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[UN’ATTRICE ANNUNCIATA]

Vanessa Redgrave nasce il 30 gennaio del 1937 a Londra, in una famiglia dedita alla recitazione. Suo nonno, il padre e la madre hanno tutti calcato le scene. Sir Laurence Olivier, il giorno della sua nascita, mentre stava recitando a teatro insieme al padre Michael, annuncia dal palco che Laerte - ruolo interpretato da Micheal Redgrave - ha finalmente una figlia: Vanessa appunto.

La prima passione di Vanessa Redgrave è stata la danza, ma l’altezza ne impedisce la carriera; così a 16 anni, nonostante un aspetto estetico non favorevole (è invasa dall’acne), decide di diventare attrice. Nel 1954 si iscrive alla Central School of Speech and Drama, dove si diploma nel 1957. Il debutto vero e proprio avviene a teatro nel 1958, a fianco del padre; che ritroverà anche nell’esordio cinematografico.

Per otto anni Vanessa si allontana dal cinema, preferendo di gran lunga il teatro, in particolare quello shakespeariano. Recita così nell'"Otello" di Tony Richardson, in "Tutto è bene quel che finisce bene", in "Sogno di una notte di mezza estate", interpretando Elena, e nel famoso "Coriolano" di Laurence Olivier.

La vita privata di Vanessa inizia ad arricchirsi: nel 1962 sposa il regista Tony Richardson al quale darà due figli, Joely e Natasha, destinati entrambi a divenire attori. Segue poi la politica del suo tempo. Sempre nel 1962 è una delle prime celebrità a visitare Cuba, tanto che si parla di una relazione con Fidel Castro.

Torna al cinema nel 1966 con il film "Morgan matto da legare" che le vale la palma d'oro a Cannes. Nello stesso anno lavora con Orson Welles al film "Un uomo per tutte le stagioni" di Fred Zinnemann, e con Michelangelo Antonioni al film "Blow up". Il marito Tony Richardson la dirige in due film "Red and blue" e "Il marinaio di Gibilterra". I due lavorano insieme nonostante Tony abbia lasciato Vanessa per Jeanne Moreau.

Anche la vita sentimentale dell’attrice incontra una svolta: sul set del film "Camelot", conosce Franco Nero, con il quale inizia una lunga relazione. La sua carriera diventa sempre più intensa. Interpreta decine di film e vince altrettanti premi, lavorando con Sidney Lumet, Fred Zinneman, James Ivory, Franco Zeffirelli, e altri.

Nel 2004, l’impegno politico di Vanessa Redgrave s’impenna: lotta apertamente per la fine della Guerra del Golfo nel 1991; si batte per la questione palestinese; attacca Vladimir Putin per la questione cecena, e si scaglia contro Tony Blair per l'insignificante azione politica a sostegno delle arti.

Il 31 dicembre 2006 Vanessa Redgrave si unisce in matrimonio con Franco Nero. Nel 2018, alla Mostra del Cinema di Venezia, riceve il Leone d'oro alla carriera.

[Il fotografo, Bert Stern]

Il 3 Ottobre 1929, a a Brooklyn NY, nasce Bert Stern, fotografo autodidatta. Il suo nome è legato a quello di Marylin Monroe. La star americana non fu comunque l’unica a passare davanti l’obiettivo del fotografo, la cui carriera è costellata di bellissime donne. Del resto diceva: “Le donne e la fotografia sono le mie passioni”. Tra le dive ritratte da Bert ricordiamo: Elizabeth Taylor, Romy Schneider, Audrey Hepburn, Catherine Deneuve, Madonna agli esordi; e poi, Brigitte Bardot, Sophia Loren, Twiggy, Verushka e anche una straordinaria Kate Moss con i capelli corti.

Tornando a Marylin, Stern la incontra poco prima del suo (presunto?) suicidio. Fu un momento esaltante, spiegherà il fotografo, avvenuto presso l'hotel Bel-Air di Hollywood. Lei era leggermente dimagrita (sempre nel commento dell’autore), il che la rendeva ancora più bella. La rivista Vogue selezionerà otto immagini, che verranno pubblicate dopo la morte dell'attrice. Siamo nel 1962. Il lavoro completo verrà poi pubblicato nel libro “Marilyn Monroe The Complete Last Sitting”, dello stesso Stern, nel 1982.

Il fatto curioso che accompagna il lavoro di Stern sta nei danni che l’attrice procurò su alcune dia. Dopo averle visionate, Marylin cancellò la propria immagine, in alcuni casi graffiandola irreparabilmente. Lei stava per morire e, per prima cosa, ha ucciso la propria bellezza, con la quale ha sostenuto sempre un rapporto controverso.

Stern ha cambiato il panorama della fotografia di moda e pubblicitaria, creando immagini dinamiche che non servivano unicamente ad accompagnare il testo, come già stavano facendo Richard Avedon, Mark Shaw e Irving Penn.

Stern è morto all'età di 83 anni il 26 giugno 2013 a New York, NY. Tra le mostre degne di nota del suo lavoro figurano "I Wanna Be Loved By You: Photographs of Marilyn Monroe" al Brooklyn Museum of Art e "The Last Sitting" al Musée Maillol di Parigi.

[Il fotografo, Victor Skrebneski]

Nato a Chicago nel 1929, Skrebneski ha studiato pittura e scultura all'Art Institute di Chicago e all'Istituto di design Lázló Moholy-Nagy, sempre di Chicago. Lì ha mostrato alcune delle sue fotografie a Harry Callahan, che lo ha esortato a visitare gli editori di New York.

Victor disse: "Non è stata una mia decisione passare alla fotografia, è solo quello che è successo; ci sono caduto dentro e ho deciso di portarla avanti per il resto della mia vita, perché mi piaceva".

Lo Skrebneski ventenne si concesse una pausa riflessiva, trascorrendo alcuni mesi a New York e altri in Europa. Siamo all'inizio degli anni '50 e prese la decisione: si sarebbe trasferito a New York. I bagagli erano pronti, ma all’improvviso iniziarono ad arrivare alcuni incarichi dal grande magazzino di Marshall Field a Chicago, il che allontanò l’idea della Grande Mela. Skrebneski fonda allora il suo Chicago Studio nel 1952, anche se inizia a fare la spola tra the “Windy City” e New York.

Nel 1962, Skrebneski diventa il fotografo esclusivo di Estée Lauder, l’azienda di cosmetici; con un rapporto di collaborazione che durerà ventisette anni. Ha continuato a lavorare per l'industria della moda, fotografando per Ralph Lauren, Chanel e Givenchy.

Oltre al suo lavoro commerciale, Skrebneski è noto per i suoi ritratti in studio, tra i quali quelli di Bette Davis, Orson Welles, Truman Capote e Andy Warhol. "Fotografare le celebrità è facile", diceva, "sono molto collaborative".

Skrebneski preferiva il bianco e nero, anche se ricorreva al colore per i lavori commerciali. Il motion blur (effetto mosso) era una caratteristica di alcune sue immagini. A lui mosso e sfocato piacevano molto.

Skrebneski ha contribuito a lanciare la carriera della top model Cindy Crawford, producendo anche alcune delle immagini più iconiche di Diana Ross, al culmine della sua carriera. Le sue opere sono state esposte in Musei e Gallerie a Londra, Parigi, Amburgo, Modena, New York, Los Angeles, San Francisco, New Orleans e Chicago e si trovano nelle Collezioni Permanenti di Museum of Modern Art di New York, Los Angeles County Museum of Art, George Eastman House e Museum of Contemporary Photography di Chicago.

Skrebneski ci ha lasciato il 4 aprile dello scorso anno ed è ricordato con affetto dai tanti che sono passati davanti al suo obiettivo.

[Le fotografie]

Bert Stern. Vanessa Redgrave, Vogue, 1967.

Victor Skrebneski, Vanessa Redgrave, 1967.

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