito degli Stati Uniti.
Nel 2001 il governo cubano lo invita a fotografare gli atleti della nazionale; questo progetto è la prima collaborazione tra USA e Cuba dal 1960. Il suo lavoro editoriale compare su Communication Arts, Details, Esquire, ESPN Magazine, Eyemazing, Forbes, GQ, Graphis, Newsweek, New York Magazine, The New Yorker, Russian Esquire, Stern, Time, Vibe, Wired e viene esposto in tutto il mondo. Miller collabora con Nikon con cui lavora a numerosi progetti: il servizio fotografico in Croazia con l’attore John Malkovich; la sequenza della gara motociclistica a Brainerd, Minnesota; il servizio fotografico e riprese della squadra roller derby The Windy City Rollers; la ripresa video del famoso funambolo Philippe Petit; e di recente, il cortometraggio intitolato Joy Ride, in cui un motociclista sfreccia lungo le strade di Chicago all’alba, impegnato in una missione misteriosa.
Durante la sua carriera, il fotografo dona il suo talento e il personale del suo studio alle organizzazioni di beneficenza e organizzazioni non-profit che lavorano a livello locale per migliorare la vita dei residenti, creando campagne accattivanti per sollecitare i contributi per le associazioni: AIDS Chicago, AIDS New Jersey, American Cancer Society, American Heart Association, Arts for Life, Big Brothers and Big Sisters of Milwaukee, Dance for Life, Evans Life Foundation, Food Depositary of Chicago, The Good City, Marwen Foundation, The Maestro Cares Foundation e Off The Street Club.
Al Cannes Lions International Festival of Creativity in Francia, nel luglio del 2011, riceve il riconoscimento Saatchi & Saatchi come miglior regista esoridente, per il cortometraggio Butterflies, che ha come protagonista John Malkovich. Nel 2014, al Carniage Hall a New York ottiene il riconoscimento come miglior fotografo internazionale dell’anno per i suoi successi nella fotografia. L’anno successivo viene premiato come miglior fotografo internazionale dell’anno dalla Lucie Foundation’s per le fotografie del progetto Malkovich, Malkovich, Malkovich: Homage to the Photographic Master. Negli ultimi cinque anni, in concorsi con giurie del settore, è stato eletto tra i migliori 200 fotografi pubblicitari al mondo.
Fonte Ufficio Stampa Skira
Le fotografie
Sandro Miller, Dorothea Lange / Migrant Mother, Nipomo, California (1936), 2014
Sandro Miller, Diane Arbus / Identical Twins, Roselle, New Jersey (1967), 2014