[IL TITANIC AL CINEMA]
19 dicembre 1997, usciva negli USA il colossal Titanic, scritto e diretto da James Cameron. Il film raggiunse il successo, grazie alla magistrale interpretazione di Leonardo Di Caprio e Kate Winslet, nei ruoli di Jack e Rose: due giovani appartenenti a classi sociale distinte, ma che sul bastimento troveranno l’amore. Celebre è la colonna sonora del movie, con la canzone “My heart will go on”, cantata da Celine Dion.
Il viaggio inaugurale del Titanic durò solo 4 giorni e mezzo. Poi la nave cozza contro un iceberg e a poco a poco affonda. Jack avrà la forza di sacrificare la sua vita per Rose, cedendole la zattera di salvataggio. Il giovane morirà lentamente di freddo.
In Italia il film uscirà il 16 gennaio 1998.
[Titanic, cronaca di una tragedia]
10 aprile 1912: il transatlantico Titanic salpa dal porto di Southampton, iniziando il suo viaggio inaugurale che lo avrebbe portato a New York. Entrerà in collisione con un iceberg alle ore 23 e 40 di domenica 14 aprile 1912. La nave si sarebbe inabissata due ore e quaranta minuti dopo. Quattro giorni dopo, al posto del Titanic arrivò a New York la nave Carpathia, con a bordo circa 700 superstiti del Titanic. Ad accoglierla vi erano tanti curiosi: tutti desiderosi di ricevere notizie sull'accaduto. All'epoca non esisteva internet e nemmeno la televisione. Si era perfino sparsa la voce per la quale il Titanic stesse arrivando lentamente a New York, trainato da un altro bastimento.
Leggiamo i numeri del Titanic: 1317 passeggeri a bordo, 324 in prima classe, 284 in seconda e 709 in terza. L'equipaggio era formato da 885 persone. Fra i ricchi americani presenti sul bastimento vi erano anche il proprietario dei grandi magazzini Macy's (Isodor Straus) e sua moglie Lucy. Moriranno insieme, abbracciati nella loro cabina.
[Il Titanic di Padre Brown]
L’11 aprile 1912 il Titanic partiva da Queenstown (oggi Cobh) alla volta di New York, dove non sarebbe mai arrivato. Il tragico viaggio ebbe comunque un prologo. La nave era salpata il 10 aprile da Southampton (Regno Unito), per arrivare a Cherbourg, in Francia, dopo aver attraversato la Manica. Da lì sarebbe ripartita alla volta di Queenstown, in Irlanda; ultima tappa prima dell’Atlantico.
A bordo del Titanic, fino a Queenstown, c’era Padre Brown, fotografo per passione dal 1897. Era stato lo zio Robert a regalargli la prima fotocamera, lo stesso che gli procurò il biglietto per la tratta europea del Titanic. Padre Brown, prolifico com’era allo scatto, documentò un po’ tutta la vita sul Titanic: quella dell’equipaggio e dei passeggeri, ma anche le cabine, le sale lussuose, la palestra e le piscine; insomma: tutto, una narrazione storica importante.
Durante il breve viaggio, padre Brown conobbe una coppia americana alla quale piaceva la sua compagnia. Loro si offrirono di pagargli il viaggio fino a New York e ritorno, se avesse voluto trascorrerlo con loro. Il religioso contattò il suo superiore, chiedendo un congedo temporaneo. La risposta fu secca e inequivocabile: “Scendi da quella nave”. La storia dispiegò il suo corso e padre Brown avrebbe tenuto quel telegramma nel suo portafoglio per il resto della sua vita, dicendo alla gente: "E’ stata l'unica volta in cui la santa obbedienza abbia salvato la vita di un uomo".
L’opera di padre Brown venne dimenticata e lui morì nel 1960 senza alcun clamore, nonostante avesse prodotto molto. Nel 1915 gli fu ordinato di unirsi alle guardie irlandesi come cappellano e divenne il più decorato della prima guerra mondiale. Negli anni successivi, fino agli anni '50, creò quasi 42.000 negativi nei quali documentò la vita dell'emergente Repubblica d'Irlanda e gli aspetti affascinanti dell'Australia, dell'Inghilterra e di altri luoghi. La critica lo definiva come "un maestro fotografo con un occhio infallibile".
L’anonimato di padre Brown finisce nel 1985, quando, in un grande baule di metallo nero, venne ritrovata una collezione di negativi, stampe e, cosa più sorprendente di tutti, un album contenente fotografie, titolato “Il viaggio del Titanic”.
Oggi la fotografia di padre Brown è oggetto di studio e conservazione. Quel breve viaggio sul Titanic, però, rimane un episodio curioso da raccontare, che lui ci ha restituito a dovere, con la perizia di chi sa guardare.
[Il fotografo, Peter Lindbergh]
Peter Lindbergh viene considerato ancora oggi, dopo la sua dipartita, uno dei migliori fotografi di moda al mondo. È nato a Lissa, in Germania, il 23 novembre 1944. S’innamora dell'arte attraverso Van Gogh ed entra nel mondo della pittura. All'inizio degli anni '60 lavora come vetrinista in un piccolo centro commerciale, mentre inizia gli studi all'Accademia di Belle Arti di Berlino. Per un po’ lascia Berlino e intraprende un viaggio (zaino in spalla e autostop) attraverso la Spagna e il Nord Africa. Di ritorno in Germania, riprende gli studi.
Nel 1971, dopo alcuni successi in ambito pittorico, la sua vita cambia. E’ a Düsseldorf e scopre la fotografia. Lavora per due anni come assistente, poi nel 1973 fonda il proprio studio. Nel 1978, già noto come fotografo di moda, si trasferisce a Parigi per intraprendere una carriera che lo renderà un riferimento mondiale e contemporaneo nel mondo della fotografia. In un'epoca nella quale la bellezza è associata alla giovinezza e alla perfezione, Peter Lindbergh propone esattamente l'opposto, si presenta come un fotografo umanista che cerca la vera bellezza, emotiva, umana, personale; ama la naturalezza e la fotografia in bianco e nero. Ha pubblicato ovunque: dal Calendario Pirelli alle copertine di Vogue, Vanity Fair o Harper's Bazaar, ritraendo Linda Evangelista, Naomi Campbell o Cindy Crawford. Le sue opere sono state esposte nei più importanti musei d'arte moderna del mondo.
Le fotografie.
Una scena del film.
Kate Winslet by Peter Lindbergh for l’Express Styles Magazine France, may 2017.
Peter Lindbergh, 19 dicembre 1997, Titanic, James Cameron, Leonardo Di Caprio, Kate Winslet