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[IL PRIMO SEMAFORO]

10 dicembre 1868. A Londra compare il primo semaforo della storia: un palo con due lampade a gas di colore rosso e verde, azionato manualmente. L’invenzione porta la firma dell’ingegnere inglese John Peake Knight ed è considerata la prima forma rudimentale del famoso dispositivo luminoso che tutt’oggi regola il traffico urbano. Prima di vedere in azione il primo semaforo elettrico, bisognerà attendere il 5 agosto del 1914.

La notizia non è delle più esaltanti, ma il semaforo fa parte della vita di tanti, particolarmente di coloro che frequentano i centri abitati. Diciamo che va a costituire una sorta di “lentezza” forzata, che quando non fa innervosire almeno ci consente uno sguardo a quanto si offre vicino a noi. Del resto, il semaforo “scatta”, o almeno così si dice; diventando lampeggiante nei momenti meno trafficati. E’ alla base delle indicazioni (“Al terzo semaforo gira a sinistra”), oggi diventate rare per via dei navigatori; e poi il suo linguaggio risulta essere universale, perché i semafori sono ovunque al mondo.

I semafori popolano molte fotografie iconiche. Ne abbiamo scelte due, scattate da due maestri del colore: Ernst Haas e Pete Turner. Conosciamoli meglio.

Il fotografo, Ernst Haas

Ernst Haas è acclamato come uno dei fotografi più celebri e influenti del XX secolo e considerato uno dei pionieri della fotografia a colori. Haas è nato a Vienna il 2 marzo 1921 e ha iniziato a fotografare dopo la guerra. I suoi primi lavori sul ritorno dei prigionieri di guerra austriaci l’hanno portato all'attenzione della rivista LIFE. Ha rifiutato un'offerta di lavoro come fotografo dello staff per mantenere la sua indipendenza. Su invito di Robert Capa, Haas si è unito a Magnum nel 1949, sviluppando stretti legami con Capa, Henri Cartier-Bresson e Werner Bishof.

Haas si è trasferito negli Stati Uniti nel 1951 e poco dopo ha iniziato a sperimentare con la pellicola a colori Kodachrome. Nel 1953 la rivista LIFE ha pubblicato il suo rivoluzionario saggio fotografico a colori di 24 pagine su New York City, per la prima volta di quelle dimensioni. Nel 1962 una retrospettiva del suo lavoro ha rappresentato la prima mostra di fotografia a colori tenutasi al Museum of Modern Art di New York.

Durante la sua carriera, Haas ha viaggiato molto, fotografando per LIFE, Vogue e Look, per citare alcune delle tante pubblicazioni influenti. Ha scritto quattro libri durante la sua vita: The Creation (1971), In America (1975), In Germany (1976) e Himalayan Pilgrimage (1978).

Ernst Haas ha ricevuto il premio Hasselblad nel 1986, anno della sua morte. Haas ha continuato ad essere oggetto di mostre e pubblicazioni museali come Ernst Haas, Color Photography (1989), Ernst Haas in Black and White (1992) e Color Correction (2011). L'Ernst Haas Studio, con sede a New York, continua a gestire l'eredità di Haas, aiutando i ricercatori e supervisionando tutti i progetti relativi al suo lavoro.

Ernst Haas è deceduto il 12 settembre 1986 a New York

(Fonte: Ernst Haas Estate)

Il fotografo, Pete Turner

Nato ad Albany, New York, il 30 maggio 1934. Turner ha iniziato a stampare foto in bianco e nero all'età di 11 anni, iniziando poi a sperimentare la stampa di lucidi a colori a 14. Si è laureato al Rochester Institute of Technology nel 1956. Arruolato nell'esercito, ha gestito un laboratorio fotografico militare dove, basandosi sui consigli dei suoi vecchi insegnanti, ha elaborato nuovi materiali a colori.

Look ha pubblicato la sua prima storia nel 1958 e l'anno successivo National Geographic gli ha assegnato un incarico importante in Africa, continente cha ha continuato ad amare. Ha iniziato a occuparsi di pubblicità negli anni '60. Tra i suoi scatti pubblicitari più iconici c'era quello realizzato per Benson & Hedges, che mostrava la punta di una sigaretta incastrata nelle porte di un ascensore. Turner ha anche fotografato numerosi album jazz e pop negli anni '60 e '70, inclusi gli album di Stan Getz, Wes Montgomery, Antonio Carlos Jobim e Steely Dan. La George Eastman House ha esposto la copertina del suo album nel 2006. Ha anche scattato immagini fisse sui set cinematografici, tra cui Cleopatra e Incontri ravvicinati del terzo tipo. Alla fine degli anni '60, si è spostato verso fotografie concettuali, più astratte.

Nel 1977, Turner e sua moglie hanno aperto The Space Gallery, con i fotografi Ernst Haas e Jay Maisel, per promuovere la fotografia a colori come forma d'arte. All'inizio degli anni '90, il Pete Turner Studio si è trasferito a Long Island. Pete ha poi iniziato a viaggiare, dedicando maggiore attenzione ai progetti, fotografando in Namibia, Sud Africa, Grecia e Cile. Un giorno ha detto: "Penso che sia importante crescere nella fotografia; devi avere un obiettivo, eppure devi rimanere costantemente aperto a nuove esperienze”. “E poi, ovviamente, a volte anche tu sei fortunato, e le cose accadono e basta”.

I suoi libri includono Pete Turner: Photographs (1987), Pete Turner African Journey (con una prefazione di Gordon Parks, 2000) e The Colour of Jazz (2006). Il suo lavoro è nelle collezioni permanenti della George Eastman House, dell'International Center of Photography, del Metropolitan Museum of Art e di altri musei.

Pete Turner è deceduto il 18 settembre 2017 a Wainscott, New York.

Le fotografie

Route 66, Albuquerque, Nuovo Messico 1969 © Ernst Haas

Pete Turner - Times Square, 1958

Ernst Haas, Pete Turner, semaforo, 10 dicembre 1868

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